Come scegliere lo psicoterapeuta
La scelta dello psicoterapeuta avviene spesso in modo casuale : un consiglio dato da una persona amica, un suggerimento da parte del medico di base, una pubblicità vista su Internet e così via. L'esistenza di molti e diversi approcci con metodologie e tecniche differenti non aiuta nella scelta giusta sia per la mancata conoscenza da parte del paziente, sia perché non si é in grado di scegliere con sicurezza l'orientamento più adeguato. Se un approccio psicoanalitico ha avuto una egemonia finto agli anni settanta, oggi la realtà é cambiata e ci si orienta verso le psicoterapie cognitivo-comportamentali e sistemico-familiari molto più brevi. Tuttavia, al di là delle diverse tecniche, sono elementi portanti per la riuscita di una terapia la qualità della relazione e la modalità di entrare in contatto con il paziente.
Le nuove conoscenze sulla funzionalità del cervello avvenute sia attraverso la neurobiologia che gli strumenti diagnostici come la Tac, la Pet e la Risonanza magnetica e gli psicofarmaci, pur non interessando direttamente la psicoterapia, non possono non essere presi in considerazione dal terapeuta che deve soffermarsi anche sia sulle espressioni metalinguistiche (il tono della voce, le pause, l'animosità del racconto, il ritmo del discorso), sia sulle espressioni extra-linguistiche (l'abbigliamento, la gestualità, la postura) che possono essere più significativi rispetto a tutto il contenuto del suo discorso. Ė importante considerare il paziente non come "un'etichetta psicopatologica" o un "festival di sintomi", ma come una persona collegata ai vissuti familiari, all'ambiente sociale circostante, al suo mondo religioso (se esiste), all'area geografica di provenienza, al ceto sociale ed economico di appartenenza, alla sua cultura.
Karl Rogers già nel 1961, stabilì quali fossero le tre caratteristiche essenziali di un buon terapeuta: 1) accettazione positiva incondizionata nei confronti del paziente, 2) empatia, 3) congruenza ( intesa come autenticità e capacità di entrare in contatto con le proprie emozioni). Alla base di tutto, esiste comunque il primo incontro tra paziente e terapeuta che é quello che determinerà il prosieguo o meno di un percorso. Per fare bene questo lavoro, al di là della preparazione tecnica occorre una buona formazione personale che abbia elaborato tutti i contenuti importanti del terapeuta partendo sempre dalla scritta sul tempio di Apollo "Conosci te stesso" e non dimenticando mai che bisogna lavorare con "scienza" e con " coscienza" senza avere "deliri di onnipotenza". In conclusione, la scelta dello psicoterapeuta deve essere guidata da una conoscenza della sua formazione e dall'approccio positivo del primo incontro.
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