Rimandare di un anno la scuola.primaria?

Giulia

Buongiorno... sono la mamma di un bimbo di 5 anni e 9 mesi frequenta l ultimo anno di asilo, con forte ritardo del linguaggio, oppositivo, vale la pena rimandare di un anno per la primaria?

3 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno,

non avendo abbastanza informazioni le consiglio di consultare una psicologa o uno psicologo per avere una consulenza approfondita e valutare al meglio la scelta per l'inserimento alla primaria, la presenza di un ritardo nel linguaggio e comportamenti oppositivi non sono necessariamente un ostacolo per l'inizio della scuola primaria, sarebbe importante, invece, attivare tutte le risorse disponibili per avere un supporto educativo e di sostegno da parte dell'istituzione scolastica, sia essa pubblica e privata, che consenta al bambino di frequentare insieme ai suoi pari.

Spero di esserle stata utile, Dott.ssa Roberta Saba

Buongiorno e grazie per aver condiviso con noi i suoi dubbi. Personalmente non ritengo necessario ritardare l'ingresso nella scuola primaria, dove potrà essere seguito dalle insegnanti. I tempi della scuola primaria, inoltre, sono distesi, e sono lasciati ai bambini i tempi necessari per seguire il proprio percorso di crescita. Se necessario, comunque, sono a disposizione.

Dott.sa Elena Bonini

Dott.ssa Elena Bonini

Dott.ssa Elena Bonini

Reggio nell'Emilia

La Dott.ssa Elena Bonini offre supporto psicologico anche online

Buongiorno, leggo solo ora la sua domanda. Quando si osservano comportamenti che denotano una certa preoccupazione è importante intervenire subito sia per  escludere che per diagnosticare un eventuale problema. Nel primo caso è una questione emotiva e relazionale e va affrontata con uno psicologo. Nel caso venga diagnosticato un disturbo dell'apprendimento, si attiverà un'equipe di professionisti e il bambino potrà godere dei benefici di un sostegno e di una didattica individualizzata o comunque essere dispensato da oneri più grandi di lui che possono essere fonte di ansia. Un sostegno psicologico, anche familiare, può essere comunque utile ad acquisire strumenti per la gestione della vita emotiva del bambino che si ritrova a confrontarsi con qualcosa che lo abita e non conosce.

Non so in che direzione si è mossa ma la invito a iscrivere suo figlio a scuola con tutta tranquillità e avviare le procedure per una valutazione neuropsicologia. Ne parli con il pediatra per la richiesta.

Detto questo è importante creare in casa un clima di ascolto e lasciare il bambino libero di esprimersi con i suoi tempi.

Per qualunque cosa può contattarmi senza problemi.

 

Dott.ssa Raffaella De Amicis

Dott.ssa Raffaella De Amicis

Fermo

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