Libri e articoli di giornale suggeriscono come sia necessario liberarsi dallo stress o ridurlo per poter vivere sani e felici, contribuendo ad ampliare la sua cattiva reputazione.
Tuttavia, lo stress fa parte del funzionamento umano ed è anch’esso necessario (in giuste dosi) per poter vivere bene. Ad esempio, spesso si tende erroneamente a pensare che lo stress sia provocato esclusivamente da eventi negativi.
Non è così! In realtà anche eventi positivi possono scatenare reazioni da stress, si pensi ad esempio ai preparativi del proprio matrimonio, o alla nascita di un figlio. Inoltre sperimentare stress nella vita è inevitabile!
Cos’è lo stress?
Lo stress è una reazione dell’organismo di fronte a eventi (detti appunto “stressors”) che sono interpretati come minacciosi per il proprio benessere fisico e/o psicologico. Il cervello invia un segnale di allarme per indicare la necessità di prestare maggiore attenzione alla situazione, di tenersi in allerta e di essere pronti ad agire.
Ciò che molti non sanno è che il nostro sensore di allarme è sempre acceso; gli esseri umani sperimentano continuamente un certo livello di stress, anche se minimo. I segnali di allarme producono il rilascio di alcune sostanze chimiche nel sangue (come ad esempio l’adrenalina), in piccole quantità in situazioni poco rilevanti (ad esempio quando dobbiamo cercare di stare svegli durante una riunione particolarmente noiosa) e in dosi più generose quando c’è la necessità di allontanarsi dal pericolo il più rapidamente possibile (ad esempio quando dobbiamo reagire prontamente per evitare di incorrere in un incidente d’auto). Vi è inoltre un aumento della sudorazione, della tensione muscolare, della frequenza del battito cardiaco e della pressione sanguigna, mentre vi è una diminuzione della salivazione e della temperatura corporea.
Se questo sensore non fosse sempre attivo saremmo continuamente in ritardo, non ci cureremmo della nostra igiene, delle persone che ci circondano o di quello che avviene intorno a noi. In questo senso lo stress in piccole dosi ci aiuta a affrontare la quotidianità dimostrandosi un valido amico. Inoltre, le modificazioni corporee generate dalla condizione di stress aiutano a migliorare la prestazione (migliora la focalizzazione attentiva sulle cose, si è più reattivi e pronti alle situazioni) e ciò risulta particolarmente utile quando, ad esempio, si deve affrontare un esame o raggiungere un obbiettivo (personale o lavorativo). In questi casi si parla di “eustress” ossia “stress positivo”.
Quand’è allora che lo stress diventa un nemico e dobbiamo preoccuparci?
Abbiamo visto che una situazione di stress controllata ci dà forza e motivazione per dare il nostro meglio, poiché è utile per migliorare la prestazione. Le cose cambiano se la condizione di stress è eccessiva o troppo prolungata: stress troppo acuti portano al crollo della prestazione. Infatti l’esposizione prolungata a condizioni di stress porta ad un aumento della secrezione del cortisolo fino a raggiungere quantità superiori a quelle normali, ciò provoca quella fase che comunemente è conosciuta come “esaurimento”. Si sviluppano quindi sintomi come stanchezza, difficoltà di concentrazione, attacchi di panico, crisi di pianto, frustrazione, attacchi di ansia, disturbi del sonno, dolori muscolari, ulcera, colite, facilità ad ammalarsi, iperattività, confusione mentale, irritabilità.
A questo punto.. come mi libero dello stress negativo?
La risposta non è lineare e facile; spesso cercare di “liberarsi” dallo stress provoca come conseguenza una focalizzazione sul problema e quindi un suo incremento. Un modo per affrontarlo può essere quello di ascoltarlo! I segnali di allarme sono preziosi. Quando sappiamo di essere stressati è perché abbiamo una decisione importante da prendere; diventa fondamentale imparare a “guardarsi da fuori”. Lo stress si può utilizzare come feedback vitale! Il nostro cervello ci aiuta a creare la vita che vogliamo. L'allarme ci mantiene stressati finché ci concentriamo su ciò che più è importante per noi.
Come detto in precedenza lo stress nasce come allarme rispetto a una situazione e diventa negativo quando eccessivo o protratto per lungo tempo. È necessario perciò ascoltare le richieste legate alla situazione di stress e cercare di affrontarle per venirne fuori. La difficoltà sta nel fatto che nella vita reale le cose da fronteggiare sono tante e spesso entrano in conflitto tra di loro (tante responsabilità, tante persone da soddisfare, tanti sogni da realizzare..).
Immaginiamo una situazione comune come quella in cui la vita lavorativa non si riesce ad accordare con quella famigliare. Ad esempio si ha una scadenza importante a lavoro e bisogna trattenersi più a lungo in ufficio, però così si rischia di perdere la recita di fine anno del proprio figlio. Il segnale di allarme in questo caso entra in atto su due valori distinti e in contrapposizione tra loro. La famiglia è importante, come anche lo è riuscire a mantenere il proprio lavoro. Lo stato di allarme può portare a pensieri intrusivi come ad esempio “Sono un genitore orribile” oppure “Perderò il mio lavoro”. Purtroppo non è possibile sempre accontentare tutti, non si possono fare due cose contemporaneamente. Nel caso in esempio entrambe le scelte possono essere buone, ma per uscire dallo stato di stress bisogna scegliere ponendo particolare attenzione e riflessione su ciò che è realmente importante per voi. Se ciò non viene fatto il segnale di allarme diventa più acuto.
Il primo segreto alla gestione dello stress, perciò, è ascoltare intenzionalmente, riflettere attentamente sui messaggi dello stress che il nostro corpo e il nostro cervello ci inviano. Una volta che si inizia a pensare cosa è importante, l’allarme diminuisce rallentando le sensazioni corporee, perché sa che si sta prestando attenzione e pensando in modo chiaro.
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento