Superare l'abuso spirituale: (ri)conoscerlo per essere guariti

Caratteristiche

L'abuso spirituale è una forma di abuso emotivo e psicologico che si manifesta attraverso un comportamento coercitivo e di controllo in un contesto religioso. Le risposte fisiche, emotive o psicologiche a credenze, pratiche o strutture religiose vissute da un individuo come oppressive o distruttive, possono generare effetti negativi a lungo termine sul suo benessere fisico, mentale, sociale, emotivo o spirituale.

Molte delle caratteristiche dell'abuso spirituale sono simili ad altre forme di abuso e violenza che si verificano in ambienti diversi da quello religioso (es. domestico, lavorativo, ecc.), tra queste:

  • Figure di riferimento accreditate: L'abuso proviene da soggetti che sono riconosciuti formalmente (per ruolo) o informalmente (per carismi o reputazione) come autorità, o all’interno di ambienti da questi condotti.
  • Ambienti noti come protettivi: L'abuso avviene in contesti che, a motivo dello scopo dichiarato, vengono considerati a priori come sicuri, accoglienti, riservati.
  • Soggettività dell’esperienza della vittima: La vittima vive una realtà diversa rispetto al resto della comunità, ma questa esperienza spesso non viene riconosciuta o creduta da chi la circonda e la vittima stessa arriva a dubitare delle proprie percezioni.
  • Dinamiche relazionali autoritarie e censuranti: Le dinamiche comunicative, simili a quelle di un ambiente familistico/paternalistico dalla conduzione autoritaria, alimentano comportamenti omertosi e auto-giustificanti e atteggiamenti settari e manipolatori all'interno del gruppo.

Segnali
All'interno del gruppo religioso o spirituale abusante, lo stile di comportamento di leader e figure di riferimento, autorizzato e sostenuto dai membri, si caratterizza da tratti distintivi, tra cui:

  • Autoritarismo: I leader richiedono obbedienza totale, scoraggiando il pensiero critico e limitando l'autonomia e la scelta individuale, spesso sostenendo la propria autorità attraverso verità superiori o carismi, reali o presunti.
  • Manipolazione e controllo: Si usano tecniche come il senso di colpa, la paura, il ricatto e la vergogna per mantenere il controllo.
  • Sfruttamento: Lo sfruttamento finanziario o lavorativo è giustificato come parte della spiritualità.
  • Isolamento: I membri sono scoraggiati dal cercare prospettive esterne o dal creare relazioni fuori dalla comunità, e i loro pensieri o emozioni vengono ignorati se manifestano dissenso.
  • Supremazia dottrinale: Le credenze vengono presentate come l'unica verità giusta, respingendo punti di vista alternativi e promuovendo una cultura esclusiva ed escludente; le verità superiori sono spesso utilizzate per influenzare o forzare decisioni personali.
  • Abuso di potere: L'autorità viene esercitata senza rispetto, consenso o condivisione del discernimento con la persona. La dignità intrinseca della persona e la sua libertà di espressione e scelta non sono garantite; la mancanza di tutela non viene motivata.

Tali comportamenti abusivi, se non riconosciuti, condivisi o contrastati per mancanza di risorse personali o sociali, possono dare esito, in chi li subisce, ad una configurazione di sintomi paragonabile ad una sindrome post-traumatica.

Effetti
L'abuso spirituale può provocare una serie di effetti psicologici ed emotivi, tra cui:

  • Tumulto emotivo: La vittima vive sensi di colpa, vergogna, confusione e bassa autostima mentre mette in discussione la propria spiritualità e le proprie credenze.
  • Perdita di fiducia: La fiducia nelle istituzioni religiose o spirituali è compromessa, influendo anche sulla capacità di fidarsi degli altri e di se stesso.
  • Crisi d'identità: Le vittime possono avere difficoltà a separare le proprie convinzioni autentiche dalle ideologie distorte imposte loro.
  • Ansia e depressione: L'esperienza di abuso spirituale porta spesso a gravi problemi di salute mentale, come ansia, depressione e disturbo post-traumatico (PTSD).
  • Disconnessione spirituale: L'abuso danneggia l'aspetto sacro della spiritualità, lasciando i sopravvissuti con una sensazione di distacco dalla loro essenza spirituale, insinuando dubbi esistenziali e una continua ma esitante ricerca di un significato.

Recupero
La maggiore difficoltà da parte della vittima consiste nel discernere l’origine e dare credito ai propri vissuti, a causa degli effetti dell’attacco subito alla propria integrità.

Un aspetto fondamentale del trattamento riguarda l’emersione dell’esperienza, che passa attraverso l'acquisizione di una corretta informazione sul fenomeno, attività di psico-educazione e il training di competenze, utili per imparare a riconoscere le dinamiche comunicative distorte e relazioni disfunzionali, e per sviluppare comportamenti efficaci nel contrastarle.

Il percorso di recupero può variare a seconda delle circostanze, debitamente graduato in funzione della disponibilità manifesta della persona ad approfondire i tratti del disturbo, gli elementi scatenanti, le fragilità predisponenti e le risorse disponibili; molta attenzione viene posta al rispetto della scelta individuale di indagine e scoperta sull’esperienza, come atto di riduzione del danno, in primis.

Il lavoro di elaborazione può includere psicoterapia individuale, anche con l’uso di tecniche specifiche come l'EMDR per il trattamento del trauma.
Inoltre, percorsi di psicoterapia di gruppo tematici possono facilitare la condivisione delle esperienze e l'apprendimento vicario.

Inviolabilità dell'autonomia

L'autonomia e l'autodeterminazione sono elementi essenziali di ogni azione, questo vale a maggior ragione per l'atto di fede.

Comportamenti di condizionamento oppressivi, anche fatti con intenzione di ammonimento, se non affiancati da motivazioni ed accompagnamento e se disattente verso la trasparenza delle modalità comunicative, deprivano l'esperienza spirituale ed esistenziale della sua natura intrinsecamente libera

L'atto di abuso, presuppone un uso scorretto di potere ed autorità anche legittimi, ma  prevaricatori nelle intenzioni oppure anche “solo” negli effetti.

Sguardo che (ri)abilita

Laddove l'integrità dell'individuo sia stata demolita da condotte sociali coercitive e collusive fino ad annullare la vittima nelle sua stessa percezione e valutazione di sé, quello che arriva ad esser pregiudicato è la possibilità stessa di esperienza spirituale, richiedendo quest’ultima per definizione la presenza della persona "a se stessa", cioè la sua facoltà inviolata di valutazione e scelta, che viene per così dire "disabilitata". 

Diventa allora evidente che il danno della violazione perpetrata, supera il rischio dell'eventuale errata scelta da cui il condizionamento, nell’ipotesi di buona fede, avesse casomai voluto cautelare.

Il primo passo per il cambiamento è riconoscere l'esistenza del problema e dargli un nome: abuso.

Questo cambio di sguardo, trasformando l'esperienza da un'ipotesi nascosta a un fatto pubblico e comunicabile, conferma la realtà dell'abuso e restituisce dignità al vissuto della persona, (ri)abilitandone la facoltà di scelta deturpata.

E’ questo un atto di scelta possibile verso la consapevolezza, e di guarigione ricevibile, nella grazia.

Riferimenti bibliografici

  • Oakley, L., Kinmond, K., & Blundell, P. (2024). Responding well to Spiritual Abuse: practice implications for counselling and psychotherapy. British Journal of Guidance & Counselling, 52(2), 189–206. https://doi.org/10.1080/03069885.2023.2283883 
  • Reisinger, D., (2023), Spiritual Abuse: Definition, Forms and Preconditions, in: Concilium 2023/4, 98-108.
  • Ronzoni G., (2023), L’abuso spirituale. Riconoscerlo per prevenirlo. Edizioni Messaggero Padova-Facoltà teologica del Triveneto, Padova.  ISBN 978-88-250-5607-5

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