Salve, ho una bimba di quasi 5 anni e come la maggior parte dei bimbi di oggi è molto sveglia e intelligente. Fin da più piccola ha sempre manifestato un certo “caratterino“. Intorno ai 2/3 anni mi dicevo “saranno i terrible two“, poi successivamente ho attribuito i suoi comportamenti a volte violenti (anche su stessa) al fatto che fossimo andate a vivere (finalmente) dal padre. Oggi, a quasi 5 anni, non so come devo comportarmi e sicuramente sbaglierò tanto, ma ogni qualvolta entro in contrasto con lei, per un divieto, per una richiesta di attendere o quando le dico che non posso o non voglio giocare con lei, si scatena l'inferno: comincia ad urlare, a tirare giocattoli e sbattere porte e il pianto spesso va avanti per 20 minuti e più. Io inizialmente la ignoro ma poi sfinita da questa quotidianità comincio a litigare con lei e a volte ci scappa qualche sculacciata. Successivamente quando sembra essersi calmata cerco di parlarle e farla ragionare, ma l'indomani ricomincia tutto da capo. Concludo dicendo che mia figlia frequenta la scuola dell'infanzia e prima il nido, ha un fratello di 12 anni figlio del padre che lei adora ma senza essere ricambiata e comunque è una bambina molto affettuosa e socievole. Grazie per l'aiuto.
Salve Marcella, sulla base di quanto riporta sembra essersi sviluppato un meccanismo ricorsivo per il quale sua figlia fa i capricci, lei cerca di ignorarla, poi si fa trasportare e perde la pazienza, successivamente cerca di parlarle tranquillamente. Se questo copione si ripete praticamente ogni giorno significa che molto probabilmente si è entrati in un circolo vizioso disfunzionale che andrebbe interrotto in qualche modo. Ad esempio, le è capitato almeno qualche volta di continuare a mostrarsi indifferente fino alla fine e non cedere ai capricci di sua figlia? Secondo lei cosa succederebbe se ripetesse questo comportamento più volte?
Inoltre, tenga in considerazione il fatto che il comportamento della bambina potrebbe rappresentare un tentativo di ottenere la sua attenzione. In tal caso bisognerebbe trovare delle modalità alternative e più funzionali per gestire questo bisogno.
Buongiorno Marcella,
comincio nel soffermarmi sulle risorse che ha la sua bambina. E' una bambina molto affettuosa e socievole dice, questi sono due elementi fondamentali che vanno in contrasto con la descrizione precedente. Mi soffermo su questo per darle la possibilità, nonostante la difficoltà, di non mettere da parte ciò che sua figlia ha di buono.
Mi permetto di sfatare il mito dei "terrible two", definito così in quanto i bambini in quella fascia di età cominciano a volersi autoaffermare chiedendo ciò di cui hanno bisogno (anche se a modo loro). L'etichetta di definire un periodo come qualcosa di terribile, non aiuta la bambina e i genitori a considerarla una fase normale e anche sana della propria crescita. Nonostante possa capire bene le difficoltà, è proprio importante normalizzarla da questo punto di vista (una volta escluse patologie mediche).
Quando un bambino sente che qualcuno non può, ma soprattutto non vuole giocare con lui, è un momento molto doloroso e difficile. Spesso gli adulti sottovalutano il gioco e il voler giocare ma anch'essa è una fase naturale e che aiuta a definire i ruoli, i modi e i tempi.
Penso che sia importante per lei cominciare a prendere queste consapevolezze ed eventualmente valutare con l'aiuto di una psicologa quali strategie mettere in atto con la bambina affinchè la vostra relazione possa migliorare.
Resto a disposizione
Gentilissima,
se inizialmente i comportamenti di sua figlia potevano essere attribuiti alla particolare situazione in cui siete vissute fino alla convivenza col padre (così ho compreso), credo che la bimba abbia continuato ad utilizzare tale modalità comportamentale come leva per ottenere da lei delle attenzioni. Una sorta di ricatto emotivo, poniamola in questi termini.
Continui ad ignorare il comportamento, non ceda, vada per estinzione. Visioni, tuttavia, che tali comportamenti non si verifichino anche in altri contesti come l'asilo o il parco con gli amichetti.
Buongiorno Marcella,
credo che la sua bambina, proprio perchè tanto sveglia e intelligente, abbia trovato un modo efficace per attirare la sua attenzione e “comunicarle” qualcosa con il suo comportamento.
Lascia intendere che la sua possa essere una famiglia ricomposta, con trasferimenti e qualche difficoltà con il fratello maggiore....
Sono sicura che trovata la chiave di lettura che spinge la piccola ad essere “terribile”, tutto possa riassestarsi, ma per rintracciarla occorrerebbe capire un po' le dinamiche familiari.
Non ci sono infatti ricette magiche e/o istruzioni da darle per “risolvere” il problema.
E non è detto che lei “sbagli tanto”, probabilmente dall'interno non riesce a vedere cose o a farvi fronte nel modo più opportuno proprio perchè emotivamente implicata nella relazione con la sua piccola e gli altri membri della sua famiglia, dimostra tuttavia una grande attenzione nel voler cercare aiuto e questo è molto importante.
Se volesse può contattarmi anche via mail o per telefono, qualche particolare è necessario per avere una visione più completa della sua situazione familiare.
La saluto