Andare in palestra fa bene alla salute, migliora l’umore e aiuta a stringere nuove amicizie, ma quando diventa una mania? Sempre più spesso, infatti, alcune persone sono diventate maniache del fitness: non solo politici, attrici e modelle, ma anche persone comuni che dedicano moltissimo tempo a definire il proprio corpo, tanto da diventare una vera e propria fissazione. Tutti sanno che l'attività fisica, che sia una lunga passeggiata, mezz'ora di corsa o la pratica di uno sport, procuri notevoli benefici al nostro organismo: dal mantenimento o raggiungimento del peso forma, all'efficienza del sistema cardio-circolatorio, dalla prevenzione dell'osteoporosi o di altre patologie legate al sovrappeso, ad uno stato di benessere generale. Senza contare i benefici a livello di miglioramento dell'umore: praticare sport è una specie di anti-depressivo naturale grazie agli effetti che il rilascio di endorfine ha sul nostro corpo. Ci sono però situazioni in cui la frequenza della palestra supera il desiderio di star bene e diventa una ricerca ossessiva di perfezione fisica: per le donne solitamente è una tendenza a voler dimagrire sempre più e di modellare il proprio corpo, spesso inseguendo ideali di bellezza stereotipati ed irraggiungibili, per gli uomini è più spesso voglia di aumentare la massa dei propri muscoli e di definirli sempre di più.
Ma di cosa si tratta esattamente, quando si parla di "dipendenza da sport o da attività fisica?" La dipendenza da sport, detto anche vigoressia, rientra nei comportamenti compulsivi, ovvero la necessità di fare assolutamente una determinata cosa per sentirsi bene. Per chi ne è colpito l'andare in palestra diventa un obbligo “morale” irrinunciabile, pena l’insorgere di sensi di colpa e senso di fallimento.
Perché si sviluppa? Alla base di questo comportamento c'è una mancata accettazione del proprio corpo. Si ha, infatti, una percezione alterata della propria forma fisica fino ad arrivare ad un vero e proprio dismorfismo corporeo (quando non si riesce a percepire le forme del proprio corpo in modo oggettivo). Per questo si tende ad aumentare smisuratamente le ore dedicate a quella che si crede l'attività migliore per modellare forme e muscoli, alla ricerca di una perfezione fisica. Essere affetti da vigoressia significa avere un atteggiamento ossessivo rispetto a tutto ciò che concerne la perfezione estetica, manifestando continuamente preoccupazione per i risultati, sia nel timore di regredire rispetto a quanto acquisito, sia nel costante impegno di migliorare sempre di più le proprie dimensioni fisiche. Ad ulteriore conferma di quanto affermato, occorre considerare che, in genere, chi è affetto da vigoressia gode di una bassa autostima e la realizzazione sul piano fisico rappresenta la sola gratificazione. La vigoressia può essere in tal senso il frutto di un iniziale meccanismo di compensazione, dove la scarsa autostima è compensata dall’esibizione del proprio corpo, scatta il desiderio di essere ammirati per la propria muscolatura. Mentre nell’anoressia si ha talvolta un atteggiamento di nascondimento, giungendo a cercare in internet delle guide su come mascherare l’anoressia, come nascondere il proprio corpo, nel suo essere una forma di “anoressia inversa”, la vigoressia passa attraverso l’ostentazione.
Cosa fare? Se sospettate di avere questo problema o vi rendete conto che “saltare” l’impegno quotidiano con la palestra, vi procura un profondo senso di insoddisfazione e di colpa, provate a chiedervi quale “ruolo” ha la palestra nella vostra vita e che cosa questa insoddisfazione vi comunichi. Spesso è necessario affrontare questo disagio con il supporto di uno psicologo specializzato.
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