Buongiorno,
un mio alunno, con spiccate capacità nell'ambito logico-matematico, già dalla prima classe della scuola primaria (ora frequenta la terza) ha manifestato disturbi dell'attenzione e del comportamento irrequietezza, si calma soltanto quando disegna in b/n sempre la stessa città, permalosità eccessiva, oppositività, scarsa coordinazione motoria e soprattutto... non alza lo sguardo verso la lavagna o lo distoglie quando interagisce con insegnanti e compagni. Abbiamo adottato tutte le strategie proposte per l' ADHD, ma senza risultati.
La famiglia è stata convocata più volte e ci è stato detto che trascorre molte ore con i videogiochi e diventa nervoso se non lo assecondano. Cosa fare?
Grazie.
Buonasera signora Ornella,
Le strategie per la gestione dell'adhd da chi sono state proposte? C'è già stata un'osservazione, una valutazione specifica? Forse queste modalità non funzionano perché non si tratta di Adhd? Sarebbe utile un approfondimento presso un servizio di NPI, se i genitori fossero d'accordo. Com'è il rapporto con loro?
Se lo desidera mi scriva pure privatamente, se desidera condividere altre informazioni.
Cordiali saluti
Buongiorno,
se l' interesse verso il bambino mi arriva dalla scuola è singolare e mi fa anche pensare.
Il primo interrogativo è dov'è la genitorialità' o dove si colloca in termini di assunzione di responsabilità?
Per il bimbo alunno : Potreste avere di fronte un disturbo emotivo relazionale dato il quadro comportmentale presentato e andrebbe inviato presso un servizio di diagnosi di approfondimento anche per capire se la distraibilità e le difficoltà relazionali sono primarie o secondarie ad altro quadro.
Il sistema famiglia andrebbe a sua volta guidato presso un servizio psicologico che la prendi in carico sul piano delle relazioni primarie e dinamiche in disfunzione.
Cordiali Saluti
Chieti
La Dott.ssa Paola Massone offre supporto psicologico anche online
Buongiorno,
sicuramente immagino la frustrazione e le fatiche di gestire questo bimbo in classe. Come docenti potreste chiedere alla scuola una supervisione con un esperto per aiutarvi a dare una lettura più precisa della situazione.
Indubbiamente la segnalazione con la famiglia è il primo passo anche se non tutti accettano le difficoltà andando a fare accertamenti e visite. Senza la collaborazione della famiglia non si possono fare interventi clinici sul bambino ma voi potete adottare strategie didattiche vincenti ed eventualemente predisporre un PDP come Bes. Con adhd molto funzionano i rinforzi positivi sulle capacità del bambino (ambito logico matematico, disegno..) e nelle situazioni dove lui (seppur con i suoi limiti) è conforme agli obiettivi dati.
Concordate per lui obbiettivi realistici (se c'è irrequietezza è inutile pensare che farà 1 ora seduto ma magari si può concordare con lui partendo da 10-15 minuti rinforzando sempre ogni piccolo traguardo e obiettivo raggiunto. Più difficile è la risposta nelle situazioni di crisi o dfi frustrazioni dove immagino si verifichino comportamenti problema, qui il suggerimento che vi dò è di ignorare il più possibile cercando di non creare situazioni che involontariamente colludono con queste sue manifestazioni rendendole per lui utili.
Le difficoltà che ha scritto raccontano di un'interazione difficile con questo bambino. Provate a valorizzare le capacità al di là dell'etichetta ADHD che avete individuato. Meglio un obiettivo più semplice raggiunto con serenità che aver puntatao troppo in alto con conseguente frustrazione del bambino e di voi insegnanti.
Buona fortuna!
Cordialmente
Salve, mi chiedo perché avete adottato strategie relative alla ADHD? Il ragazzo ha una certificazione in merito a tale disturbo? E ancora, nel caso in cui non avesse tale certificazione, come mai non è stato valutato da uno specialista?
Il mio consiglio è quello di fare, o rifare, se già effettuata, una valutazione al ragazzo da un neuropsicologo o da un neuropsichiatra, in quanto la sintomatologia del ragazzo potrebbe non essere ADHD e in questo caso va approfondita la situazione il prima possibile.
Cordiali saluti