Ho avuto un'adolescenza non facile. Parlo a livello emozionale. A 15 anni ho iniziato a soffrire di ansia e attacchi di panico (che tutt'ora ho ma man mano sono drasticamente diminuiti, quasi svaniti) e soprattutto ero autolesionista e credo di esserne stata fortemente dipendete per un paio d'anni. Quando mi domandavo perché lo facevo trovavo la risposta: "il pizzichio che il taglio mi procurava, il rumore della pelle al tatto, la pressione che esercitavo sulla lama, il sangue. Mi faceva sentire viva." Eppure, col tempo, ho capito che io non facevo altro che fuggire ad ogni forma di dolore, dalla più lieve al più altroce, come se la mia mente non reggesse nessuna forma di emozioni negative. E per quanto abbia avuto difficoltà da sola, ho ripreso il controllo di me stessa. Ma purtroppo le cicatrici restano e il disagio sotto lo sguardo perplesso delle altre persone anche. Penso che come ogni adolescente mi sentivo soffocare perché non avevo nessun modo per sentirmi me stessa, soprattutto non mi sono mai sentita ascoltata.. principalmente dalla mia famiglia. Tutto è comunque andato a migliorare. Ho iniziato l'università e ho scelto proprio psicologia (sono ancora al primo anno) l'ho scelto per me stessa, e per poter (spero bene) fare ciò che nessuno tra amici e familiari è riuscito a fare con me: aiutare.Ho vissuto in un paese piccolissimo con una mentalità altrettanto minuscola e con un padre molto autoritario. Ma poi mi sono trasferita in città con mia sorella e in questo anno io finalmente ero certa di aver ritrovato la felicità e mi sentivo meno schiacciata. Ma io ho 20 anni mia sorella 32 e abbiamo abitudini e stili di vita diversi e in più gli esami, l'aspettativa dei miei genitori, il voler dimostrare della scelta giusta che ho fatto e varie discordie stupide su case (poiché non troviamo una sistemazione che rispecchi le esigenze di entrambe) e stili di vita (con mio padre sempre onnisciente e mia sorella con opinioni contrastanti e la mia famiglia a non appoggiarmi o ascoltarmi minimamente perché sono solo "sciocchezze" le mie richieste rispetto a quelle di mia sorella più adulta) ho rivissuto un forte periodo di stress. Io esco molto spesso, e nonostante ciò sono sempre stata molto socievole e col sorriso stampato in viso ma noto di avere sbalzi d'umore molto forti e il costante bisogno di dormire o stare semplicemente nel letto. Da tristezza pura (che spesso sfocia in domande del tipo: perché non la faccio finita?) a rabbia che alla prima occasione per una banalità sfocia feroce. Mi sento sola, inadeguata in ogni circostanza.. non riesco a parlare con nessuno perché ho costantemente paura del giudizio degli altri (principalmente della mia famiglia) e non so bene cosa fare. (Se ve lo state chiedendo no, nessuno ha mai notato alcun disagio in me) Ho qualche problema? O è solo un forte stress accumulato il mio?!