Problematiche scolastiche

Federica

Buongiorno, mio figlio ha 7 anni e frequenta la seconda primaria. È sempre stato un bambino molto sveglio e intelligente. Ha frequentato il nido e al primo anno d’infanzia le insegnanti si complimentarono per il lessico utilizzato dal bambino e il livello d’autonomia. Frequenta scuola calcio da 4 anni e anche in questo è molto bravo. Questo per sottolineare che è un bambino che ha uno svago settimanale fisso e che è sempre riuscito ad eccellere in vari contesti. Il problema nasce nella scuola primaria. Durante il primo anno è andata abbastanza bene, nel secondo invece ha valutazioni nella media ma le maestre lamentano il fatto che il bambino sembra essere “nel suo mondo” quando viene interrogato e sembra non aver capito nulla di ciò che è stato fatto. A casa fa i compiti affiancato sempre da me, ammetto che è molto svogliato, ricorda perfettamente cose e fatti (recenti e passati) non inerenti l’ambito scolastico, ma se deve ricordare e eseguire un compito spiegato dall’insegnante, bisogna guidarlo costantemente. Le insegnanti, premetto molto poco empatiche in tutto, hanno sollevato il problema di un possibile disturbo dell’attenzione o dell’apprendimento. D’altro canto, il pediatra, non facendo però verifiche specifiche, mi ha detto che i bambini che hanno questo tipo di disturbo sono ben altri e per lui il bambino è semplicemente svogliato. Io non so cosa fare, non vorrei che questo comportamento fosse “una sfida” nei confronti delle insegnanti che non gli vanno a genio e nei miei che ammetto di stressarlo sulla questione scuola e compiti. Come dovrei comportarmi? Mi scuso per essermi dilungata troppo per cercare di dare più info possibili. Grazie

4 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, 

se il rendimento scolastico viene compromesso, consiglio di richiedere visita neuropsichiatrica. 

Dott.ssa Maria Teresa Angelillo

Dott.ssa Maria Teresa Angelillo

Bari

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Gentilissima Signora,

Le insegnanti hanno "segnalato" quello che potrebbe essere un problema che va approfondito con una specifica valutazione da parte di esperti. La categoria della svogliatezza secondo molti non è più valida perché a quell'età i bambini sono curiosi e predisposti all'apprendimento. Dispiacerebbe che si verificasse ancora una volta quanto è successo a molti altri alunni in passato, quasi perseguitati solo perché avevano "bisogni educativi specifici". Temo soltanto che i tempi di attesa per una valutazione presso equipe multidisciplinare pubblica siano piuttosto lunghi. In alternativa potrebbe rivolgersi ad uno psicologo esperto in DSA che può trovare anche in internet o rivolgendosi ad associazioni che si occupano di queste problematiche. 

Dott. Venanzio Clarizio

Dott. Venanzio Clarizio

Bari

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Federica, se le maestre non sono empatiche e tuo figlio non si sente valorizzato o compreso, potrebbe aver sviluppato un atteggiamento di disinteresse o "difesa". I bambini a volte si “spengono” quando non si sentono stimolati o coinvolti emotivamente nel processo di apprendimento. Il fatto che tuo figlio ricordi perfettamente fatti non scolastici ma fatichi a mantenere l’attenzione sui compiti può suggerire che sia più interessato a ciò che lo entusiasma e meno a ciò che percepisce come noioso o imposto. Alcuni bambini con intelligenza vivace tendono ad avere una soglia di attenzione breve per attività poco stimolanti, pur non avendo un vero disturbo dell’attenzione. 

Se il dubbio sulle difficoltà di apprendimento o attenzione persiste, potresti considerare una valutazione da uno specialista (neuropsichiatra infantile o psicologo dell’età evolutiva). Questo non significa che abbia un problema, ma potrebbe darti strumenti migliori per aiutarlo. Il tuo istinto di mamma ti sta già guidando nella direzione giusta. Prima di pensare a un disturbo, potrebbe essere utile provare a ridurre la pressione, capire se il problema è relazionale e osservare come risponde a metodi di studio diversi. Se le difficoltà persistono, una valutazione specialistica potrebbe essere un’ulteriore sicurezza per te e per lui.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione e il momento di spaesamento che sta attraversando. A mio avviso, non credo si possa dare una risposta soddisfacente alla sua domanda, in quanto considero necessario il poter dare parola a suo figlio in merito a ciò che sta vivendo. Solo lui può articolare un discorso che può orientarci nella comprensione e nella risoluzione del problema. Le consiglio di rivolgersi ad uno/una psicologa per il minore per degli incontri in presenza, affinché lui possa avere la possibilità di confrontarsi con un terzo che non sia rappresentato né dall'istituzione scolastica, né da una figura genitoriale o familiare. 

Gentili saluti. 

Dott.ssa Anna Carmela Lippolis

Dott.ssa Anna Carmela Lippolis

Bari

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