Perché e cosi grave che un bambino non relaziona con i coetanei?

Giulia

Buongiorno. Premetto che non so più dove sbattere la testa! Sono la mamma di un bambino di 3 anni e tre mesi. Frequenta il primo anno di infanzia. Ho trasferito mio figlio in un altro asilo perché avevo paura che dove era non lo seguivano abbastanza (lui andava sempre col sorriso) .. ma qui dopo solo un giorno di asilo (cioe 3 ore) mi hanno detto che e complicata la cosa. Non guarda negli occhi(a casa lo fa) non si gira quando lo chiamano(a casa lo fa) tende a star da solo non condividere i giochi con gli altri bimbi e nn li vuole. Oggi la stessa cosa e mi hanno detto che bisogna intervenire subito prima che sia tardi. Perché non e normale! Premetto anche che lui ancora non parla come dovrebbero parlare i bimbi della sua età.. conta fino a 10 sa l alfabeto, non tutto, sa i colori e li distingue anche, sa la frutta e qualche verso di animale dove dice mucca muuu..., quando c e la musica che cantano lui tende a cantare... x il resto zero. E molto affettuoso coccolone gioca con tutto. E solo da un mese che ho notato che gioca con le macchine e mette tutto in fila. E sempre stato un bambino molto sorridente ha avuto il ciuccio fino a 2 mesi prima che facesse 3 anni. L ho iscritto al nido xche così si abituarsi anche lui un po coi bimbi dato che e sempre stato con me, prima del covid cmq lui giocava con alcuni bimbi, poi causa covid nn ho più portato da nessuna parte x paura.. al nido piangeva sempre, rispettava le regole stava in mezzo coi bimbi ma nn giocava.. collaborava e tutto quanto..dopo un paio di settimane che lo frequentava. Ora come me lo descrivono nn sembra nemmeno mio figlio. So che ci sono delle difficoltà ok ma cosi gravi non penso. Una cosa però tutte queste difficoltà sono state dovute tramite la mia pediatra che ci ha mandate da una psocloga xche sostiene che mio figlio ha avuto una regressione a due anni e mezzo(cioè prima faceva i versi di animali sapeva quanti anni aveva e dp ha smesso di farlo) portato ci e stato detto dp mezz ora solo xche nn aveva contatto oculare e camminava leggermente in punta di piedi che ha una lieve sfumatura di autostimo e che nel giro di un anno sarebbe andato via, ok preso fatto altre visite nel frattempo ha iniziato terapia comportamentale (da qui ha iniziato a giocare con macchinine e metterle in fila) ci siamo mossi e siamo andati a fare altre visite private. Qui ci e stato detto invece autismo moderato.. ultima invece due mesi fa ci e stato detto problemi neurologici e autismo. Io ora mi chiedo si nasce autistici o nello spettro autistico e si diventa? Io non so più dove sbattere la testa non so più cosa e bene o male x mio figlio non so più come aiutarlo x uscire da questo incubo. Ah la mia pediatra oltretutto solo dopo la risp della prima visita lo reputa a tutti gli effetti autistico. Cosa devo fare? Non sto più capendo niente davvero e non so più dive andar x farli fare un bel percorso che lo fa uscire da questo incubo! Sarò egoista non lo so ma davvero non vedo più figlio cosi... ok non gioca coi coetanei nn sempre risp se chiamato ogni tanto ride solo però nn so se solo queste siano frutto dello spettro autistico. Scusate per la lunghezza ma davvero nn so più cosa fare e grazie a chi risp

6 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno posso benissimo immaginare il dolore che prova come madre a sentire etichettato suo figlio come autistico, la sofferenza nel vedere le sue difficoltà e nel non sapere esattamente come aiutarlo.

I comportamenti che riferisce ( non risponde se viene chiamato, non guardare negli occhi, camminare in punta di piedi, isolarsi, mettere le cose in fila) sono solitamente attribuiti a un disturbo dello spettro autistico che appunto può avere livelli di gravità molto diversi. Suo figlio sembra avere delle difficoltà ma anche molte risorse, molto positivo è ad esempio che in casa non manifesti molto questi comportamenti.

le consiglio di rivolgersi ad un neuropsichiatra bravo della sua città che possa fare chiarezza e programmare interventi riabilitativi che potenzino ad esempio il linguaggio.
in secondo luogo le consiglio di cercare anche per se come mamma un sostegno psicologico per affrenerò modo migliore la situazione è capire come lei può aiutare il suo bambino.

Resto a disposizione

Saluti

Dr.ssa Parolini

Dott.ssa Maria Enrica Parolini

Dott.ssa Maria Enrica Parolini

Verona

La Dott.ssa Maria Enrica Parolini offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Giulia, mi sembra di capire dalle sue parole che avete una diagnosi abbastanza chiara per suo figlio. Prima di tutto le preciso che capita molto spesso che i bambini abbiano un'evoluzione nella norma fino a due/tre anni poi all'improvviso sembra che ci sia una regressione, purtroppo i tratti autistici si manifestano anche in questo modo. Mi dispiace dirle che però non è possibile guarire dall'autismo ma può aiutare suo figlio e sè stessa a fare un percorso per migliorare la vostra quotidianità e permettere al bambino di riuscire ad acquisire maggiori competenze laddove fosse attuabile. Per cui capisco il suo dolore però si faccia coraggio e si attivi per suo figlio. Credo la possa aiutare anche iscriversi a dei gruppi di genitori con bambini autistici o comunque trovi il modo per confrontarsi e sentirsi meno sola. Le auguro di riuscire a trovare al più presto un equilibrio in modo da districarsi in questo nuovo mondo al quale si sta approcciando.

Buona serata

Dott.ssa Alessia Saracino

Dott.ssa Alessia Graziella Saracino

Dott.ssa Alessia Graziella Saracino

Pavia

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Gentile mamma Giulia, comprendo il suo stato di preoccupazione per lo stato di salute di suo figlio.

Ha una conoscenza molto approfondita e attenta del suo piccolo.

A volte accade che nel confronto con ambienti diversi dalla famiglia possano emergere aspetti o comportamenti nuovi nei bambini: tutte le prospettive hanno un valore e sono importanti perché finalizzate al benessere e alla salute del bambino stesso.

Colgo un certo disorientamento nel percorso fatto fino ad adesso nella ricerca di un confronto con specialisti: potrebbe essere opportuno fare chiarezza o mantenendo gli attuali contatti o cercando un servizio o un professionista con cui poter intraprendere un percorso di presa in carico continuativa e che possa accompagnare lei come mamma ed eventualmente anche il papà a comprendere le attuali difficoltà del vostro bimbo.

L’autismo è un disturbo che può rendersi maggiormente evidente dopo i due anni di età: esistono interventi che consentono di supportare il bambino negli eventuali deficit presentati.

Una possibilità ulteriore potrebbe essere cercare se nella sua città esistono gruppi di mutuo aiuto tra genitori che hanno bimbi con analoghe difficoltà. Spero che possa trovare un contesto dove possa sentirsi accolta e accompagnata col suo bimbo nel fare ordine e chiarezza nella sua attuale esperienza!

Dott.ssa Fiorella Sestigiani

Dott.ssa Fiorella Sestigiani

Bologna

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Salve,

la mia indicazione è un percorso di Parent Training così da avere un quadro di che cos'è l'autismo, come funziona l'apprendimento del bambino, strategie da poter utilizzare,come affrontare un problema. Questo vi aiuterà ad avere maggiore consapevolezza e ad aiutare il bambino al meglio nella sua crescita.

Rimango a disposizione per approfondire,

Saluti

Dott.ssa Margherita Motta

 

Dott.ssa Margherita Motta

Dott.ssa Margherita Motta

Bologna

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Gentile Giulia,

La sua preoccupazione é assolutamente comprensibile e legittima. Spesso é difficile accettare una diagnosi, soprattutto una diagnosi che ancora preoccupa tanto come quella di disturbo dello spettro autistico.

La descrizione dei comportamenti di suo figlio sembrano proprio afferire all'area del disturbo dello spettro autistico ( poco contatto oculare, camminare in punta, difficoltà di relazione, ritardo nel linguaggio, ordine molto preciso dei propri giochi) e penso che i colleghi abbiamo fatto una diagnosi accurata. Si nasce autistici e non si diventa, ma essendo una patologia del neurosviluppo diventa evidente quando i bambini iniziano ad avere 2-3 anni.

Ricevere una diagnosi però non fa si che il suo bambino smetta di essere il cucciolo affettuoso che descrive ma la diagnosi vi darà gli strumenti per aiutarlo nelle sue fragilità con un percorso adeguato. Ci saranno sempre delle cose dove lui sarà molto bravo altre invece in cui necessiterà un maggiore sostegno. Prima si interviene più riuscirà a diventare autonomo e competente.

Le consiglio di rivolgersi a dei centri di terapia ABA presso la sua zona, cosi da impostare quanto prima il percorso cucito sui bisogni del suo bambino.

Cordiali Saluti

Dr.ssa MArtina MAnzoni

Giulia buongiorno sono la dott.ssa Maieli Roberta e mi occupo di terapia con l'adulto e di genitorialità. Dalle parole da lei riportate si capisce che sta vivendo lei stessa un vero incubo che la terrorizza.

Nessuno vorrebbe vedere soffrire il proprio figlio e nessuno vorrebbe sentirsi dire che: "c'è qualcosa che non va".

Ogni bambino ha "bisogno" di avanzare costantemente nelle proprie autonomie e quando invece di progredire si torna indietro, questo è un segnale che non si può non notare. Inoltre è tipico dei bambini, che hanno uno sviluppo lineare, voler giocare assieme agli altri bambini, magari non con tutti e non tutto il giorno, ma è segnale di una crescita completa.

Ora, sicuramente ha già fatto molte visite e molti percorsi e si sente smarrita. Se vuole contattami, non solo per fare un eventuale percorso di sostegno genitoriale, perchè se lei è più tranquilla, può essere più tranquillo e sereno anche il suo bambino, ma anche perchè conosco una bravissima terapeuta che si occupa proprio di fare diagnosi sui disturbi dell'autismo e che le potrà indicare la strada migliore da percorrere.

Rispetto all'argomento autismo ci sono varie teorie e nessuna è scientificamente accertata, per cui purtroppo è ancora un ambito dove non ci sono certezze e trade scientificamente consolidate.

Se vuole può contattarmi telefonicamente o alla mail robertamaieli@gmail.com

Un cordiale saluto 

Dott,ssa Maieli Roberta