Salve, sono Stella e ho 29 anni. Sono stata diagnosticata con disturbo bipolare tipo 2 nel 2014. Da allora sono stata in terapia con Xanax, esitalopram e olanzapine.
Da gennaio 2018 ho smesso di prendere i medicinali e non vado più dallo psicoterapeuta. Ultimamente mi sento insicura della mia scelta. Ho avuto una bimba, ho ottenuto il lavoro dei miei sogni, ma delle volte mi sento depressa con me stessa (non con la vita familiare). Qualche volta vado anche "su di giri" con l'ottimismo, lo ammetto.
È possibile che si possa stare (bene e tranquilla abbastanza) così a lungo senza psicofarmaci o c'è la possibilità di una diagnosi sbagliata?
Apprezzo ogni parere.
Grazie in anticipo,
Stella
Gentile Stella,
mi pare di comprendere che la decisione di concludere ogni tipo di terapia è stata sua, per - mi corregga se sbaglio - un bisogno di indipendenza dai farmaci.
Consideri il disturbo bipolare come il diabete, rimane e la cura va continuata. Come lei stessa mostra, il bipolarismo, curato, non impedisce una vita familiare, sociale e professionale. Le terapie servono a conoscere, riconoscere ed imparare a gestire la propria situazione. Lei stessa racconta di avere ancora periodi di depressione e di euforia.
La invito pertanto a contattare un/una psicologa-psicoterapeuta ed una/uno psichiatra per valutare insieme una terapia in base alle sue esigenze. Questo proprio in modo da essere padrona del suo percorso e poter proseguire serenamente la vita che si è costruita e si sta costruendo.
Le auguro ogni bene!
Dr.ssa Chiara Lecca