Buongiorno a tutti, vi ringrazio in anticipo per il vostro tempo.
Sono una ragazza di 21 anni, vivo da sola da un paio di mesi, sono sempre stata molto indipendente senza chiedere nulla a nessuno. Ho un passato un po' "traumatico" alle spalle, prima dei miei 12 anni, che riguarda i miei genitori, violenze ecc. Ma io, da quel punto di vista, credo di essermi guarita da sola, o almeno di aver interiorizzato che quella situazione esterna a me non è il mio problema.
È da quando ho 13 anni però che ho tanti "drammi" che mi passano per la testa. Sono autolesionista, ormai lo faccio sporadicamente, quando perdo la pazienza o mi sembra di star andando fuori di testa, mi fa sentire di nuovo calma. È questo è già, secondo me, un grave problema.
Inoltre ho avuto periodi di alimentazione disturbata: vomitare dopo aver mangiato, rimanere a stomaco vuoto per giorni, piuttosto che masticare e non ingoiare nulla, contare ogni caloria, ecc. Ma non sfocia mai in un vero e proprio DCA. Ma per me, è comunque un problema.
Ho settimane in cui l'unico pensiero che ho in testa è quello di voler morire, fantastico su come farlo, come evitare di far soffrire gli altri, ecc. Ma anche lì, non credo avrò mai l'effettivo coraggio o sarà mai veramente ciò che farò. Sono solo pensieri, che però a volte diventano talmente forti (come la voglia di farmi del male ad esempio) che devo urlare dentro al cuscino per non sentirli più.
Ho giorni di totale sconforto e "depressione", alternati a giorni in cui salto per casa ballando e cantando o volendo parlare con tutti come se non fosse mai successo nulla, e magari fino a due ore prima ho dormito per tre giorni di fila. Ma anche lì, non credo di rientrare in uno spettro di disturbi dell'umore.
Sinceramente, ho intrapreso una miriade di percorsi sia psicologici che psichiatrici. Ma non li ho mai conclusi, perché dopo 3-4 sedute non trovo più il senso, o mi passa la voglia, o non mi sento più a mio agio. Il mio ultimo psichiatra mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca, perché nonostante io ogni volta esprimessi i disagi sopra citati e di più, non mi ha mai dato nessun tipo di feedback. Era un periodo in cui ero veramente disperata, stavo male ogni giorno, avevo smesso di lavorare, studiare, mia madre mi ha quasi "costretta" ad iniziare un percorso, per poter partire (sono all'estero in questo momento) perché non sarebbe stata tranquilla q lasciarmi da sola. Ma dopo qualche mese sono tornata "normale" (all'esterno, diciamo più serena) relativamente da sola.
Io non credo di avere qualche disturbo mentale, anche se so possano essere molto subdoli (a mia sorella hanno diagnosticato bipolarismo e depressione cronica a 26 anni ed io non lo avrei mai immaginato di lei ad esempio), ma non mi spiego perché ho così tanti atteggiamenti distruttivi che riguardano più di un disturbo. Mi chiedo se il mio essere così consapevole della mia auto distruzione sia in primis ciò che mi fa pensare di non stare effettivamente male. Non so se mi spiego...
Mi chiedo quindi se abbia senso provare a intraprendere un nuovo percorso terapeutico. Non riesco a capire se i miei problemi siano "problemi" solo perché li rendo io tali. Non ci sentiamo tutti un po' così a volte? Forse sono solo troppo sensibile.
Vorrei continuare a elencare "i miei drammi mentali" come li chiamo io ma credo che questi siano i punti principali del mio disagio.
Ps. Forse a tutto questo devo aggiungere che sono consumatrici abituale di cannabis dai miei 15 anni e che ho molto abusato di alcool negli anni adolescenziali. Per quanto riguarda l'alcool non bevo quasi più (ma avevo sempre dietro una bottiglietta di acqua con vodka e limone, anche a scuola, solo così "andavo avanti"). La cannabis è un mio grandissimo amore ma sto cercando di fumare di meno perché mi crea non pochi problemi sia al portafoglio che alla mia produttività ecc. Credo anche di aver perso un po' di memoria ma questo credo sia per un altro giorno