Dalla Psicoterapia Psicanalitica alla Psicoterapia Olistica
Stiamo assistendo ad una crescente esigenza da parte delle persone di comprendere più in profondità sé stesse e l'origine di sintomi e disagi, siano essi di ordine fisico, psichico o emotivo.
Una comprensione che vada al di là di diagnosi e terapie orientate alla semplice eliminazione dei disagi.
Sempre più persone scelgono di limitare l'uso di farmaci chimici e cercano metodi di cura che partano da una visione globale della persona, vista e compresa nella sua interezza.
Il panorama di proposte in questo senso è molto ampio, a volte disorientante, e in alcuni casi l'aspettativa è quella di trovare lo strumento in grado di risolvere il proprio problema, confidando nella sua efficienza e velocità nel produrre risultati.
Esiste un mercato che ruota attorno a questo bisogno che tende a supportare queste aspettative in modo irrealistico.
Ciò che spesso viene omesso, o non adeguatamente esplicitato, è la variabile personale, data dal grado di motivazione al cambiamento e dalla capacità di assumersi la responsabilità della “guarigione” da parte del cliente.
A questo proposito non esiste un operatore o una tecnica in grado di risolvere un problema fisico, psicologico o esistenziale, senza l'attivo e motivato apporto del cliente.
Da tanti anni seguo persone che chiedono un aiuto, ma a fronte di tante richieste solo in una percentuale limitata di casi riscontro la disponibilità a mettere in discussione aspetti importanti della propria vita e della propria personalità.
Accade spesso che durante il primo colloquio, subito dopo l'esposizione del problema, seguono 2 domande:
“ Lei può risolvere questa situazione?” e “In quanto tempo?”
Queste due domande palesano l'aspettativa che sia l'operatore a risolvere il problema nel più breve tempo possibile.
Un approccio professionale serio non può garantire risultati a priori, né può prevedere la durata della cura, dato che il professionista è responsabile della riuscita per il 50%, il restante 50% dipende dal cliente, dalla sua motivazione, cosciente ma soprattutto inconscia alla guarigione, dalla costanza, dall'impegno e dalla serietà nel lavorare e seguire il percorso.Il cambiamento passa attraverso una esperienza emotiva dove il sentire è prioritario sul pensare.
La commozione (dal latino muoversi con) rende evidente un movimento del cuore che permette il riemergere di esperienze e situazioni traumatiche, al fine di guardarle, prenderne coscienza e lasciarle andare, aprendosi a una diversa percezione e prospettiva che conduce ad un cambiamento visibile nell'esperienza quotidiana.
Il “già noto” lascia spazio al “non sperimentato”, che si attualizza mediante la creazione di uno spazio aperto, libero da convinzioni, forme pensiero e pregiudizi derivanti dall'eredità genetica,familiare, culturale e storica.
La salute dipende dall'integrazione equilibrata e armonica di tutti questi livelli. Essa non è una condizione permanente, ma la risultante di un equilibrio instabile, poichè continuamente accadono fatti, incontri, situazioni, che mettono a repentaglio l'equilibrio precedentemente raggiunto.
Questo movimento è costante e ha lo scopo di condurre ad una evoluzione e ad un miglioramento della qualità di vita che si protrae per tutta l'esistenza.
Più spiccata è la predisposizione al movimento, più il cambiamento
avviene con facilità, in sintonia con il movimento della vita.
Ogni volta che ci opponiamo a questo movimento, che resistiamo, portiamo alla luce un blocco che si è formato in un tempo lontano, talmente distante che non possiamo ricordalo.
Gli eventi più importanti, quelli che sono alla base del nostro carattere,del nostro approccio alla vita, delle nostre predisposizioni, sono accaduti nel periodo che va dal concepimento al compimento del 3° anno di vita, un periodo spesso completamente dimenticato e relegato nella sfera inconscia.
Questo ci permette di comprendere come mai consigli, insegnamenti ed esperienze fatte in precedenza, spesso non riescono ad indurre un cambiamento nel modo di fare e pensare.
Il motivo per cui è tanto difficile cambiare il copione che continuamente viene rimesso in scena, nonostante i risultati ogni volta più deludenti.
L'origine di quel copione affonda le sue radici in un periodo che la mente cosciente non può raggiungere. Per quanto essa si sforzi di cercare e comprendere le cause, non è in grado di afferrarne il significato profondo e modificare il quadro.
La psicoanalisi è stata una delle prime tecniche psicologiche che si è avventurata in questa “selva oscura”.
Nell'ottica di questa disciplina per accedere all'inconscio occorre trovare una strada diversa, che non preveda un ragionamento di tipo razionale. I sogni sono divenuti in quest'ottica lo strumento d'eccellenza, la strada maestra che conduce all'inconscio.
Attraverso questa rivoluzionaria intuizione è stata data
importanza “scientifica” a ciò che veniva relegato in uno spazio di “irrazionalità” e connotato come folkloristico e privo di significato.
Seguendo la strada che conduceva all'inconscio si è portato alla luce un mondo sommerso, notturno, parallelo a quello manifestato durante la veglia.
Si è così verificato che è questo livello a dirigere, condizionare e progettare la vita cosciente, si è stimato che esso corrisponda al 95%, mentre l'istanza cosciente è data dal 5%.
E' il sommerso a dare la direzione, a dirigere la sfera cosciente senza che ce ne rendiamo conto.
L'Io è convinto di avere il timone e dirigere la nave dove desidera, in realtà è un semplice esecutore di ordini impartiti dall'inconscio.
E' chiaro quindi che se vogliamo cambiare rotta dobbiamo entrare nella “stanza dei comandi” e comprendere quali sono gli “impegni”, gli obbiettivi, come, quando e perchè sono stati presi!
La fase più difficile e complessa è quella successiva: cambiare il programma, le coordinate da trasmettere in superficie, al corpo e alla mente.
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Per avere un'idea di quanto questa fase sia difficile potete guardare il film Inception.
In questo film viene rappresentato in modo scenico, ma in modo molto efficace, come agiscono le resistenze dal momento in cui inizia il tentativo di cambiare una convinzione.
Rappresaglie, sparatorie, attacchi, la strada per arrivare al cuore, rappresentato dalla cassaforte, è irta di difficoltà e occorre entrare nella sfera dei sentimenti per operare una sostituzione.
E' necessario cambiare la visione della situazione inserendo una nuova informazione!
L'inserimento di un dato completamente nuovo e discordante con il precedente sistema di credenze ha ripercussioni su tutte le decisioni successive.
In questa seconda fase, la Psicoanalisi presenta dei limitati, si presenta come un'arma spuntata.
Freud stesso si era reso conto del problema, egli affermava che il lavoro dello psicoanalista è un mestiere impossibile, in quanto:
“Ci troviamo nella difficile condizione di apportare cambiamenti nei processi di pensiero utilizzando la mente stessa.
La difficoltà è paragonabile a chi voglia asciugare un pavimento bagnato con uno straccio intriso d'acqua.”
Avendo sperimentato e toccato con mano questo limite nella pratica clinica quotidiana, dopo anni passati a curare le persone con la Psicoterapia Psicanalitica ho cercato, sperimentato, ed introdotto nella mia pratica di aiuto alle persone strumenti terapeutici più consoni a trasformare il modo di vivere, migliorando in modo visibile la qualità della vita.
La prima tecnica che ho introdotto nel mio lavoro è il trattamento di Metamorfica che, come dice la parola, lavora per innescare un processo di trasformazione, che è diverso per ognuno.
Questo cambiamento non passa attraverso una conoscenza, una interpretazione e una diagnosi del problema.
Si tratta di una tecnica che mobilita le potenzialità di autoguarigione insite nella persona, contattando le memorie inconsce risalenti al periodo di gestazione che hanno dato origine a blocchi energetici.
Questo trattamento innesca un movimento volto a sciogliere queste influenze al fine di liberare la persona dai condizionamenti del passato.
Nei primi nove mesi sono state poste le basi di tutte le caratteristiche che si manifesteranno nella vita successiva.
In questo periodo viene redatto il progetto che verrà realizzato lungo tutto il corso della vita.
Metamorfica produce un movimento atto a sciogliere questi condizionamenti, permettendo all'energia, così liberata, di manifestarsi, così da rendere possibile una vita libera e realizzata, nella creatività.
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