La creatività é un argomento di grande attualità e di enorme interesse sia per la psicologia, che per la pedagogia.
Un'educazione rivolta alla creatività, più precisamente, alla liberazione delle capacità creative di un individuo, decisamente finisce per consentire uno sviluppo psichico più brillante.
In realtà, sono sufficienti pochi "soggetti creativi" a modificare la ricerca in ogni campo. Come sosteneva Karl Rogers " in un tempo in cui la conoscenza costruttiva e distruttiva avanza con balzi giganteschi nella imprevedibilità dell'era atomica, l'adattamento genuinamente creativo sembra l'unico modo con il quale l'uomo può tenere il passo con i caleidoscopici cambiamenti del suo mondo".
Del resto, la mancanza di creatività non sarà determinata soltanto dal disadattamento individuale e dalle tensioni di gruppo, ma dall'annientamento mondiale. La creatività deve considerarsi come una risposta al desiderio di cambiamento.
Di fatto, si definisce "creativo" quell'individuo che ha particolari attitudini, capacità, tendenze, da essere in grado di produrre un "quid" di originale. Tutti possono considerarsi "creativi" in quanto ogni uomo ha una sua tendenza a presentarsi al mondo esterno, muovendosi individualmente ed in modo originale.
La definizione di "creatività" ha subito una evoluzione: se Murray la considerava un processo che si concludeva con una nuova sintesi e nuovi valori, per Rogers significava far emergere un nuovo prodotto relazionale, creato, da una parte, dal singolo, e dall'altra dalle circostanze, dagli eventi, dalla gente. Le recenti correnti di pensiero hanno voluto sottolineare le caratteristiche motivazionali e caratteriali più spiccate in un soggetto "creativo" in quanto collegate ad autorevolezza, indipendenza, spirito di sacrificio, disciplina fisica e mentale, entusiasmo e vitalità.
All'insegna di queste caratteristiche appena elencate, la "creatività" si può insegnare, sollecitare, mettendo in moto un pensiero divergente oltre che convergente.
Se in passato l'insegnamento era centrato sul docente e sul programma, oggi, il nuovo rapporto viene interpretato come una modalità comune, all'insegnante e all'allievo, di cogliere una verità nuova, imprevista, quasi sfuggente. É comune che, l'alunno "creativo" tende ad isolarsi dal gruppo, a lavorare in disparte e, spesso, ciò, non trova comprensione esterna.
A tal proposito, é opera dell'insegnante, adottare tutti quegli accorgimenti necessari per il suo inserimento nella classe.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che la creatività é una sfida, una ricerca verso nuovi orizzonti, nuove verità, ed é quindi, un "valore" da coltivare e perseguire, proprio come una finalità educativa.
Come affermava Maslow: l'educazione si realizza anche nella capacità di favorire un atteggiamento creativo che, coinvolgendo tutta la persona, non é altro che un modo più completo e più sano di essere e realizzarsi come "uomo".
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