C’è da fare una premessa: così come ogni professione sanitaria, anche la Psicologia e la Psicoterapia non trattano il disagio emotivo tutte allo stesso modo.
Così come nel campo medico, vi sono delle differenze sostanziali negli approcci terapeutici: la cura del diabete, ad esempio, non è uguale per tutti i pazienti. Tutte le persone con diabete non assumono la stessa terapia; c’è chi riesce a fronteggiare il diabete solo con la metformina, chi ha bisogno dell'insulina. Ed anche quando viene somministrata insulina abbiamo delle delle differenze, quella ad immediato rilascio o quella a lento rilascio, a seconda della persona che ha picchi glicemici subito dopo i pasti o chi raggiunge alti livelli di glicemia durante la notte.
Anche un’ernia non si cura sempre allo stesso modo. L'ipertensione non si cura sempre allo stesso modo. Perché?
Perché ogni paziente ha la sua storia che porta alla patogenesi, cioè allo sviluppo di una malattia.
Allo stesso modo in Psicologia e in Psicoterapia, ogni persona ha la propria storia e questo non rende ogni depressione uguale a quella di ogni altra persona che ha umore depresso.
Così come l’ansia non è la stessa per tutte le persone che ne soffrono.
Vi sono una serie di fattori che hanno portato a quell’ansia, a quella depressione, o a qualsiasi altro stato di sofferenza psichica, che sono soggettivi di ognuno di noi.
Infatti, la Psicologia e la Psicoterapia lavorano con la soggettività! Ed è per questo che non può esserci una terapia oggettiva uguale per tutti.
Ogni persona ha la sua storia, attraversa le proprie fasi evolutive, forma il suo carattere, fa le sue esperienze, costruisce le proprie relazioni, ed è questo che ci rende unici e specifici. Ed è per questo che ognuno di noi ha bisogno di un intervento specifico per il proprio disagio emotivo. È la specificità della persona che costruisce il progetto terapeutico!
Si va ad intervenire sulla soggettività. E come? Con la soggettività del Terapeuta. Lo Psicologo, lo Psicoterapeuta, lo Psichiatra agisce attraverso la propria soggettività. Ed è l’incastro delle soggettività che porta a risultati straordinari!
Quando si intraprende una Psicoterapia si va incontro ad un incastro di tratti caratteriali. I tratti della persona incontrano i tratti dello Psicologo e viceversa. Questo accoppiamento di soggettività può funzionare o meno.
Se funziona, se quindi è funzionale l’incontro tra i tratti della persona e del Terapeuta avviene quello che chiamiamo “accoppiamento strutturale”!
Dunque, alla domanda: “Uno Psicologo può lavorare con ogni persona?”
La risposta è No. Non necessariamente. Può anche non avvenire l’accoppiamento strutturale.
Tuttavia, bravura dello Psicologo è sapere come intervenire attraverso il linguaggio verbale e attraverso il linguaggio del corpo con quella specifica persona, che ha una sua specifica storia e specifici tratti caratteriali.
Saper intervenire sulla sua specifica ansia, depressione o sofferenza che non è affatto uguale, identica a quella di un’altra persona che magari presenta gli stessi sintomi.
Per far questo occorre conoscere e riconoscere bene il linguaggio tra i tratti caratteriali che, come detto, esprimiamo mediante ciò che comunichiamo e, ancor di più, nel "come" lo comunichiamo, quindi attraverso il corpo.
Il corpo, dunque, assume un ruolo centrale in Psicoterapia; il professionista, se focalizza questi dettagli, risponde al progetto terapeutico della persona che arriva in studio.
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento