Ormai tutto ciò che faccio mi rende triste, niente più mi entusiasma, non sono cosa fare di me.

Daniele

Mi chiamo Daniele e ho 18 anni. In passato ero un ragazzo che si amalgamava sempre alla massa, tutto ciò che facevo lo facevo per ottenere l'approvazione degli altri. Ora però sono cambiato, e dico ciò che penso anche se gli altri potrebbero pensarla completamente diversamente. Inoltre sono anche riuscito a diventare meno timido, ho iniziato a fare palestra: fino ad un mesetto fa, tra alti e bassi di settimana in settimana, tutto sommato la mia vita procedeva discretamente: ero iper motivato, credevo di essere diventato ciò che volevo, più sicuro di me e più simpatico, spontaneo e libero. Però c'è sempre stato un problema che mi ha accompagnato dall'inizio del cambiamento e continua ancora oggi: i pensieri intrusivi.
Per me qualsiasi cosa può causarli: quando pensavo a qualcosa che ritengo minacciosa, comincio a pensare che questo pensiero mi torturerà e non riesco a levarmelo dalla testa. Per superare questo ostacolo ho preso un libro di meditazione, e le prime settimane andava a meraviglia, solo che ora dopo che la faccio mi sento peggio di prima: non capisco cosa sbaglio, seguo le istruzioni come facevo prima ma sento fastidi alla schiena(non so perché dato che sono uno sportivo e pratico calcio). Inoltre, specie nelle ultime settimane, ogni cosa che faccio mi da la nausea: se gioco alla PlayStation per più di mezz'ora mi fanno male gli occhi e mi deprimo, perché penso che non dovrei sprecare il mio tempo così: stessa cosa con il cellulare, la TV ma anche altre semplici azioni: ad esempio, quando parlo spesso mi autogiudico dicendomi che parlo con un tono di voce troppo depresso e basso, il che mi da fastidio dato che vorrei parlare in modo più sicuro per sentirmi rispettato(non che in casa non lo sia, ma punto ad essere un leader anche fuori). Però vedo che ultimamente i miei sforzi non stanno dando risultati, a volte penso di mollare ma per fortuna ormai il mio cervello si rifiuta di farlo, il problema è che più passa il tempo e più la situazione peggiora. Mi sento stressato, da un lato voglio sforzarmi per cambiare questa situazione ma dall'altro ogni mio tentativo peggiora le cose. L'unica cosa che mi fa stare bene è il calcio o uscire con la mia famiglia. Ringrazio in anticipo chi mi risponderà.

3 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Daniele. I pensieri intrusivi, come qualsiasi altro sintomo di disagio, possono avere diverse origini e funzioni: il fatto che trovi sollievo in due sole specifiche situazioni è un dato molto importante al fine di comprenderle. Tuttavia in questa sede è complicato dare una restituzione adeguata al suo specifico caso, ma posso rassicurarla sul fatto che con un percorso adeguato potrà arrivare non solo a gestire i pensieri stessi, ma anche a diminuire la frequenza con la quale si presentano.
Inoltre noto che pone una grande attenzione a come si comporta quando è in contesti sociali (“giudicando" ad esempio il suo tono di voce): potrebbe essere un altro dato utile per raggiungere gli obiettivi di un percorso.
Se lo ritenesse necessario, mi rendo disponibile anche online per parlare più approfonditamente della sua situazione, prendendo in considerazione anche l’insoddisfazione che esterna verso alcuni ambiti di vita.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.

Partiamo subito da un fatto, il pensiero in se non è un problema. È l'attenzione che viene data al contenuto del pensiero che potrebbe esserlo.

Alcune volte i pensieri possono essere singolari, irrazionali, escono dal nostro controllo e ci spaventano.

Questo tipo di pensieri si chiama intrusivo ed emergono del tutto i consapevolmente, a renderli disturbanti sono spesso le domande che la persona inizia a porsi, come per esempio se sia normale o meno.

È importante ricordare che i contenuti di questi pensieri, più delle volte, non hanno alcun significato e non indicano necessariamente il carattere di una persona.

Per quanto banale un modo che potrebbe essere efficace è proprio quello di accettarne l'esistenza, riconoscendo che il pensiero può giungere alla mente senza che questo ci condizioni l'esistenza.

Se comunque l'avvicendarsi di questi pensieri arrechi sofferenza potrebbe essere necessario rivolgersi ad uno psicoterapeuta.

Salve Daniele, da ciò che scrive si evince una spinta motivazionale all'auto affermazione molto importante ma non sufficiente per un cambiamento duraturo. Ha mai pensato di intraprendere una terapia psicologica al fine di essere supportato in questa fase importante della sua vita?