Ciao Marianna,
Potrà sembrare strano ma, secondo i dati ufficiali almeno la metà delle italiane ha sperimentato, in maniera sporadica o persistente, un ciclo mestruale “intermittente o ballerino”. Non è un dato che sorprende. Infatti, occorre sapere che le irregolarità mestruali sono uno dei sintomi più comuni nel sesso femminile. A differenza di quanto pensano in molti, non sono tipiche dell’adolescente: possono presentarsi anche in età adulta e perfino a cavallo della menopausa. Nella maggior parte dei casi, sono legate a squilibri neuro-ormonali: infatti, fra psiche, ormoni e ovaie esiste un legame molto stretto. Per riportare l’equilibrio certamente può essere utile lavorare su due livelli contemporaneamente ovvero i fattori psicologici e quelli fisiologici. Tra i fattori che influenzano la psiche certamente è lo stress che influisce negativamente. Lo stress, infatti, agisce soprattutto sul cervello e nello specifico sull’ipotalamo che governa l’ipofisi e la produzione di ormoni, in particolare il follicolo stimolante e il luteo stimolante che sono deputati alla ovulazione. Una fonte di stress continuativa può alterare il ciclo, parzialmente oppure bloccarlo completamente; un disturbo che comunque è reversibile “l’amenorrea” .
Una terapia psicologica mirata certamente può essere di aiuto alla rimozione dei fattori stressanti che in genere sono da rintracciare nella seguenti triade di fattori: Stimoli fisici, relazioni affettive-relazionali, relazioni sociali poco appaganti a cui in genere come individui si è sottoposti.
Secondo il Dr. Selye la risposta agli stressor dipende da un insieme di reazioni a catena che vanno a coinvolgere in modo particolare il sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema immunitario con un effetto a cascata su tutto l’organismo. Determinante pare sia l’asse Ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA); Ed è proprio grazie agli agenti stressanti che si attiva il sistema in questione.
Per quanto riguarda le continue sveglie notturne, i cicli circadiani ci permettono di comprendere questi fenomeni. Da quanto scrivi vai a letto verso la mezzanotte, la prima sveglia è circa alle 2:00. In questo caso mi viene da pensare che la tua sveglia sia dovuta al picco massimo del fegato. In questo caso ecco che ci si sveglia in un orario che può oscillare tra le 00 e le 3 di notte.
Ed è proprio tra l’1 e le 3 di notte che alcune sostanze, in particolare il glicogeno e le proteine vengono elaborate e immagazzinate dalle cellule del fegato.
Dalle 3 alle 5 il picco massimo è quello del polmone. Spesso accade che i soggetti che soffrono di insonnia una volta svegli si fanno prendere dall’ansia, le frasi che spesso si interiorizzano possono esse: “ ecco adesso mi sono svegliata, sarà anche questa una notte insonne”. Il pensiero di non prendere più sonno produce uno stato ansiogeno per cui si fa fatica a riaddormentarsi.
Dalle 5 alle 7 del mattino il picco massimo è quello dell’intestino per cui si sente la necessità di andare al bagno e svuotarsi, a livello psicosomatico potrebbe essere qualche emozione che non riesci a metabolizzare “ pensieri intrusivi che non riesci a lasciar andare
Quindi, dal mio punto di vista ci sono diversi elementi su cui lavorare e sono: lo stress e l’ansia.
Inoltre farei un approfondimento sulla funzionalità epatica e, anche per questo ti suggerirei una cura con dei micoterapici che vanno a disintossicare il fegato. Invece lavorando a livello emotivo, un’insonnia causata da stress o pensieri ricorrenti, può essere trattata con ottimi risultati con i fiori di Bach. I fiori di Bach per curare l’insonnia sono Aspen ed Impatients perché agiscono sulle paure inconsce e sull’ansia. Ovviamente i fiori di Bach non hanno nessuna controindicazione e/o effetto collaterale. Possono essere assunti favorevolmente sia dai bambini che dagli adulti con ottimi risultati e inoltre si può smettere appena il sintomo scompare
Sono a tua completa disposizione per una eventuale consultazione on line
Saluti cordiali
Giuseppe Galati
Psicologo olistico e naturopata certificato.