Non riesco più a studiare.

Umberto

Buongiorno, sono uno studente di 18 anni e frequento la quinta liceo classico. Fino alla terza liceo sono sempre andato piuttosto bene a scuola, non ho mai studiato tanto, e soprattutto non ho mai studiato materie come matematica e chimica, che odio, ma in tutti gli altri ambiti scolastici me la sono sempre cavata.

Dall'inizio della quarta liceo la mia motivazione e la mia concentrazione nell'attività di studio hanno subito un drastico crollo, in parole povere non sono riuscito a passare sui libri tanto tempo, quanto ne passavo prima e successivamente la situazione è degenerata, tanto che quest'anno non ho quasi aperto libro e, pur avendo una situazione scolastica non preoccupante, questa situazione sta condizionando la mia vita in maniera pesante, in quanto, se prima non avevo preoccupazioni di alcun genere, ora sono costantemente in ansia rispetto ai miei doveri di studente che so essere importanti, ma cui non riesco proprio ad adempiere. Ultimamente ho riprovato a studiare qualcosina, ma non riesco a stare sui libri per più di qualche minuto.

Tale fenomeno mi sta portando seriamente a pensare di essere affetto da una qualche forma di disturbo psicologico,quantomeno un disturbo dell'attenzione, se non una vera e propria forma di depressione.

Sono sempre stato una persona a cui non è mai piaciuto chiedere aiuto agli altri, tantomeno ad uno psicologo, ma arrivati a questo punto ho pensato che fosse il caso di porre questa questione alla vostra attenzione.

Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Umberto,

descrivi molto chiaramente quello che non fai, ma non dici nulla invece di quello che fai al posto dello studio. Cosa ti interessa? Che attività fai fuori dall'ambiente scolastico? Cosa ti appassiona? Quali progetti hai per il tuo prossimo futuro fuori dalla scuola? 

Ci si deprime Umberto se le proprie energie non vengono utilizzate e canalizzate al meglio, in progetti concreti. Che tipo sei? Sei un ragazzo intraprendente, attivo, oppure pigro? 

Dici che non sei un tipo che chiede aiuto, tanto più lo chiederesti ad uno psicologo. La parte più costruttiva di te comunque ti ha portato a scrivere. Ora per completare il passo che hai fatto, rivolgiti presso lo psicologo della scuola, oppure presso uno del servizio pubblico oppure un privato. La scelta è ampia.

Sei nel pieno della tua vita e sta a te prendertene cura. Magari con un aiuto, per adesso.

Il confronto diretto sarà per te molto più utile. Ora sei anche un adulto.

Ok?

Saluti

Buongiorno Umberto,

le sue parole mi hanno ricordato quando avevo 18 anni.

Non andavo molto bene a scuola: non che non mi impegnassi, anzi, ma era come se non ci riuscissi, era come se non riuscissi ad avere la adeguata concentrazione, convinzione, fiducia per farcela.

Ricordo la disistima che provavo verso di me nel non riuscire in qualcosa in cui sarei dovuto riuscire e le preoccupazioni che avevo circa il mio futuro.

Non so quali siano i suoi pensieri, ma comprendo che non è semplice pensare di dover fare qualcosa che riteniamo giusto o importante fare e non riuscirci.

Ricordo anche quanto è stato difficile riconoscermi di avere una difficoltà, per primo a me stesso e di riuscire attraverso di questo a chiedere aiuto a qualcuno. Me ne vergognavo molto.

Comprendo che sia molto difficile chiedere aiuto, anche quando ne sentiamo la necessità.

Ricordi questa frase: "Ogni viaggio inizia con il primo passo" (Lao-Tzu).

Un caro saluto.