Sono una donna di 32 anni, felicemente sposata da cinque anni, purtroppo non ho ancora figli. Mio marito ha 35 anni, è un uomo meraviglioso, mi ama molto e si prende cura di me. Il nostro matrimonio è sereno, siamo felici insieme e spesso mi soffermo a pensare a quanto sono fortunata ad avere accanto mio marito, nonostante da subito abbiamo avuto difficoltà a concepire e questo è sempre stato per me motivo di frustrazione, rabbia e tristezza. Attualmente stiamo intraprendendo un percorso di fecondazione assistita. Abbiamo fatto il primo colloquio e la ginecologa ci ha paventato una fecondazione in vitro. Io sono disposta a tutto per diventare mamma, ma spesso questa infertilità per me è motivo di tristezza. Tutte le volte che vengo a sapere che una mia conoscente è incinta, sento un tuffo al cuore. Mi sembra che il tempo mi sfugga dalle mani, mi chiedo cosa manchi a me, che cosa ho fatto io di male per non riuscire a realizzare il mio sogno, perché per altre coppie è così facile? Mia sorella minore due anni fa ha avuto una bellissima bambina senza averla mai cercata, anzi inizialmente voleva anche abortire. Anche la nascita di mia nipote l’ho vissuta male, ammetto con vergogna di essere stata gelosa e invidiosa, anche se con mia sorella non ho mai fatto trasparire nessun sentimento negativo, anzi mi sono dimostrata da subito gioiosa. Ho finto con me stessa, e questo non mi fa stare bene, ho soffocato i miei veri sentimenti che mi facevano sentire cattiva e sbagliata, per paura di perdere mia sorella. Oltre a questo, sono insoddisfatta del mio lavoro: lavoro come magazziniera in una farmacia da tre anni, con un contratto di apprendistato. A Febbraio mi scade il contratto e spero di essere lasciata a casa. Sono una persona seria e molto educata, che sta sempre al suo posto anche al lavoro, ma con questo atteggiamento purtroppo vengo sottomessa. Non dico mai o quasi quello che pensò veramente degli altri, dico sì a tutti, e in cambio ottengo menefreghismo e pettegolezzi. Purtroppo vedo falsità e invidia in tutte le persone, e spesso mi chiedo se il problema in realtà sono solo io. Sono sicuramente molto arrabbiata in questo periodo della mia vita, tendo a vedere un po’ il male in tutto, poi ci sono giorni migliori ma in generale sono disillusa e ho perso la leggerezza di qualche anno fa. Vorrei ritrovare la gioia, essere entusiasta e combattiva anche per il percorso di fecondazione, fregarmene molto di più del giudizio degli altri (cosa per me difficilissima) e giudicare meno anche me stessa. Vorrei smetterla di guardare sempre cosa hanno gli altri più di me ed essere più presente e affettuosa con mio marito, che spesso poverino mi parla senza ricevere risposta, sono assente e questo non va bene. Non so se può servire come informazione ma i miei genitori si sono separati e rimessi insieme due volte, la prima avevo sei anni, la seconda sedici, entrambe le volte ho sofferto molto anche perché mio padre ha sempre avuto il vizio di alzare le mani. Sono sempre stata un po’ insicura di me e ho avuto sempre un po’ paura degli uomini. Con mio padre ho un rapporto neutro, non ci sentiamo spesso e abitiamo in due regioni diverse. Mia mamma è più affettuosa anche se non ci sentiamo spesso nemmeno con lei. Non guardo al loro matrimonio come fonte di ispirazione o esempio, infatti ho sposato un ragazzo mite e tranquillo, non ha mai mosso un dito verso di me, insomma il contrario di mio padre. Siamo una famiglia un po’ fredda, anche mia sorella non mi scrive e non mi chiama mai, guardo la bambina (mia nipote) su Instagram.
Sento di aver bisogno di tanto affetto e calore, cosa che forse mi farebbe stare meglio. Mio marito fa il possibile ma mi rendo conto che a livello affettivo non mi basta. Ho tanta rabbia dentro. Piango spesso e mi sento stanca.