All'età di 6anni mia madre dopo un rimprovero mi disse che non sarei mai dovuto nascere perché volevano due figli, avevo già 1 sorella è mi disse che prima di lei era nato Francesco che è morto prima di nascere e che se fosse nato lui io non sarei mai esistito. Mi ricordo che piansi per molto perché mi sentivo sbagliato ed in colpa per essere nato. Mio padre era buono e gli volevo bene l'unico problema è che per punirmi usava la cinghia e questo già a 4/5 anni lasciandomi segni sulla schiena. Ricordo che scappavo in camera e mettevo 2/3 maglioni e quando sentivo la porta aprirsi ero terrorizzato, alzava le coperte e mi faceva levare la maglie rimanendo con la schiena nuda e poi mi dava le cinghiate dicendo che così mi sarei ricordato meglio.... Tutto ciò dopo tanti anni è emerso prepotentemente dentro di mè e mi ha portato al punto che quando sono diventato padre ( avevo 19 anni e lei 31) per i primi anni tutto bene, ma poi quando ci siamo divisi, piano piano per mia figlia non ho sentito quell'affezzione che deve sentire un padre e sentivo che non mi mancava. Ora ha 25 anni e non la vedo da quando ne aveva 8 e mi sento in colpa per questo. Per le mie relazioni diciamo che ho sempre fatto fatica a farmi abbracciare, sentendomi quasi a disagio e rimanendo rigido, anche con la mia attuale compagna con la quale sono insieme da 17 anni che amo ma faccio veramente fatica a dimostrarle il mio affetto. Un altro fatto e che nel 2006 mio padre venne a mancare a 56anni per un tumore mentre io ero in Francia per lavoro ( andai perché non riuscivo a vedere un uomo che pesava 130kg consumarsi piano piano) rimasi in contatto con la mia famiglia e quando morì tornai per il funerale ed ero distrutto. Dopo un paio di mesi mia madre mi chiamò e mi disse se potevo tornare in Italia perché c'erano dei fogli da firmare perché altrimenti non poteva prendere la pensione. Tornai vennero lei e mia sorella a prendermi in stazione ed andammo dal notaio di famiglia che mi fece firmare questo fogli. Appena finito manco 1 caffè insieme e mi riportarono in stazione. Tornai in Francia per 6mesi in cui mentre lavavo i piatti al ristorante piangevo e dopo 6mesi non facendocela piú decisi di tornare in Italia perché non riuscivo più a stare lí. Avevo una casa di famiglia alla quale tornare e premetto che mio padre era benestante quindi non avendo fatto testamento sapevo che avevamo dei terreni, libretti postali e soldi in banca anche se era l'ultima cosa a cui pensavo, infatti dalla sua morte non ho mai nemmeno lontanamente pensato a ciò e non abbiamo mai parlato dell'eredità. Arrivai a Ventimiglia e chiamai mia madre che quando seppe che stavo tornando a casa si infuriò dicendomi che a casa non potevo tornare perché era chiusa e che avrei dovuto trovare un'altra soluzione. Gli dissi che non sapevo dove andare ma riaggancio e provai a richiamare ma era spento. Avevo 1500euro andai in un Albergo per 1 mese ma poi i soldi finirono e mi trovai per strada senza casa e cibo a Mantova. ( Non riuscivo a farmene una ragione avevo vissuto a Cannes per un anno ed ora ero un senzatetto) Chiamai ancora mia madre dicendogli che erano due giorni che non mangiavo e avevo male alla testa e che dormivo in un parco e se potessi tornare a casa, ma lei rispondendomi scocciata mi disse che a casa non potevo tornare e che sentiva male il cel perché era a Capri e riagganciò. Feci una settimana per strada con la fame di un cane randagio bevendo l'acqua delle fontane... Fortunatamente fui accettato al dormitorio pubblico che fu la mia casa per sei mesi e alla Caritas a mangiare. Le prime volte mi ricordo che provavo un'immensa vergogna e che quando mangiavo non riuscivo a non piangere , soprattutto il giorno di Natale. Cercai lavoro ovunque e trovai un lavoro come corriere in nero e chiesi al mio capo di darmi solo 100euro alla settimana e di tenermi gli altri perché dovevo affittare una casa e volevano 3 mesi di cauzione più 1 per entrare cioè 1.600 euro. Nel frattempo portai i fogli che mi fece firmare mia madre a visionare da un notaio che dopo pochi secondi dalla lettura mi guardó e mi disse che mi avevano fatto firmare un foglio in cui cedevo le mie quote di eredità a lei e mia sorella e che non mi spettava nulla. In pratica più di 1milione di euro speso da loro in poco più di due anni tra macchinette e bingo. Mia zia mi disse ciò dopo tempo. Riuscì ad affittare la casa e mi ricordo che la prima volta che entrai e chiusi la porta alle mie spalle piansi in ginocchio per ore. Dopo un anno conobbi la mia attuale compagna che mi ha donato amore un amore che non conoscevo ( non ho mai ricevuto 1 carezza od un bacio da mia madre) e ricordo le prime volte che la mia compagna mi accarezzava o mi abbracciava mi spostavo sentendomi violato. Ora sono passati tanti anni ma il mio dolore non morirà mai.