Gentile Maria,
è molto difficile e complesso poterle fornire una risposta.
Qualsiasi opzione potrebbe avere dei pro e dei contro. Mi chiedo due cose: come mai suo padre lasci le pagine internet aperte se così compromettenti e come abbia potuto pensare che dandole in mano il cellulare non potesse accadere che lei le vedesse. Forse che suo padre pecchi di eccessiva fiducia in sè stesso? E questo, mi chiedo, centra qualcosa con il vostro rapporto e con quella che lei ha nominato come l'immagine di uomo esemplare?
Accanto quindi alla questione pratica e concreta che lei pone, se dire o non dire e cosa fare, scorgo un'altra questione annessa e sottesa: forse quanto scoperto l'ha ferita ancora di più proprio per l'idealizzazione della figura paterna che lei coltivava.
Parlare con suo padre, la poterebbe a erigersi come referente di suo padre, quindi tagliando fuori sua madre e mettendo lei nella posizione della figlia responsabile che accoglie le confidenze e i segreti di suo padre. Rendendo forse suo padre più scaltro e accorto.
Dirlo a sua madre, metterebbe lei nella condizione di creare tensione tra loro e soprattutto tra lei e suo padre, mettendo a dura prova il vostro rapporto, rischiando di perdere l'amore incondizionato di questo padre idealizzato.
Non dire nulla, tacere, e fare finta di nulla, la caricherebbe di pensieri e sensi di colpa verso sua madre nel dubbio di averla tradita e condizionato il libero arbitrio di sua madre.
Tornando quindi al principio, forse suo padre ha inconsciamente permesso che lei scoprisse tutto perchè in qualche modo incapace di esplicitare un disagio di coppia e incapace di gestirlo con sua moglie. Inoltre quanto accaduto le fornisce il sintomo di uno spaccato della relazione tra i suoi genitori che lei non poteva conoscere e immaginare. Aspetto che forse dovrebbe farla riflettere su quanto ancora esiste che lei non conosce della vita dei suoi genitori e che non per forza deve arrivare a sapere.
Alla fine dipende da lei, dalla sua sensibilità e dal tipo di visione che ha dei suoi genitori e dalla rappresentazione -non idealizzata- che ha di sè stessa.
Cordiali saluti
Federico Baranzini - Psicoterapeuta a Milano