L’importanza del corsivo nelle scuole medie: implicazioni cognitive e rischi del suo abbandono
Negli ultimi decenni, la scrittura in corsivo ha subito un progressivo declino nelle scuole medie, spesso sostituita da altre modalità come lo stampatello maiuscolo o minuscolo. Questa tendenza è legata a fattori come la difficoltà di apprendimento, la minore enfasi da parte degli insegnanti e un calo dell’attenzione generale sulla qualità della scrittura a mano. Tuttavia, le ricerche neuroscientifiche dimostrano che il corsivo non è solo un modo estetico di scrivere, ma un’attività che stimola lo sviluppo cognitivo, promuove abilità motorie fini e migliora l’apprendimento.
Corsivo, stampatello e sviluppo neurale: differenze fondamentali
La scrittura in corsivo si distingue dalle altre modalità per il suo carattere continuo e fluido. Ogni lettera è collegata alla successiva, richiedendo un movimento motorio coordinato che coinvolge aree cerebrali multiple. Al contrario, lo stampatello – sia maiuscolo che minuscolo – si basa su tratti separati e disgiunti, che comportano un impegno cognitivo e motorio ridotto.
Studi neuroscientifici (James & Engelhardt, 2012) evidenziano che il corsivo promuove una maggiore integrazione interemisferica attraverso il corpo calloso, grazie ai movimenti continui che richiedono una sincronizzazione tra l’emisfero sinistro, responsabile del linguaggio, e quello destro, implicato nei processi spaziali e creativi. Questa sincronizzazione favorisce lo sviluppo delle funzioni esecutive, come la memoria di lavoro, il problem solving e la pianificazione.
Inoltre, la scrittura in corsivo stimola l’apprendimento in modo più efficace rispetto allo stampatello. Una ricerca di Longcamp et al. (2005) ha dimostrato che i bambini che utilizzano il corsivo memorizzano meglio le informazioni, poiché la continuità dei tratti favorisce una maggiore elaborazione cognitiva rispetto ai caratteri separati dello stampatello. Questa fluidità consente di creare un "flusso cognitivo" che rafforza il legame tra i processi motori e quelli linguistici, migliorando anche la comprensione del testo.
Perché il corsivo viene abbandonato
L’abbandono del corsivo è legato a molteplici fattori, tra cui:
- Difficoltà nell’apprendimento: Scrivere in corsivo richiede un maggiore sforzo iniziale per coordinare i movimenti e imparare a collegare le lettere. Questo può scoraggiare gli studenti, in particolare quelli con difficoltà motorie o disturbi dell’apprendimento, come la disprassia.
- Pigrizia e comodità: Lo stampatello, in quanto più semplice e immediato, viene percepito come meno impegnativo sia dagli studenti che dagli insegnanti.
- Mancanza di richiesta da parte degli insegnanti: Negli ultimi anni si è assistito a una riduzione delle aspettative rispetto alla qualità della scrittura, con un’attenzione minore al corsivo in favore di altre competenze ritenute prioritarie.
- Mancanza di controllo e pratica: L’assenza di esercizi regolari e di feedback sul corsivo riduce l’importanza percepita di questa modalità di scrittura.
Questi fattori hanno portato a un circolo vizioso: la mancanza di pratica rende il corsivo più difficile da utilizzare, spingendo studenti e insegnanti ad abbandonarlo ulteriormente.
I rischi dell’abbandono del corsivo
Trascurare il corsivo significa privare gli studenti di un’attività che favorisce lo sviluppo integrato di abilità cognitive e motorie. Questo può avere conseguenze negative, come:
- Ridotta fluidità di pensiero: La continuità dei tratti del corsivo aiuta a sviluppare una continuità anche nella formulazione delle idee, migliorando la capacità di esprimersi in modo chiaro e articolato.
- Meno stimoli per la plasticità cerebrale: Il corsivo, stimolando movimenti complessi e coordinati, promuove la creazione di nuove connessioni sinaptiche. L’assenza di questa pratica può ridurre la plasticità cerebrale, essenziale durante l’età evolutiva.
- Impoverimento delle abilità di memoria: Il legame tra scrittura manuale e memoria è ben documentato. Scrivere in corsivo rafforza il ricordo delle informazioni, un beneficio che lo stampatello non è in grado di offrire con la stessa efficacia.
Il ruolo cruciale degli insegnanti
Gli insegnanti delle scuole medie rivestono un ruolo fondamentale nel preservare e promuovere l’uso del corsivo. Nonostante le difficoltà iniziali, il corsivo deve essere considerato un investimento a lungo termine per lo sviluppo cognitivo degli studenti. Attraverso una pratica regolare, un feedback costante e un’attenzione maggiore alla qualità della scrittura, gli insegnanti possono aiutare gli studenti a superare le difficoltà iniziali e a sviluppare abilità essenziali per il loro futuro.
Reintrodurre esercizi mirati sul corsivo e valutarne l’utilizzo in classe non dovrebbe essere visto come un’inutile rigidità, ma come una responsabilità educativa. È fondamentale che il sistema scolastico riconosca il valore del corsivo non solo come tecnica di scrittura, ma come strumento per potenziare il cervello e le capacità cognitive dei ragazzi.
Conclusione
Scrivere in corsivo non è solo un’abilità pratica, ma un potente allenamento per il cervello. Gli insegnanti, con il loro impegno e la loro costanza, possono fare la differenza nel garantire che questa pratica non venga abbandonata. Mantenere il corsivo vivo nelle scuole medie significa offrire agli studenti uno strumento per pensare meglio, apprendere di più e sviluppare una mente più agile e creativa. In un mondo sempre più digitale, l’arte del corsivo può sembrare superata, ma la scienza ci ricorda che è, in realtà, una risorsa preziosa per il futuro.
Bibliografia
- James, K. H., & Engelhardt, L. (2012). The effects of handwriting experience on functional brain development in pre-literate children. Trends in Neuroscience and Education, 1(1), 32-42.
- Longcamp, M., Zerbato-Poudou, M. T., & Velay, J. L. (2005). The influence of writing practice on letter recognition in preschool children: A comparison between handwriting and typing. Acta Psychologica, 119(1), 67-79.
- Mangen, A., & Velay, J. L. (2010). Digitizing literacy: Reflections on the haptics of writing. Advances in Haptics, 385-401.
La consapevolezza è il vero lusso che ci cambia la vita! Dr. Elena De Franceschi Psicologa clinica e.defranceschi@psicoaosta.com info@psicoaosta.com
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