Consulto dallo psicoterapeuta della mia ragazza?

Gigi

Salve a tutti. Non riesco ad uscire da una situazione complicata con la mia ragazza (che soffre di disturbo bipolare ed è seguita terapeuticamente e farmacologicamente): mi sono allontanato da lei in un momento in cui necessitava supporto emotivo, ma i motivi che mi hanno spinto a farlo sono ben diversi da quelli che lei crede e di cui si è convinta. Nonostante abbia provato a spiegarglieli più e più volte rimane sempre delle sue idee e anzi, sente di voler chiudere la nostra storia, perchè non si fida più di me e mi ritiene menefreghista ed egoista. Sarebbe una mossa corretta rivolgermi al suo psicoterapeuta per provare a fornirgli la mia "versione dei fatti", così che lei possa provare a vedere il tutto da un'altra prospettiva, dal momento che io non sto riuscendo a farglielo fare? So che lui non dovrebbe accogliere informazioni riservate sulla sua paziente senza informarla, ma vorrei chiedergli di mantenere il segreto, solo perchè temo che lei possa arrabbiarsi per questa "libertà" che ho intenzione di prendermi. Non vedo altra via d'uscita. Potete aiutarmi? Grazie a tutti

12 risposte degli esperti per questa domanda

Salve sarebbe utile fare terapia di coppia sempre se la ragazza accetta, in caso contrario bisogna accettare le scelte della ragazza... 

Buongiorno Gigi,

capisco il suo desiderio e le sue intenzioni che sono totalmente genuine, ma purtroppo non è possibile e non sarebbe neanche giusto per la sua ragazza inserirsi in un suo percorso privato così delicato. I terapeuti e gli psicologi possono certamente includere il/la partner nelle sedute, ma è una decisione che deve partire da loro in quanto professionisti che hanno ritenuto utile effettuare questa richiesta. Ciò che può fare è continuare a parlare con la sua ragazza (qualora la ritenga ancora una mossa utile) e/o, anche se con fatica, scendere a patti con il fatto che delle volte siamo impotenti e non possiamo muoverci nel concreto.

Resto a disposizione per un eventuale percorso psicologico di supporto e sostegno, sia in studio che online.

Dott. Valerio Tollo / Psicologo e Consulente sessuale

Dott. Valerio Tollo

Dott. Valerio Tollo

Roma

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Gentile Gigi,

la mossa corretta da fare sarebbe chiedere alla sua ragazza se desidera fare una consulenza di coppia separata dalla sua psicoterapia personale o chiederle se vuole che lei vada una volta insieme dal suo psicoterapeuta. Ma è questa una cosa che andrebbe poi concordata tra la sua ragazza e il suo psicoterapeuta.

Sarebbe scorretto rivolgersi al suo psicoterapeuta, a maggior ragione senza che lei lo sappia, perché la psicoterapia è uno spazio personale ed è chi vi partecipa che può decidere se aprirlo a terzi.
Il compito dello psicoterapeuta poi non è quello di stabilire la verità o chi ha ragione e chi torto, bensì quello di accogliere le sofferenze della persona che si rivolge a lui e cercare insieme di gestirle al meglio. Niente di buono viene dalle cose fatte e dette ad insaputa delle parti in causa.
Se poi, come scrive, sa che la sua ragazza potrebbe arrabbiarsi se sapesse della libertà che si prende, ha già la sua risposta. La cosa migliore, non la più facile, è cercare un dialogo aperto con la sua ragazza e, se lei consente, anche con il suo psicoterapeuta.

dottoressa Roberta Daminelli 

Dott.ssa Roberta Daminelli

Dott.ssa Roberta Daminelli

Bergamo

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Buongiorno Gigi,

credo che la risposta stia già in quello che scrive quando dice che vorrebbe chiedere al terapeuta di mantenere il segreto perché teme che la sua ragazza possa arrabbiarsi. Effettivamente sta pensando di entrare senza un consenso esplicito nel suo spazio personale, quello terapeutico, che potrebbe compromettere ulteriormente il rapporto di fiducia, per cercare di risolvere una situazione che implicherebbe un ascolto profondo e una comunicazione aperta. Proviamo a trovare una soluzione che aiuti entrambi e possa far crescere in maniera sana la relazione. Ad esempio potrebbe proporre alla sua ragazza di andare entrambi da un altro psicoterapeuta per affrontare insieme questa difficoltà comunicativa e la distanza emotiva che si è venuta a creare. Questa modalità significa accettare il fatto di mettere in discussione prima di tutto se stessi e va oltre il semplice voler convincere l’altro della bontà delle proprie azioni.

Un caro saluto.

Isabel De Vincentiis

Dott.ssa Isabel De Vincentiis

Dott.ssa Isabel De Vincentiis

Pesaro e Urbino

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Buongiorno,

No il terapeuta non potrebbe neanche ascoltarla senza informare la sua ragazza oltre che non mi sembra da parte sua una mossa corretta invadere lo spazio della sua ragazza, anche perché non conosce il percorso che sta facendo con il collega. Le dia tempo e spazio e abbia fiducia

Intanto le consiglio di iniziare un personale percorso psicoterapico per elaborare i suoi di vissuti.

Se vuole ricevo a Roma e online

Cordiali saluti

Dr.ssa Laura Cascio Gioia 

Dott.ssa Laura Cascio Gioia

Dott.ssa Laura Cascio Gioia

Roma

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Salve Gigi, 

Comprendo la sua preoccupazione e frustrazione nel vivere questa situazione evidentemente così faticosa, purtroppo però rivolgersi allo psicoterapeuta della sua ragazza  temo non sia utile e rischierebbe di alimentare ulteriormente la sfiducia che ripone in lei. Lo psicoterapeuta inoltre non potrebbe accogliere la sua richiesta di segretezza per rispettare la paziente e il rapporto di fiducia stabilito. Lo spazio psicoterapico, infatti, è un luogo privato, sicuro, ove portare le proprie sofferenze e trovare loro accoglimento. Uno psicoterapeuta ha l'obbligo di tutelarlo. Potrebbe essere utile proporre alla sua ragazza di trovare uno spazio condiviso di coppia ove portare le sue preoccupazioni. 

Aggiungo inoltre, che mi sembra di cogliere, sullo sfondo della sua richiesta, anche una sua sofferenza in questa dolorosa situazione e mi chiedo se non potrebbe essere utile trovare uno spazio individuale ove portarla. 

Resto a disposizione, 

Dott.ssa Martina La Torre 

 

Buonasera Gigi, quella che descrive non è certo una situazione semplice. Il disturbo di cui soffre la sua ragazza é complesso e c'è bisogno di cura. La scelta di parlare con il suo psicoterapeuta potrebbe essere forse visto come un'invasione di campo? O come uno spazio personale violato? Ad ogni modo, noi psicologi/psicoterapeuti non diamo consigli e non facciamo cambiare idea alle persone purtroppo a prescindere da quello che dicono familiari/amici/partner dei pazienti. Il cambiamento Dipende da scelte individuali.

Perché non prendere in considerazione l'idea di essere seguito a sua volta per affrontare quanto detto? Oppure portarlo nella sua terapia personale, se dovesse essere già seguito.

Un caro saluto,

Beatrice

Dott.ssa Beatrice Filiputti

Dott.ssa Beatrice Filiputti

Roma

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Gentile Gigi,

rivolgersi allo psicoterapeuta della sua ragazza non è la scelta migliore. Intanto il collega, per motivi etici e deontologogi, non potrebbe accogliere la sua richiesta. Inoltre, questa scelta probabilmente non l’aiuterebbe a migliorare la relazione con la sua ragazza, poiché lei stessa, potrebbe vivere questo suo tentativo, per esempio, come un’“intrusione” da parte sua in un rapporto che deve essere connotato da privaci, come è quello terapeutico, appunto.  

Sostenere una persona che ha una sofferenza psicologica importante, come ha la sua ragazza, non è affatto semplice, neppure quando il legame e i sentimenti sono forti. Anzi, forse di più.

Potrebbe essere di maggiore aiuto, per lei e “per voi”, che si consentisse di riflettere meglio sui suoi vissuti emoviti in relazione a quanto state vivendo, a come il problema di salute della sua ragazza ha modificato il vostro rapporto e, soprattutto, alle ragioni per le quali lei pensa che fornire la sua “versione dei fatti” al terapeuta della sua ragazza possa aiutarla.

Fronteggiare sofferenze tanto complesse è difficile, come le dicevo: queste coinvolgono necessarimente entrambi sia come coppia che come individui che compongono la coppia.

Penso sarebbe più utile che lei possa avere un suo spazio di riflessione e approfondimento sulle considerazioni che le ho appena esposto: questo si, potrebbe aiutare lei a vivere questo momento tanto complesso e potrebbe aiutare il vostro rapporto.   

Resto disponibile, se lo desidera. 

Cordiali saluti

Dott.ssa Lilli Romeo 

Dott.ssa Lilli Romeo

Dott.ssa Lilli Romeo

Roma

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Ciao Gigi, rivolgersi al suo psicoterapeuta di fiducia non la trovo una buona idea al di là di qualsiasi considerazione deontologica. Peggioreresti la situazione. Lasciale tempo di perdonarti sempre che voglia farlo. Purtroppo il perdono e la fiducia non si possono imporre ma devono partire da lei. Mi sembra che tu abbia problemi ad accettare le decisioni della persona in questione e la fine di questa relazione. Prendi in considerazione l'idea di rivolgerti tu stesso ad uno psicologo che ti possa supportare in questo difficile e delicato momento

Un abbraccio 

Fiammetta Marchetti 

 

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

La Spezia

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Gentile Gigi,

mi dispiace, mi rendo conto che sia complicato relazionarsi quando c'è di mezzo una diagnosi. 

Credo che tu abbia varie possibilità. Tentare di aprire il tuo cuore alla tua ragazza e farti ascoltare. Chiedere a lei se potrebbe esserle costruttivo un incontro di coppia da un terapeuta non per forza il suo. Diciamo che contattare il suo terapeuta a sua insaputa non sarebbe auspicabile. Comprendo la tua frustrazione ma se nessuna delle due cose funziona, suggerisco di lavorare su di te. A quel punto tu avrai provato ad intavolare delle discussioni ma se dall'altra parte non è tempo dell'ascolto, metti in sicurezza te stesso. Non è detto che sia tutto perduto ma ci vuole tempo e spazio per valutare le cose. Se questo ti risulta gravoso puoi avvalerti di un supporto, sarà importante per te ed un tuo "messaggio" per lei. Quando ci si prende cura di sè, è sempre ottimo anche per gli altri che ci stanno vicino 

Buone cose 

Resto a disposizione anche online 

Dott.ssa Simona Ilardo

Dott.ssa Simona Ilardo

Napoli

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Buongiorno, capisco la sua preoccupazione, ma sarebbe più giusto chiedere alla sua ragazza se è disponibile ad una consulenza di coppia.

Un caro saluto

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Macerata

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Salve Gigi, quello che lei propone non è possibile. Non può   informare il terapeuta della sua ragazza senza che lei lo venga a sapere. Non sarebbe corretto e sarebbe invasivo di un rapporto già avviato e comunque il terapeuta la informerebbe, cosa che lei non vuole perché teme che si arrabbi di più con lei. Quello che può fare è cercare di convincerla ad iniziare una terapia di coppia o di mediazione in cui possiate elaborare quello che è accaduto con l’aiuto di un professionista. Trovereste così uno spazio adeguato in cui potreste in egual misura dire le vostre ragioni e comprendervi. Le auguro di riuscire. Un cordiale saluto

Dott.ssa Marzia Mazzavillani

Dott.ssa Marzia Mazzavillani

Dott.ssa Marzia Mazzavillani

Forlì-Cesena

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