Buongiorno, sono divorziato con una figlia di 12 anni che frequenta la seconda media, in una scuola alla quale è iscritta dai tempi dell'asilo. Pertanto è ben inserita in un tessuto sociale di compagni di classe che conosce da diversi anni, e in una scuola nella quale si trova molto bene. Per motivi a mio avviso non così importanti (comunque di ordine economico/logistico), la mia ex-moglie vuole spostare mai figlia in una nuova scuola più vicina a casa sua dove farle frequentare la terza media. Ha avvisato di ciò mia figlia a mia insaputa (siamo in affido condiviso) creandole false aspettative sul suo futuro. Mia figlia ha reagito molto male, disperata all'idea di cambiare scuola. Successivamente è stata operata sulla ragazzina una pressione psicologia tale da farle credere che se non cambia scuola non potrà più vedere la nonna materna a cui è molto affezionata. Ciò è falso, ma il "plagio" pare funzionare così ora mia figlia dice di voler cambiare scuola. Non perchè in quella attuale non si trovi bene, anzi, non vorrebbe cambiarla...(me lo ha confermato lei stessa) ma perchè altrimenti pensa di non poter più vedere la nonna. Io ritengo che far cambiare scuola ad una ragazzina di 12 anni in piena pre-adolescenza, proprio all'inizio di un anno importante come la terza media, troncando le sue relazioni sociali e le amicizie, e inserendola in un nuovo tessuto didattico/relazionale in cui dovrebbe di fatto ambientarsi ripartendo da zero, sia una follia. Soprattutto in considerazione del fatto che non esiste una reale motivazione di urgenza tale da giustificare questa scelta, ma solo una comodità logistica ed economica della madre. Vorrei un vostro parere: è lecito supporre che un tale cambiamento sia sconsigliabile oppure da un punto di vista psicologico/didattico non c'è nessun motivo per sconsigliare un tale cambiamento ? grazie
12 risposte degli esperti per questa domanda
la questione è un'altra. spero che la sua attenzione verso sua figlia la aiuti a percorrere l'idea che le suggerisco,e che secondo me lei ha già preso in esame,essendo una persona sensibile e attenta a sua figlia. Bisogna parlarsi fra genitori. Non c'è molto altro da fare. Cerchi di trovare il modo per farlo,si inventi un'ocasione per sorprendere la sua ex moglie,senza suscitare le sue resistenze. Cerchi di entrare nella psicologia della sua ex moglie ,le parli,la comprenda davvero, e poi cerchi di farsi a sua volta comprendere. Esprima quello che pensa in modo sincero,lo ripulisca dalle scorie..poi parlatene alla bambina,e ditele come è andato il vostro incontro,e lasciate che anche lei sia coinvolta nella decisione. Cercate di uscirne con stima reciproca.Si legga i libri di Francoise Dolto, per esempio quello sui genitori che si separano,e ne parli anche alla ex-moglie. E se dovrà esserci questo cambiamento almeno cercate di trovarvi d'accordo sul fatto che non c'è accordo. E' già un passo avanti.Auguri.
Caro Bruno, condivido in pieno il suo pensiero. I bisogni di sua figlia dovrebbero essere posti al primo posto, non strumentalizzati per la comodità vostra. Ha già dovuto affrontare la vostra separazione, credo sia sconsigliabile sottoporla nuovamente ad un cambiamento che possa essere motivo di ulteriore stress in una fase già naturalmente delicata della crescita. Forse dovrebbe provare a confrontarsi con la sua ex moglie, puntando il dito sul benessere di vostra figlia per farle capire che sta commettendo un grave errore, e parlare anche con sua figlia in primo luogo, in modo da rassicurarla e spiegarle la sua intenzione di trovare insieme una soluzione per le visite alla nonna materna. Sono sicura che riuscirà a trovare il modo migliore per comunicare con entrambe, spero di esserle stata d'aiuto.
Brescia
La Dott.ssa Gloria Baisini offre supporto psicologico anche online
Buongiorno, dalla descrizione della situazione presentata, mi pare legittima la sua critica. A livello psicologico/didattico, tenendo sempre come riferimento le motivazioni presenti nella sua lettera, la richiesta posta a sua figlia tende a presentarsi come impropria: cioè, connessa a motivazioni esterne al mondo personale ed esperienziale di sua figlia. Anche la ragione della presunta interruzione del rapporto con la nonna mi sembra leggibile all’interno di questa prospettiva. Sembrerebbe più opportuno e rispettoso rispetto al percorso di vita di sua figlia non alterare il flusso della sua esperienza scolastica, aspettando la normale conclusione del ciclo delle medie inferiori. Rimane enigmatico il senso di questa intenzione da parte della sua ex-moglie, proprio sulla soglia della conclusione del percorso scolastico di vostra figlia. Forse varrebbe la pena di mettere meglio a fuoco il senso di questa intenzionalità, per valutare le eventuali ragioni e per ricercare possibili e sostenibili strategie. Rimanendo a sua disposizione per ulteriori informazioni, la saluto cordialmente.
Milano
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Innanzitutto le voglio dire, per rasserenarla, che i bambini ed i ragazzi hanno una grande capacità di adattamento e sapere che le cose possano anche cambiare è importante per loro, li aiuterà nella vita.. Comunque trattandosi di un solo anno, e che questa situazione crea a lei ( più che a sua figlia) grande ansia, potrebbe cercare di supportare sua moglie rispetto alle difficoltà economiche e logistiche che deve affrontare.
Egregio sig. Bruno, premetto che per poter esprimere un parere obiettivo si dovrebbe ascoltare anche la versione della mamma della bambina. Tuttavia se le cose stanno come descritte, concordo con Lei che sarebbe molto più saggio - e molto più in difesa della minore - aspettare che la stessa termini le scuole medie e poi procedere ad un'iscrizione in un Istituto più comodo logisticamente per la Sua ex moglie. In ogni caso bisogna tenere presente che i vantaggi devono essere soprattutto nei confronti della bambina e non degli adulti. Spero di esserLe stata utile e La saluto cordialmente.
Buonasera, la vicenda che emerge dalla sua lettera coinvolge diverse figure con bisogni differenti. Mi preme dunque sottolineare che mi sarà possibile risponderle prendendo atto solo del suo personale punto di vista. Il trasferimento che dovrà affrontare sua figlia potrebbe non essere per lei un evento positivo, ma i cambiamenti avvengono e devono essere affrontati come tali. Proprio su quest'ultima questione lei e la sua ex moglie dovreste lavorare. Mi spiego: la ragazzina che ha dodici anni ha bisogno di informazioni chiare sul proprio avvenire, in vista anche dell'inizio della scuola superiore. Il plagio non rientra nel concetto di informazione chiara, solo attraverso il dialogo sincero (se non con la sua ex moglie, almeno con sua figlia) è possibile sostenere la ragazzina. Sarebbe importante dire a sua figlia che non è vero che non vedrà più la nonna se non si trasferirà e darle allo stesso tempo un riferimento per aiutarla a non perdere i rapporti che ha instaurato fino ad ora (riferimento che potrebbe essere proprio lei in quanto padre).
Torino
Il Dott. Giancarlo Gramaglia offre supporto psicologico anche online
Gentile Bruno, la situazione potrebbe essere più complicata rispetto alla "semplice" decisione della scuola più adatta per vostra figlia e questo in considerazione della questione separativa e forse conflittuale tra voi genitori. Questioni organizzative possono essere infatti utilizzate da ciascuno degli ex coniugi a potenziale danno dell'altro, ma attuando dinamiche in cui i soggetti maggiormente coinvolti e spesso danneggiati sono in realtà i figli. Per poter valutare più dettagliatamente la situazione e poterle dare un consiglio mirato, le suggerisco di chiedere una consulenza ad uno psicologo; se lo desidera rimango a sua disposizione per ulteriori contatti anche gestibili direttamente di persona. Un cordiale saluto,
Difficile darle una risposta con tali informazioni... sicuramente sembra non ci siano motivi reali per il cambiamento della scuola e se sua figlia si trova bene ed ha delle amicizie nella scuola attuale,non ci sono motivi validi per lo spostamento. Tuttavia è difficile dirle delle cose senza sentire ilparere di sua figlia e della sua ex moglie...
Buon dì! Beh, per come lo ha spiegato lei, anche a me sembra non opportuno far cambiare scuola alla ragazza proprio in terza media; sarebbe consigliabile farle concludere il ciclo scolastico e poi, con l'inizio delle superiori, cercare un istituto che risponda alle scelte della minore e che sia comodo per voi genitori da un punto di vista logisitico. Ma lei ha capito quale sia il vero motivo per cui la madre della ragazza vorrebbe fare questa scelta? le consiglio di parlargliene, anche perchè, se c'è un affido condiviso, è giusto che entrambi i genitori siano concordi sulle scelte scolastiche della figlia.
Buongiorno Bruno, un cambio di scuola, come per gli adulti quello dell'ambiente lavorativo, è sempre potenzialmente causa di stress, ma si può dire anche che ogni cambiamento, in generale, nella vita, comporti delle fatiche. Tendenzialmente sarebbe sconsigliato fare un simile cambiamento senza aver soppesato bene "i pro e i contro", in una fase evolutiva delicata. Tuttavia non esiste un modo standard di reagire al cambiamento e non è possibile quindi predire, in base agli elementi forniti e senza conoscere sua figlia, quali risorse abbia questa ragazzina da giocarsi in un eventuale cambiamento. Del resto, quanto Lei scrive lascia supporre che sia un padre attento e preoccupato per le possibili ripercussioni sulla serenità di sua figlia. Si intuisce anche che ci sia poco dialogo e condivisione di intenti tra Lei è la sua ex consorte, come purtroppo non di rado succede in questi casi. Forse questa situazione potrebbe essere altrettanto stressante, per le sue ripercussioni, su sua figlia. Se dovesse sentire il desiderio di un approfondimento di queste delicate tematiche sono a disposizione per un colloquio. La saluto cordialmente e le faccio i migliori auguri
Gentile Bruno, comprendo le sue perplessità e condivido il suo punto di vista. Non mi sembra opportuno far cambiare scuola a sua figlia proprio in terza media, anno che prevede l'esame finale e che, come tutte le prove importanti richiede serenità. Cambiare scuola implica un periodo di adattamento, con conseguenti momenti strssanti, che sarebbe bene evitare. Comprendo anche il punto di vista di sua moglie che mi dice opta per questa soluzione per problemi logistici, certo un trasferimento di scola le risolverebbe alcuni problemi pratici. Se riusciste a dialogare ed accordarvi sarebbe la soluzione migliore per tutti, del resto si tratta solo di un anno scolastico. Un saluto
Buongiorno Bruno, francamente questa decisione di sua moglie mi pare soprattutto un attacco a lei; in sostanza, sicuramente senza rendersene conto, sua moglie sta utilizzando la figlia per punire lei. Le chiedo, ad esempio, se questo affido, condiviso sulla carta, lo sia davvero o se sia solo un esclusivo camuffato da condiviso, come spesso accade. Se sua moglie ha sempre avuto la gestione della figlia, questo potrebbe essere un ulteriore "attacco" a lei, un' ulteriore asserzione di potere. Ovviamente le mie sono solo supposizioni perchè mi mancano elementi fondamentali per un'analisi esatta della situazione. Non so come sia stato il vostro rapporto e che cosa vi abbia indotto a separarvi, ma una decisione così illogica ed immotivata può avere, a mio parere, solo una motivazione di questo genere. Mi occupo da anni di psicologia giuridica e vedo quotidianamente come gli adulti, spesso assolutamente in maniera inconsapevole, manipolino i figli per osteggiare il partner. Tuttavia, la decisione di spostare la figlia da una scuola all'altra in un momento delicato della sua vita come questo non mi pare di alcun senso, anzi potrebbe avere conseguenze negative per la ragazzina. Il fatto che lei stessa si stia convincendo che vada bene così mi induce a pensare che la madre abbia un grosso potere sulla figlia e che il rapporto della ragazza con voi genitori sia sbilanciato a favore della madre. Se così fosse, le consiglio di correre ai ripari il più presto possibile; non vorrei che questo fosse il primo di una lunga serie di manovre per allontanare la figlia da lei. Spero di sbagliarmi, tuttavia se ha qualche sospetto in merito, le consiglio di rivolgersi ad un esperto della sua zona. Auguri!
Forlì-Cesena
La Dott.ssa Gloria Monti offre supporto psicologico anche online