Buongiorno mio figlio di 8 anni ormai da metà febbraio rifiuta di andare a scuola. Le abbiamo provate tutte è già alla sesta seduta dalla psicologa ma ancora oggi dice di non avere voglia. Si innervosisce molto non riesce proprio ad entrare a scuola. Cosa posso fare?
Buongiorno Francesca, capisco quanto sia difficile affrontare questa situazione, soprattutto quando hai già fatto tanti tentativi per aiutare tuo figlio. Voglio rassicurarti che il tuo impegno, inclusa la scelta di rivolgersi a una psicologa, è già un passo importante per supportarlo. È fondamentale cercare di capire cosa stia portando tuo figlio a rifiutare la scuola. Potrebbe essere legato a difficoltà con i compagni, con gli insegnanti, o persino a materie che lo mettono sotto pressione. Aiutarlo ad esprimere ciò che sente, anche attraverso giochi o disegni, potrebbe facilitare la comunicazione. Parla con gli insegnanti e il personale scolastico. Spiega la situazione e verifica se ci sono segnali o comportamenti osservati in classe che potrebbero darti indicazioni. La scuola potrebbe anche proporre strategie per un reinserimento graduale. Continua con il percorso psicologico, condividendo con lei gli aggiornamenti e le tue osservazioni. Talvolta questi percorsi richiedono tempo, ma spesso portano a risultati concreti.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Massa-Carrara
La Dott.ssa Antonella Bellanzon offre supporto psicologico anche online
Francesca, comprendo la sua preoccupazione per le difficoltà che sta vivendo il suo bambino. Il rifiuto di andare a scuola probabilmente è un segnale che utilizza per comunicare un disagio emotivo. Le cause potrebbero essere relative al contesto scolastico oppure alla sfera personale e familiare.
Con l’aiuto delle insegnanti, cerchi di capire se hanno osservato un cambiamento nel comportamento di suo figlio, se ci sono stati dei conflitti con i compagni o con un’insegnante o se hanno notato un’importante stanchezza relativa al carico dei compiti.
Continui a condividere con lui le emozioni e a dialogare in maniera comprensiva e non giudicante. Ha mostrato un grande supporto al suo bambino scegliendo di rivolgersi ad un professionista.
Mi rendo conto di quanto possa essere frustrante per un genitore vivere tale situazione. Mi sento di dirle che il percorso terapeutico, spesso, richiede tempo per portare a cambiamenti concreti. L’importante è che il bambino non si senta solo nell’attraversare questa fase.
Spero che questi spunti le siano stati utili, un caro saluto
Buongiorno Francesca, purtroppo la paura della scuola, che spesso nasconde soprattutto una paura di staccarsi dal proprio ambiente e dalle proprie certezze, è sempre più diffusa e precoce.
Nel caso specifico immagino abbiate già verificato che in classe non siano accaduti episodi per lui eccessivamente disturbanti e, dato che siete già in consultazione con una collega, che immagino abbia già tentato varie strategie di collaborazione con gli insegnanti, la inviterei a esporre direttamente a lei questi dubbi e la fatica che sta facendo nell'attendere un cambiamento. Certo, ci si può sentire spiazzati se un bambino così piccolo ha un comportamento di rifiuto così netto, ma spesso per ottenere una trasformazione ci vuole tempo. E' importante nel frattempo che tutti i membri della famiglia cooperino, quando possibile e che abbiano anche un aiuto per sé.
Auguri per il vostro percorso