Sono madre di Giulio 4 anni compiuti, secondo anno di materna.
Ha un rifiuto completo all'idea di disegnare o colorare con i pennarelli. È un bimbo dolce allegro, sà già contare, e ama costruire con le Lego, giocare con didó, segue correttamene le istruzioni. Ha fantasia, guarda le nuvole e immagina animali..... Con le macchinine crea situazioni di gioco ecc... Parla fin troppo correttamente, anche se estremamente polemico, odia sentire che gli amici alla materna vengono ripresi, interviene a difesa degli amici, dicendo alle insegnanti di non alzare la voce di non dire ' cose brutte ' agli amici ( le insegnanti semplicemente riprendono i bimbi un po sopra le righe).
Esprime sempre le sue emozioni, sono triste sono felice.. Mi annoio... Ecc... Socievole e disinvolto. Le sue maestre estremamente legate all'idea del disegno e del colore non tollerano il suo completo rifiuto. Si nasconde sotto al tavolo x non colorare i disegni prestampati.
A noi genitori lo fanno vivere come una grave mancanza di nostro figlio. Io sono arrivata a dire di lasciarlo stare, di non insistere. Forse ho sbagliato, ma vorrei che mio figlio alla scuola materna imparasse le regole del gioco, del rispetto fra gli amici. Vorrei più empatia e meno " lavoretti appesi" da mostrare ai genitori. Chiedo parere e consiglio.
Grazie mille Sara
Ciao
sono abbastanza d'accordo con te, infatti a questa età probabilmente bisogna aspettare il tempo giusto per apprendere alcune cose senza forzare troppo i piccoli, deve essere una fase graduale e spontanea, naturale.
Inoltre forse le insegnanti non applicano un sistema adatto per stimolarlo a disegnare.
Ogni persona ed ogni bambino ha una preferenza per uno dei 5 sensi, ad esempio c'è chi preferisce il sistema visivo e quindi: il disegno, le luci, i colori, e tutto quello che giro attorno al senso della vista.
Poi c'è chi preferisce l'udito e di conseguenza: la musica, i suoni, il tono di voce delle persone ed altro.
Infine c'è chi ha una preferenza per il sistema cinestesico che riguarda: il toccare, la manipolazione, il tocco delle mani, ed altro.
Ogni insegnante dovrebbe prendere coscienza di questo ed adattare il proprio insegnamento al sistema percettivo preferito dal bambino, ed insegnare qualunque cosa adattando le informazioni che offre ai piccoli col sistema preferenziale scelto dal bimbo.
Ad esempio è possibile (è solo un ipotesi naturalmente perchè non conosco il piccolo) che tuo figlio abbia una preferenza per il sistema cinestesico, visto che ama giocare ai lego (manipolazione dei quadratini di plastica) ed alle automobiline (toccare le macchinine, lanciarle ed altro) , in questo caso la maestra potrebbe usare questo sistema per motivare tuo figlio a disegnare, ad esempio facendogli toccare i colori, facendogli accarezzare i fogli lisci e ruvidi, amplificando queste sensazioni, poi aiutarlo gradualmente facendogli colorare un po la creta, che all'inizio potrebbe manipolare costruendo una pallina o un quadrato e poi farglielo colorare, così si può abituare a dare colore ad un oggetto e poi se gli piace passa al foglio da disegnare
Sono cose importanti ma non tutti conoscono queste preferenze dell'essere, e non tutte le insegnanti lo praticano per aiutare gli alunni a crescere espandendo i sistemi meno preferiti col tempo ed in modo graduale.
Provateci, può essere un'alternativa.
Cordiali saluti a lei ed al piccolo
Buongiorno Sara,
Dalla sua descrizione si evince che Giulio si esprime e si relaziona con i pari, mostrando una spiccata sensibilità per gli aspetti ambientali e relazionali e questo lo porta a manifestare il proprio dissenso di fronte a rimproveri che ritiene “eccessivi” sia sotto l’aspetto sensoriale (alzare la voce), sia del contenuto (dire cose brutte).
Per quanto riguarda le attività espressive, ha una serie di attività che predilige. Il fatto che si rifiuti di colorare schemi predefiniti non credo rappresenti una problematica del bambino. Considerando, invece, che ciascun tipo di lavoro espressivo ha caratteristiche ben precise che attiva aspetti emozionali e psicologici, le sue preferenze o rifiuti, se osservate nel giusto contesto, potrebbero raccontare qualcosa di lui.
Spero di aver offerto uno spunto di lettura.