Mio figlio ha 4 anni ed ha problemi a scuola

ILARIA

Mio figlio ha 4 anni ed ha problemi a scuola (primo anno materna) è molto sveglio e vivace ma in classe non ascolta le maestre alza le mani sugli altri bimbi e morde. Per questo a metà anno è stato spostato di classe, un po meglio ma ancora nonostante punizioni a casa a scuola non si riesce a risolvere la situazione, vuole sempre fare cio che vuole e ai nostri no capricci infiniti sia a casa che a scuola. La nuova insegnante ci chiede collaborazione noi lo stiamo facendo ma non si può proibire tutto non si riesce a fare più niente. Dove ho sbagliato? soprattuto perchè vedo gli altri diversi da lui. grazie.

7 risposte degli esperti per questa domanda

Genitle Ilaria,il fatto che a 4 anni si possa essere irrequieti, mordere e fare capricci non rappresenta di per sè un inidice prognostico irrimediabilmente negativo. Quelli che lei descrive sono comportamnti usuali a quell'età, certo che immagino e comprendo la sua stanchezza e ansietà di fronte ad una situazione che sembra al momento ingestibile.Leggendo la sua richiesta mi sono tuttavia venute in mente alcune domande da farle: da quanto tempo va avanti questa situazione? come si comporta a casa? è successo qualche avvenimento importante nell'ultimo periodo che abbia potuto incidere sulla vita di suo figlio (mi riferisco anche ad eventi banali come uno spavento, un litigio, ecc..)? il piccolo ha freuquentato il nido o è alla sua prima esperienza "di scuola"? la invito a riflettere su queste domande, potrebbero aiutarla a comprendere questa situazione di disagio che state vivendo. Cordialmente,
Signora Ilaria, innanzitutto non si colpevolizzi poiché tutti i genitori fanno degli errori ma in buona fede cioé credendo di far il bene dei figli!! Lei ha descritto un po' i disagi che Suo figlio evidenzia e certamente sono sintomi che significano che il bambino sta cercando un suo adattamento ma con difficoltà: avrei bisogno di più dettagli ad esempio: é figlio unico? - quanto tempo é che va alla scuola materna? - come é andato il parto? l'allattamento - quando ha camminato - quando ha parlato etc. Il primo giorno di scuola o la prima settimana di scuola come l'ha affrontata/accettata. Non avendo elementi utili é difficle dirLe il comportamento più adatto che - voi genitori - dovreste avere con il bambino. Le punizioni in questo caso - se non si ha chiara la lettura del disagio manifestato - sono inutili e potrebbero anche peggiorare la situazione perché aumentano l'ansia (o l'angoscia) nel bambino!! Nella scuola non c'é una psicologa/o dell'età evolutiva? Provate a farvi seguire da lei. Altrimenti andate da un psicologa/o esterno (ASL). Comunque prima dovreste tranquillizarvi voi perché la situazione é sicuramente risolvibile però bisogna interpretare adeguatamente questo disagio del bambino.
Gentile Ilaria, capisco la sua preoccupazione di mamma nei confronti dei conportamenti di suo figlio, ma credo che sia importante non farsi sopraffare dall'ansia e non colpevoliizarsi per prendere in mano una situazione che può essere soltanto passeggera, anche se difficile. I bambini a quattro anni è normale che manifestino in certi periodi i comportamenti che lei descrive in suo figlio: possono essere il suo modo di "rispondere" a qualcosa che sta intervenendo nella sua vita e non necessariamente si tratta di un comportamento che ha un significato patologico. Già il fatto di frequentare il primo anno di scuola dell'infanzia è un cambiamento importante e significativo nella vita di un bambino e alcuni possono esprimere il loro disagio con comportamernti aggressivi. E' chiaro che i pochi elemtni che fornisce non permettono di capire la situazione nel suo complesso. Un elemento molto importante sono anche i vissuti di entrambi i genitori rispetto al bambino e ai suoi comportamenti e come si dipanano le relazioni all'interno della famiglia. Molto spesso lavorare con i genitori permette loro di acquisire delle consapevolezze utili che hanno una ricaduta positiva sul bambino. Lei e il suo compagno/marito potreste anche pensare eventualmente di fare un percorso genitoriale che vi aiuti ad acquisire fiducia nel vostro modo di relazionarvi con vostro figlio. La saluto cordialmente.
Dott.ssa Irina Boscagli

Dott.ssa Irina Boscagli

Firenze

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Cara Ilaria, quello del genitore è sicuramente il mestiere più difficile del mondo, anche perchè spesso siamo soli in questa fantastica, ma difficile avventura. Non conosco nè il bambino, nè la vostra situazione familiare per cui faccio fatica a darle la risposta che vorrebbe. Mi viene però da pensare che i comportamenti aggressivi di suo figlio siano di una certa intensità se è stato necessario cambiargli classe. Non credo che la soluzione sia proibire tutto, nè quella delle punizioni, men che meno quella delle "botte" che non fanno altro che rinforzare un modello di comportamento sbagliato. Credo che sia invece importante capire il motivo di questi comportamenti aggressivi, che, se è vero che un po' sono assolutamente naturali, è anche vero che devono avere un limite. Potreste per esempio cominciare a ragionare sul progetto educativo che avete nei confronti di vostro figlio e discutere a livello di coppia genitoriale come volete che vostro figlio diventi, quali valori volete insegnargli e soprattutto quali strumenti educativi state utilizzando per raggiungere questi obiettivi e quali esempi personali state proponendo. Spesso, facendo il punto della situazione ci si accorge che non abbiamo le idee chiare e che i nostri interventi educativi sul bambino sono un po' fatti "a caso". A questo proposito le consiglio la lettura di due interessanti libri sull'argomento: "Genitori Efficaci" di Thomas Gordon ( ma anche tutti gli altri suoi libri) e "Genitori in Regola" di Roberto Gilardi. Ancora meglio, potreste rivolgervi ad un'esperto, ad uno psicologo che si occupa di età evolutiva e che possa aiutarvi a capire il perchè di questi comportamenti: perchè non riuscite a dare dei limiti a vostro figlio e perchè vostro figlio è tanto arrabbiato ed ancora perchè utilizza botte e morsi per gestire la sua rabbia. In ogni caso...coraggio! E buon lavoro!!
Dott.ssa Anna Carrozzi

Dott.ssa Anna Carrozzi

Bologna

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Ho praticamente solo domande da farle sperando non solo di capire meglio io ma anche che capisca un pò meglio la situazione anche lei. Come mai spostando di classe suo figlio ha meno comportamenti aggressivi con gli altri bambini? siete sicuri che questi siano capricci invece che un segnale di malessere? ovviamente io da queste poche informazioni non so da cosa potrebbe essere stato generato. Che tipo di collaborazione richiede la maestra? Quella di insegnare la disciplina prima di capire qual'è il problema? una volta fatto questo (si rivolga ad un centro di neuropsichiatria infantile e chieda dei colloqui per il bambino con una psicologa. potreste anche voi genitori man mano che vostro figlio elabora quello che gli sta succedendo avere bisogno anche voi di aiuto. Quale dipende da come vivrete voi la situazione.non ha necessariamente sbagliato perchè gli altri bambini sono diversi da suo figlio, d'altronde è molto comune che siano le madri che in qualche situazione "anomala" si auto puniscono convincendosi di essere loro l'origine del malessere del figlio. non lo faccia, ha anche un marito suppongo e altri in famiglia. se può chieda aiuto anche a loro.
credo che sia necessario far incontrare il bambino con uno specialista che possa approfondire le ragioni del suo comportamento, l'aggressività che manifesta, infatti, non credo sia da sottovalutare nè da risolvere con delle punizioni.
salve, paragonare il proprio figlio agli altri spesso genera frustrazione. nel confronto troviamo sempre chi è "più in regola" di noi. quindi sempre meglio evitare. ogni bambino è un mondo a sè. quello che posso suggerire dalla mia esperienza è che questo bambino con il suo comportamento sta comunicando qualche disagio. un bambino sereno si comporta da bambino sereno. generalmente i bambini molto piccoli ancora non sanno destreggiare il loro mondo emotivo e usano i capricci o gli acting come mezzo per "dire" qualcosa che non va. il comportamento infantile va sempre valutato nel contesto generale in cui si manifesta: quindi in famiglia. perchè il suo tentativo comunicativo avrà sicuramente un destinatario che generalmente sono i genitori. necessitate di molta pazienza, collaborazione nel tentativo di osservare i comportamenti del bambino e cercare di comprendere appieno cosa sta cercando di dirvi. cordiali saluti