Salve, cercherò di essere breve.
Ho 20 anni e sono in cura da circa 2 mesi con una psicologa che è anche psicoterapeuta, poichè soffro di depressione maggiore.
Inoltre, prendo paroxetina da 20 mg ogni giorni, da circa un mese e mezzo.
Il mio dilemma sta nel pensare che forse la psicoterapeuta non è adatta a me.
Soffro pure di disturbo binge che, sebbene secondo lo psichiatra il mio abbuffarmi si sarebbe arrestato visto che con paroxetina sarei stata meglio, non sembra andarsene. Il mio umore è davvero migliorato, non ho più avuto picchi di depressione gravi... ma ultimamente mi ritrovo ad abbuffarmi anche perchè il senso di vuoto non se ne va mai via.
In tutto questo, la mia psicoterapeuta non mi pare stia facendo qualcosa... Mi trovo bene con lei a parlare ma non mi pare consideri i miei disturbi come il binge, ed altre piccole grandi cose.... Quando esco da una seduta con lei mi sento più leggera perchè mi sento ascoltata, ma i problemi persistono...quindi mi sembra abbastanza inutile.
Visto che questi problemi me li porto appresso da anni, sto pensando che forse nel mio caso dovrei provare delle sedute da uno psicanalista che mi aiuti con i miei problemi dalle origini...
Come trovare il professionista giusto?
Buongiorno Cristina,
tu sei l'unica persona che può sapere se la tua terapeuta è efficace per te. Il modo migliore per scoprirlo è, però, parlarne apertamente con lei.
I problemi che porti non sono di veloce risoluzione e non sempre si risolvono prendendoli "di punta". Bertold Brecht diceva che quando troviamo un ostacolo lungo la strada la via più rapida non è una linea retta, ma una linea curva".
Il fatto che tu ti senta ascoltata da lei e che ogni volta esci più leggerea sono aspetti importanti e non li sottovaluterei, anzi.
Il consiglio che mi sento di darti è quello di parlarne con lei e dirle quello che funziona con lei e quello che invece ti manca. Questi momenti di confronto a volte sono utili all'interno di una terapia.
In bocca al lupo!
Salve Cristina, in due mesi un netto miglioramento dell’umore non mi sembra un risultato di poco conto. Se in questo momento percepisce che la dottoressa che la segue non prende adeguatamente in considerazione le sue problematiche le consiglio di esprimerle apertamente le sue perplessità. Il confronto che avrà con lei potrà fornirle delle utili indicazioni sulla qualità della relazione professionale e del lavoro che state facendo.
Nel caso in cui volesse valutare la possibilità di cambiare terapeuta, dal mio punto di vista dovrebbe scegliere dopo aver chiarito quelle che sono le sue esigenze e le sue aspettative. Innanzitutto, quali aspettative ha in merito alle tempistiche? Per lei in una fase iniziale è più importante comprendere le cause originarie delle sue difficoltà o orientarsi verso le soluzioni? Si aspetta anche di ricevere precise indicazioni su come gestire i suoi problemi oppure no?
Gentile ragazza,
in questo momento sei seguita da uno psichiatra per la cura farmacologica e da una psicoterapeuta? Perché per la parte farmacologica è sempre bene farsi seguire da uno psichiatra che meglio può indirizzarti sulla cura giusta da seguire.
Quanto alla terapeuta, prima di cercare un altro specialista, psicoanalista o psicoterapeuta, non sarebbe il caso di condividere questi tuoi dubbi sul percorso psicoterapeutico con la tua terapeuta? Se comunque con lei, come scrivi, ti trovi bene e ti senti ascoltata e più leggera, prova a condividere con lei le tue preoccupazioni e a chiederle di parlare di più degli argomenti che ritieni poco considerati. Ritengo questa sia la soluzione migliore che potrebbe anche far fare un passo avanti al tuo percorso che magari, come può capitare, sta attraversando una fase di stallo. Nel momento di dubbio o resistenza è importante un confronto diretto, senza dover necessariamente ricominciare tutto da capo.
Bergamo
La Dott.ssa Roberta Daminelli offre supporto psicologico anche online