In questi giorni, dato il corona virus sono costretta a rimanere in casa, come tutti del resto. Normalmente preferivo non uscire ma in questo momento mi sento rinchiusa tra 4 pareti in mezzo a persone che non mi capiscono e non ci provano nemmeno.
È più di una settimana che ho nausea continua mangio poco e perdo peso, lo stress, l'ansia e il nervoso che avevo prima di questa situazione e che già mi oppromevano sono aumentate esponenzialmente. Inoltre i professori mandano un carico di compiti assurdamente enorme insieme all'obbligo di partecipare alle videoconferenze che certe volte vorrei semplicemente evitare.
Non so come comportarmi, non so come reagire, non ho i soldi per pagarmi uno psicoterapeuta online. Prima di questa situazione avevo richiesto una ricetta dal medico per una consulenza all'asl, ma con questa situazione non vengono accettate. Mi sento come se fossi sola (ho degli amici che cercano di aiutarmi da lontano ma non riescono). Come faccio?
Cara Silvia, in questa situazione tutto quello che stai provando è comprensibile. Siamo costretti a rimanere a casa ed è differente, come dici tu, dall'avere la possibilità di scegliere se rimanerci o meno. Questo amplifica ancora di più la sensazione di costrizione. In più il fatto che non sappiamo quando tutto questo finirà e l'isolamento forzato ci indeboliscono e ci tolgono tutti i punti di riferimento. E' facile sentirci soli. Se poi, come nella tua situazione, c'è una sofferenza che esisteva già prima del “coronavirus”, allora è ancora tutto più difficile da gestire. In questo periodo molti psicologi offrono l'opportunità di ricevere supporto anche in forma agevolata o gratuita. Puoi andare sul sito dell'Ordine degli Psicologi della Toscana e lì ci sono i numeri ai quali puoi rivolgerti durante questa emergenza. Un abbraccio. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Silvia salve, l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo é un evento estremamente eccezionale per tutti, adulti, anziani e bambini. Il governo tutela la salute pubblica, come ben sappiamo, con provvedimenti giuridici durissimi, quelle libertà che prima dell' Emergenza Corona virus erano per noi ovvie e scontate, oggi rappresentano una trasgressione, un non rispetto delle regole. Tutto questo inevitabilmente ha un impatto sulle nostre vite private e non é detto che ognuno di noi ne sia consapevole. Le difficoltà ed i disagi preesistenti rischiano di amplificarsi, come probabilmente nel tuo caso.L'assenza dei propri spazi esterni, che per una giovane donna come te, sono maggiormente investiti rispetto all' ambiente di casa, puó essere molto penalizzante sul piano sociale ed affettivo e acutizzare difficoltà ed incomprensioni nei rapporti familiari. Puó peró essere anche un' opportunità da cogliere, questo periodo, ovvero una possibilità di chiarirsi, di parlarsi piú liberamente, avendo molto piú tempo a disposizione, di ció che stai provando e vivendo. Potresti proprio partire dal senso di isolamento e di solitudine di cui parli in questa tua lettera, del bisogno di aprirti e di sentirti capita in questo momento e fase di crescita molto impegnativa da un punto di vista psicologico. Magari questo porterà i tuoi familiari a cogliere il tuo bisogno di parlare con un professionista psicologo ed aiutarti. A volte possiamo scoprire, proprio nelle difficoltà, di avere risorse ed energie inimmaginabili, che ci rafforzano ed aumentano la nostra capacità di autoefficacia ed autostima.
In bocca al lupo
Roma
La Dott.ssa Giovanna Cappello offre supporto psicologico anche online
Gentile Silvia, mi rendo conto del disagio che stai provando. Purtroppo è una situazione difficile per tutti. Comprendo, data la tua giovane età, quanto possa essere complicato rinunciare agli amici e dover cambiare completamente le proprie abitudini. E' pur vero però che si tratta di una situazione temporanea e che questa prigionia forzata terminerà. Esiste una linea telefonica online messa a punto dall'Ordine degli Psicologi delle varie Regioni, nel caso tuo della Toscana, che ha l'obiettivo di dare un aiuto psicologico alle persone in questo particolare periodo. E' a titolo gratuito; non si tratta di una vera e propria seduta della durata di un'ora, ma magari può farti sentire meno sola e sollevarti il morale. Ti consiglio di cercare di alimentarti in maniera sana, per non correre il rischio di ammalarti seriamente. Quanto allo studio, fai quello che riesci a fare e cerca di fare qualche progetto per il futuro, per quando questo terribile momento passerà e torneremo tutti alla vita. Ti faccio tantissimi auguri e resto a disposizione in caso di bisogno.
Ciao Silvia,
Dall'età che leggo immagino che tu viva con la tua famiglia. Eppure non fai riferimento alla sua composizione: madre? Padre? Fratelli /sorelle? Ti riferisci a loro solo come "persone che non ti capiscono e non ci provano nemmeno". Si sente tanta rabbia in queste parole sai?
Immagino che vivere tra 4 mura con persone che stimolano un sentimento così forte, sia molto difficile, direi quasi impossibile. Ecco perché mi sento di chiederti di fare un immenso sforzo e vedere se per caso possa esserci una parte, anche piccola, di una delle persone che ti circondano che possa essere secondo te minimamente interessata a te. Questo ti aiuterebbe molto a sentirti meno sola ad affrontare questo grande problema che senti così pesante.
Proverei a fare un tentativo Silvia. Anche se da quel poco che scrivi immagino ti costi davvero molto.
Se proprio non dovessi riuscire esistono delle associazioni di consulenza psicologica gratuita on line proprio per questa situazione.
Spero troverai l'aiuto che cerchi.
In bocca al lupo
Macerata
La Dott.ssa Michaela Mortera offre supporto psicologico anche online
I sintomi descritti farebbero pensare ad uno stato ansioso molto accentuato. In questi casi poter condividere le proprie preoccupazioni con le persone che ci sono vicine può essere un modo per sentirsi più forti ad affrontare un qualcosa che non riusciamo a definire. Riferisci che ti trovi in un contesto dal quale non ti senti capita, questa è una frase che sento spesso nel setting terapeutico che mi porta a mia volta a chiedere a chi ho di fronte cosa fa lui/lei per farsi capire. Molto spesso siamo noi ad alzare i muri non permettendo agli altri di avvicinarci. Il mio suggerimento è quello di provare ad aprirti con la persona della famiglia che senti più vicina, spiegale come ti senti, cosa stai provando senza vergogna e senza paura del giudizio. I tuoi amici ti sono vicini ma più di questo non possono fare, loro non ti possono risolvere il problema, un adulto sì. Come, ad esempio, darti la possibilità di essere seguita da uno psicologo o uno psicoterapeuta in base al tipo di lavoro che deve essere intrapreso.
Dal momento che in questo periodo di emergenza, che sta mettendo psicologicamente a dura prova la maggior parte delle persone, noi psicologi ci siamo attivati per consulenze via internet, molti anche con il primo colloquio gratuito, ti suggerisco di provare questa via. Anche con un solo colloquio potresti avere dei suggerimenti per poter contenere la sintomatologia.
Auguri
Roma
La Dott.ssa Maria Assunta Consalvi offre supporto psicologico anche online