Non socializza

Angela

Salve, il mio bimbo ha appena compiuto 3 anni. Il 30 agosto è nata la sorellina di cui lui è innamoratissimo. A settembre è iniziato l'asilo, per più di un mese lo accompagnavo ogni mattina, stavo li una mezz'oretta e poi lo lasciavo in lacrime con le maestre e lo ritrovavo nello stesso stato.

Poi sono iniziati i risvegli notturni e il mal di pancia la mattina, così anche con il consiglio delle maestre abbiamo deciso di tenerlo a casa... Ma credo che non ho fatto la scelta giusta.

Non vuole più giocare con i suoi coetanei, quando andiamo ad un compleanno, mi dice che ha sonno e vuole andare a casa, non lo posso lasciare più con nessuno, nemmeno con il papà perché vuole solo me...

La cosa che mi preoccupa seriamente è che non socializza e molto spesso non vuole uscire di casa. Ora io mi chiedo, siccome da piccola non ho frequentato l'asilo e fino a grande ho avuto una grande difficoltà a staccarmi da mia madre, non vorrei che lui crescesse con la stessa difficoltà, deve crescere più forte di me.

Dal suo comportamento mi dà l'impressione che abbia paura dei suoi coetanei, le maestre mi hanno detto che il problema dell'inserimento è stato più pesante per lui, anche per l'arrivo della sorellina, così vicino all'inizio dell'asilo... Io ho lavorato fino a febbraio e prima rimaneva con i miei, ora non capisco tutta questa difficoltà da dove arriva.

Datemi un consiglio. Grazie

3 risposte degli esperti per questa domanda

Buon pomeriggio Angela,

cerca di affrontare la cosa con serenità per due motivi principalmente; il tuo bimbo è andato incontro a due eventi che gli hanno stravolto, se così si può dire, la quotidianità: la nascita di una sorellina e l’entrata nella scuola materna che potrebbero essere letti come la causa del suo comportamento. Questi due eventi hanno in comune un fattore che crea nei bambini ansia e preoccupazione, ovvero, la paura dell’abbandono. Per quanto voi genitori siate attenti a gestire le situazioni, a dargli tutte le attenzioni e l’affetto possibili, il bambino dentro di sé potrebbe essersi creato un “castello di sabbia” che lo fa sentire abbandonato quando lei non c’è, come durante l’inserimento a scuola; il tutto alimentato dalla nascita della sorellina che vista dal suo punto di vista “ rimane a casa con la mamma e prende il mio posto”.

Questa paura ha alimento le sue piccole idee fino a creargli disturbi nel sonno e dolori (mal di pancia). Il ritiro da scuola magari non lo aiuta a superare bene la situazione, perché crea e alimenta in lui un’idea sbagliata “ ho fatto bene a piangere perché avevo paura di essere abbandonato a scuola, infatti ora non vado più e non sarò abbandonato”. Il fatto che il bimbo non socializzi da come lei scrive può essere visto come una conseguenza del suo malessere: ora è concentrato sul non essere abbandonato più che a farsi degli amici, così come il fatto che non voglia rimanere con il papà ma voglia stare con lei.

Un suggerimento che posso darle è magari quando passa del tempo con il bambino (solo lei e il bimbo) ci parli e lo rassicuri sul fatto che non verrà abbandonato, sul bene che le vuole, metta in risalto la sua importanza nelle gestione anche della sorellina e lo renda partecipe nelle attività con la bambina. Quando passa del tempo con entrambi i bambini dia sempre importanza al suo ruolo di fratello maggiore, potrebbe aiutare a calmare le sue preoccupazioni. Gradualmente cerchi di re- inserirlo a scuola che sicuramente lo aiuterà tanto, perché passata la prima fase di difficoltà si concentrerà a giocare, farsi degli amici e tutto andrà sicuramente meglio. Magari per l’inserimento a scuola si faccia aiutare dalle maestre che sicuramente avranno la strategia giusta.

Spero di esserle stata d’aiuto. Qualsiasi cosa può contattarmi.

 

Salve mamma il suo bambino non ha frequentato il nido,così si deduce dalla sua lettera, pertanto l'inserimento alla materna ha rappresentato il primo vero momento di separazione dalla mamma e di socializzazione con i pari.Poco prima è nata la sorellina, ma da febbraio lei è stata con suo figlio a casa tutta per lui.Tante e troppe cose per un bambino cosi piccolo.Per per un mese frequenta l'asilo, ma non dice l'orario di frequenza,per poi interrompere. Forse si poteva gestire la difficoltà del bambino in maniera diversa, magari prevedendo un orario ridotto e poi in relazione all'aumento della capacità del bambino di tollerare la sua assenza, aumentare il tempo di permanenza e così via.In vista delle prossime vacanze di Natale non è il caso di riprendere la fase dell'inserimento,meglio rimandare a gennaio, se attualmente non frequenta.La difficoltà a socializzare così come la difficoltà a uscire di casa  può avere a che fare con la difficoltà alla separazione,la vicinanza con la mamma e la permanenza a casa scongiurano il distacco.La paura che vive il bambino non lo lascia libero di giocare ed esplorare l'ambiente.Lei mamma,da quello che scrive, ha vissuto la stessa difficoltà di suo figlio quindi può capire come si sente e perchè e questo deve essere una risorsa per lei al fine di capire ed aiutare suo figlio. Deve cercare di superare la sua ansia e paura (che suo figlia cresca con le sue difficoltà) ed utilizzare la sua esperienza per aiutare suo figlio a tollerare la separazione.La separazione è un esperienza inevitabile e comporta lo sviluppo della sicurezza da parte del bambino negli adulti.Se sente che l'adulto è sicuro e sereno il bambino non avverte pericolo o paura ad esempio nello stare a scuola.Se sente che la mamma è insicura o preoccupata il bambino avvertirà un pericolo nello stare a scuola e non avrà la serenità per giocare e divertirsi con gli altri.Mi limito al consiglio da lei richiesto ma ci sono altre cose utili su cui riflettere come ad es come ha vissuto l'arrivo della sorellina ed i primi giorni a casa, come reagisce alle visite di parenti ed amici a casa a seguito dell'arrivo della sorellina.

Spero comunque di averle dato degli spunti utili ad una riflessione. Buone cose Dott.ssa Giovanna Cappello Psicologa Roma

Dott.ssa Giovanna Cappello

Dott.ssa Giovanna Cappello

Roma

La Dott.ssa Giovanna Cappello offre supporto psicologico anche online

Salve Angela

sicuramente la nascita della sorellina non facilita la separazione di suo figlio da lei e viceversa.

La prima separazione è sempre un evento traumatico e deve farsi aiutare molto da suo marito, non può fare da sola. Questo appartiene alla funzione paterna.

Credo che su questa difficoltà lei e suo marito potete, anche, farvi aiutare da un terapeuta familiare, che conosce e tratta con esperienza questi temi.

Questo aiuto vi servirà nelle fasi evolutive future della vostra famiglia.

Se vuole mi ricontatti ancora e mi faccia sapere cosa ne pensa.

Buona serata