Gentile Ottavia,
la riposta alla sua domanda è: lo psicologo.
La sua difficoltà andrebbe prima di tutto indagata più a fondo, per individuare con esattezza la causa della sua difficoltà. Questa potrebbe infatti derivare da svariati fattori:
1. potrebbe infatti trattarsi di un disturbo d’ansia, che impedirebbe la necessaria concentrazione per tenere a mente l’oggetto della domanda e organizzare il discorso in maniera coerente con essa
2. potrebbe trattarsi di difficoltà nel focalizzare l’attenzione per un periodo di tempo medio-lungo (dovuto ad esempio all’eccessivo utilizzo dei social media a scapito del tempo impiegato nella lettura di testi più lunghi)
3. potrebbe trattarsi di mancanza di allenamento ad interagire socialmente con altre persone “in presenza”, discutendo di argomenti più impegnativi e lunghi (anche qui, controlli il tempo che passa ogni giorno ad interagire coi suoi amici solo via whatsapp o facebook)
4. potrebbe trattarsi di stanchezza e/o disturbo del sonno
L’impatto della diffusione delle modalità virtuali nelle relazioni sociali ha sicuramente modificato la struttura cognitiva dei giovani, rendendoli molto più risponsivi a stimoli immediati e di breve durata a scapito delle prestazioni che richiedono un’attenzione focalizzata per un periodo di tempo più lungo.
Pur rischiando di apparire demodé, potrei consigliarle di provare a leggere romanzi di narrativa, cercando di seguire il filo del racconto e vedere se riesce a ricordarsi quanto è stato raccontato nell’ultima pagina, poi nelle ultime cinque pagine, poi nelle ultime dieci pagine. Dopo aver letto l’intero libro, si eserciti a raccontare la storia a qualcuno, al maggior numero di persone possibili.
Nel frattempo potrebbe rivolgersi ad uno psicologo per indagare l’origine della sua (eventuale) ansia e lavorare insieme a lui su come gestirla. Oppure definire con lui un intervento mirato di potenziamento della memoria e dell’attenzione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Michela Arnò