Cos’è lo stress?

Lo stress è una reazione intensa a stimoli interni ed esterni che producono un’attivazione fisiologica e uno sforzo emotivo che mettono in moto risposte cognitive o comportamentali. Un contributo molto importante allo studio dello stress fu quello di un giovane studioso canadese di nome Hans Selye (1936,1976).  Egli attraverso l’esecuzione di una serie di esperimenti con svariati eventi stressanti come ad esempio iniezioni e affaticamento, notò che il corpo reagiva a condizioni stressanti attraverso una sindrome di adattamento generale, la quale comprende nello specifico tre stadi: l’allarme, la resistenza e l’esaurimento.

Nel primo stadio si ha il rilascio di adrenalina, cortisolo ed altri ormoni e l’attivazione del sistema nervoso simpatico, come avviene a livello biologico nella risposta attacco-fuga. La pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, la glicemia e la respirazione aumentano, perché il sangue defluisce nell’intestino e affluisce ai muscoli e ad altre parti del corpo, che possono essere chiamate in caso di emergenza. Successivamente con il ristabilirsi dei livelli normali inizierà lo stadio di resistenza, nel quale tutti gli apparati sembrano tornare alla normalità, mentre i livelli ematici e di alcuni ormoni rimangono elevati ed il corpo continua a consumare le proprie risorse ad un ritmo accelerato ed è proprio durante questa fase che il corpo è più soggetto a contrarre malattie. Dopodiché giungerà il terzo stadio quando il corpo inizierà a logorarsi, quello dell’esaurimento, durante il quale le difese fisiologiche vengono meno e si ha quindi una maggiore vulnerabilità a contrarre malattie gravi ed anche mortali.

Conseguenze dello stress 

Effetti cognitivi:

Gli effetti dannosi variano da individuo a individuo, ma i più importanti possono essere sintetizzati come mostrato nel seguente elenco:

  • Decremento della durata della concentrazione e dell’attenzione;
  • Maggiore facilità alla distrazione;
  • Deterioramento della memoria a breve termine e a lungo termine;
  • La velocità della risposta diviene imprevedibile;
  • Deterioramento delle capacità di organizzazione e di pianificazione a lungo termine;
  • Aumento di idee deliranti e disturbi del pensiero.

 

Effetti emotivi:

  • aumento delle tensioni fisiche e fisiologiche;
  • aumento dell’ipocondria;
  • si determinano dei cambiamenti nei tratti di personalità con un aggravamento di quelli già esistenti;
  • comparsa di depressione e disperazione caduta dell’autostim
  • indebolimento dei vincoli morali ed emozionali.

 

Effetti comportamentali generali:

  • aumento dei problemi di verbalizzazione;
  • diminuzione dell’interesse e dell’entusiasmo;
  • assenteismo;
  • aumento dell’abuso di sostanze;
  • abbassamento dei livelli di energia;
  • disturbi del sonno;
  • aumento degli atteggiamenti cinici verso clienti e colleghi;
  • spostamento sugli altri delle responsabilità;
  • i problemi vengono risolti in modo più superficiale;
  • comparsa di comportamenti bizzarri;
  • ignoramento di informazioni nuove.

Le persone che anche sotto stress pesante potrebbero presentare tutti questi sintomi sono pochissime, ma la comparsa anche solo di alcuni di essi, indica che la persona ha raggiunto o sta per raggiungere la fase di collasso della Sindrome generale di adattamento.

 

Come contrastare lo stress

La meditazione

Il termine meditazione deriva dal latino meditari, che significa “frequente”, praticata in modo frequente e regolare, anche se per pochi minuti al giorno, essa produce effetti significativi:

  • Aumenta la capacità di dirigere attenzione.
  • Migliora il controllo dei processi di pensiero.
  • Aumenta la capacità di gestire le emozioni.
  • Favorisce il rilassamento fisico.

La meditazione è semplicemente l’esercizio alla consapevolezza e se usata correttamente e con costanza, questa tecnica psicologica è una delle più efficaci nello sviluppare le risorse necessarie per combattere lo stress, le ansie e in generale gli stati emozionali e mentali negativi.

 

Esercizio fisico

L’esercizio fisico può giocare un ruolo importante nella riduzione degli effetti dello stress, perché aiuta a scaricare l’energia e a distrarre la mente dalle frustrazioni e dalle pressioni che hanno provocato tale mobilitazione. Svolgere attività fisica regolare sembra migliorare l’efficacia cardiovascolare, a ridurre la pressione e i livelli di zuccheri nel sangue e migliora l’equilibrio ematico dei lipidi. Produce un aumento del livello ematico di endorfine il quale è ritenuto essere dagli esperti, il responsabile di maggior benessere per coloro che lo praticano.

 

Relazioni personali

Lo stress prodotto dall’attività professionale può avere effetti molto marcati sulla vita domestica e sociale, infatti rappresenta essere una fonte significativa. Condurre una quotidianità serena e ricca di relazioni affettive soddisfacenti (con il partner o con i figli) può notevolmente aumentare la capacità di resistenza allo stress lavorativo. Sentire che sia i familiari che gli amici ci amano, che hanno bisogno di noi e pensano cose positive sul nostro conto, aiuta a ripristinare quell’immagine di noi stessi che durante la giornata è stata messa più volte in discussione o minacciata da diversi eventi, in quanto ci dà la sensazione di avere una base sicura su cui poter contare!

Se si sente il bisogno di comunicare e di parlare dei propri problemi con coloro che sentiamo vicini per affrontare meglio i momenti stressanti è bene riuscire a trovare il modo, il momento e le parole per farlo, con qualcuno disposto ad ascoltarvi e ad offrirvi comprensione e supporto.

Un altro fattore sociale, che compromette i rapporti interpersonali è la tendenza a scaricare la frustrazione e la rabbia che non si è stati capaci di esprimere nel contesto appropriato, sul primo avversario disponibile una volta tornati a casa. Oppure rifiutare le richieste seppur ragionevoli, che ci vengono fatte dai nostri partner o familiari, questi comportamenti danneggiano l’armonia e di conseguenza il benessere della famiglia.

Una soluzione per riuscire ad evitare che ciò accada, può essere quello di attuare un processo di ri-orientamento mentale, che consiste una volta finito di lavorare, nel cercare durante il tragitto di ritorno, di orientare i propri pensieri da quelli lavorativi verso pensieri rivolti alla propria vita privata, cosicché una volta tornati a casa sarà possibile vivere più serenamente l’ambiente familiare.

Produrre nella propria vita un grosso cambiamento richiede sforzo, impegno e coraggio, presuppone credere nella possibilità di cambiare, avere fiducia in noi stessi come possibili agenti di tale cambiamento, perché la nostra salute e la nostra felicità dipendono da noi.

Esprimere le emozioni

Le persone sono diverse di temperamento e di conseguenza vivono le emozioni con intensità differente, ma c'è un accordo generale nel sostenere che una significativa rimozione delle emozioni genera problemi psicologici come conflitti interiori, depressione, ossessività ansia e rifiuto di se stessi. Coloro che studiano le malattie psicosomatiche e le relazioni tra il corpo e la psiche, affermano che tale rimozione può favorire lo sviluppo di alcune malattie come forme di cancro e disturbi cardiaci. Cosa fare? Prendere le redini della propria vita emozionale dandosi il permesso di esprimere le emozioni in piena libertà. Se non ci riuscite in pubblico fatelo da soli.

La chiave di volta sta nell'accettare le emozioni come un elemento naturale e produttivo della vita. Dobbiamo essere in grado di gestirle ed esprimerle correttamente, ma queste abilità possono nascere solo da una apertura e comprensione della nostra emotività. Senza potremmo trovarci a pagare un prezzo troppo elevato sul piano sia fisico che psicologico.

 

  "Riposati ogni tanto; un campo che ha riposato dà un raccolto abbondante"

   (Ovidio)

 

 

Bibliografia:

“Psicologia 1. La storia, i metodi, i meccanismi fisiologici e cognitivi del comportamento.” Drew Westen.  Zanichelli

“Stress Counseling. Come gestire gli stati personali di tensione”. David Fontana. Collana di Edoardo Giusti.

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