Mio figlio compie 4 anni a dicembre. Questo è il secondo anno che frequenta l asilo comunale del mio paese.
L'altro giorno mi chiama la preside facendomi presente che il bambino ha delle lacune di espressione, cioè gioca solo con un amichetto e parla poco. Mi è stato consigliato di portare il bimbo da un psicologo infantile. Io sono rimasto a bocca, aperta anche perché mio figlio non è come lo descrive la maestra, non si esprime in modo corretto, ma si fa capire abbastanza bene .. Tenendo conto che nel l anno, ho trovato una maestra che urlava contro mio figlio in modi anomali, io non ho denunciato l'accaduto, ma ho preferito capire il perché.
Saluti
Gentile Francesco
sarò molto sincero e diretto.
Penso che farebbe molto bene ad approfondire.
Lei riferisce un evento che potrebbe essere stato traumatico per suo figlio (una maestra che gli urlava contro).
Mi permetto di immaginare che potrebbe non essere stato l'unico caso. Una maestra che urla contro un bambino magari non lo fa solo una volta.
Lasciamo perdere le lacune di espressione e il fatto che giochi solo con un amichetto e parli poco.
Il punto è l'episodio accaduto. Lei ha assistito e quindi sa meglio di chiunque altro la reale portata dell'evento.
In linea di principio, però, tenderei a non minimizzare. Gli insegnanti hanno un grande ascendente sui bambini e inoltre i piccoli non hanno la stessa sensazione naturale di protezione che avvertono nei genitori.
Uno psicologo esperto potrà essere certamente in grado di comprendere la reale portata dell'episodio (o degli episodi) e determinate cose prima si affrontano e meglio è.
Se poi l'accaduto è poco rilevante, basterà il colloquio iniziale a chiudere la questione. Vada a parlarci lei e analizzi quanto accaduto.
Non importa avere o no denunciato, importa capire cosa è realmente accaduto a suo figlio nel primo anno ed eventualmente anche nel secondo.
Le auguro ogni bene.
Spesso i bambini in contesti diversi si comportano in modi diversi, non è insolito che parlando dello stesso bambino, le insegnanti e i genitori abbiano punti di vista molto differenti. Questo perché i bambini sono molto sensibili al cambiamento dei diversi contesti. Alla scuola dell’infanzia sono a contatto prevalentemente con i loro pari, mentre a casa si rapportano maggiormente con gli adulti. Credo sia molto faticoso sapere che qualcuno si sia comportato in modo inopportuno e poco educativo con il proprio figlio, ma mi chiedo se valga la pena di confrontarsi con le insegnati per approfondire meglio la motivazione alla loro richiesta, e capire se un eventuale intervento di uno specialista non sia un giudizio a priori sul bambino, ma un’opportunità di avere uno spazio dove tutte le sue risorse possano essere sostenute.
Buongiorno Francesco. A 4 anni sono piccolini e la socializzazione è ancora in via di formazione. A mio avviso (parlo anche da genitore) ricorrere ad uno psicologo infantile può aiutarla a capire meglio se si tratta di un possibile difficoltà nel linguaggio che si riflette sulla socializzazione o se l'attenzione va posta sull'aspetto relazionale. La maestra che urlava sicuramente non è stata una bella esperienza per suo figlio e può avere influito sul suo modo di vivere quell'ambiente. In questi casi occorre lavorare molto sul bambino per permettergli di vivere in modo il più possibile sereno l'esperienza dell'asilo e così consentirgli di superare l'impatto, a volte realmente traumatizzante, di certe modalità tutt'altro che educative. I bambini negli asili sono tanti e non di rado sono presenti momenti di confusione (più che leciti e anzi da capire), ma questo non giustifica il ricorrere a urla per poter gestire/seguire in modo adeguato i piccoli utenti. Se la psicologa le consiglierà di sottoporre il suo bimbo a una valutazione logopedica, non si spaventi, anzi (le parla un papà che ha fatto seguire suo figlio per tre anni dalla logopedista)in questo modo lo aiuterà molto, rendendogli meno difficile la comunicazione con gli amichetti e con gli adulti. Se invece le verrà consigliato di fare un persorso di sostegno (al quale dovrà partecipare anche la famiglia, vista l'età del piccolo) non si spaventi ugualmente, perchè sarà una grande opportunità per essere aiutato ad aiutare suo figlio. Cerchi anche di osservare suo figlio nelle situazioni in cui vi trovate con altri bimbi, tipo al parco o a una festicciola. Potrà carpire anche lei qualche eventuale segnale di difficoltà che suo figlio ha nella/durante l'interazione con altri bimbi. L'osservazione è uno strumento molto importante. Spero di poterle essere stato un pò d'aiuto, vedrà che le cose andranno meglio.
Cordiali saluti.
Bologna
Il Dott. Michele Bisato offre supporto psicologico anche online