Salve, sono una donna di 40 anni. In passato ho sofferto di attacchi di panico e di disturbo depressivo maggiore. Dopo essermi impegnata molto, mettendocela veramente tutta, con l'aiuto dei farmaci sono riuscita a superare, o almeno credevo di esserci riuscita.
Da qualche mese diciamo 4 circa, in seguito ad un avvenimento traumatico, sto soffrendo di nuovo di ansia, fatico ad addormentarmi e a mantenere il sonno. L'evento consiste in è una serie di violenze psicologiche, attuate dai miei vicini di casa, violenza verbale e vere e proprie aggressioni, tali da non farmi uscire ed entrare di casa con serenità, alla presenza di mia figlia che ha 7 anni.
Il motivo di tale violenza è che la signora in questione ha scoperto la relazione tra me e suo marito, ormai ex, in un primo momento ho giustificato la sua rabbia, anche se non condividevo la sua reazione davanti a tutto il parco in cui viviamo, urla ed epiteti che le lascio immaginare.
Soprattutto davanti a mia figlia che si è spaventata a morte. In sintesi ogni volta che esco di casa la signora o i membri della sua famiglia (madre) il maggior complimento che mi fanno è grandissima zoccola, anche davanti ad altri minori, io sono una persona perbene e non raccolgo la provocazione, anche perchè non credo sia un buon esempio. Mi sento impotente, tra l'altro convivo con l'ansia perenne che questa situazione si verifichi, insomma non vivo bene, inoltre inizio a fare pensieri strani, autolesionisti. Mi sento perseguitata e non vedendo via d'uscita alcune volte penso che solo se morissi potrei dare serenità alla mia famiglia, che si trova a vivere di riflesso tutto questo. Inizio ad avere paura.