Il nostro tipico "atteggiamento abituale" perdura nel corso della nostra vita fino a quando non ci troviamo in una situazione, in cui la nostra unilateralità, ci rende impossibile l'adattamento alla realtà. Spessissimo questa situazione consiste nel fatto che entriamo in relazione con un oggetto (l'altro) di tipo opposto; allora le nostre qualità contrastanti urtano l'una con l'altra, non ci si capisce più, diamo ogni colpa all'altro, perchè questi possiede quelle qualità che entro di sé ognuno di noi non vede, qualità che spesso sono presenti solo in forma inferiore. Spesso questo contrasto è la vera ragione psicologica di certi problemi matrimoniali, di certe difficoltà tra genitori e figli, degli attriti tra amici e colleghi, ecc. In questi casi, tutto quello che è inconscio nella nostra psiche appare proiettato sull'altro, e finchè non riconosceremo in noi stessi il contenuto proiettato, l'altro fungerà da capro espiatorio. Il compito etico di un percorso personale sarebbe dunque quello di renderci conto che nella nostra persona, nella nostra struttura intima fa parte, oltre il nostro atteggiamento abituale, prevalente, anche atteggiamenti opposti. Accettando questi atteggiamenti, sviluppandoli consciamente, potremmo non solo acquistare un nostro equilibrio , ma comprenderemmo meglio chi ci circonda ed è, in un modo o nell'altro, in relazione con noi
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento