Coronavirus-Covid-19: come affrontare il disagio psicologico.
L’esperienza che stiamo vivendo in questi giorni, a causa dell’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus-Covid 19, sta condizionando e continuerà a condizionare a lungo la vita di tutti. Dopo numerosi giorni trascorsi chiusi in casa per ridurre e tentare di arrestare il contagio, dove sono state permesse poche uscite, e solo per motivi di comprovata necessità, le emozioni emerse sono molteplici e comuni alle diverse persone. Vivere un continuo isolamento sociale, ha portato come conseguenza una prima sensazione si smarrimento, quello che sino a poco tempo prima era considerato un normale modo di vivere e essere, ovvero stare a contatto con gli altri, senza considerarli dei probabili nemici, sta facendo emergere un distanziamento sociale, che non sarà semplice ridurre. La perdita di fiducia verso se stessi perché si ha paura di essere inconsapevolmente untori, e verso gli altri perché potrebbero infettarci, sta contribuendo a creare un clima di diffidenza, dove il restare a casa, diventa la soluzione più rassicurante poiché riduce le nostre paure, ma non ci dà l’opportunità di affrontarle. In base a come si è vissuto questo periodo, le reazioni emerse sono state differenti. Chi è restato da solo in casa e ha avuto pochi contatti sociali, sente una maggiore percezione di precarietà e del rischio, dovuta proprio all’impossibilità di sperimentarsi nella relazione di vicinanza con l’altro (cosa che avrebbe potuto confermare o smentire questa fantasia); effettivamente , i mezzi di comunicazione permettono di ridurre questa distanza perché mantengono il contatto con il mondo esterno, ma non riusciranno mai a supplire il beneficio di un contatto diretto, come un abbraccio, capace di scaldare il cuore nei momenti di difficoltà. Una forte sofferenza la sperimentano le persone anziane e chi ha già delle problematiche psico-fisiche, perché il protrarsi dell’isolamento, porta come conseguenza la tendenza a lasciarsi andare, a perdere gli stimoli e a ridurre la speranza nel futuro. Chi invece può vivere il periodo dello stare in casa, in compagnia di familiari o conviventi, oltre al beneficio di una compagnia costante con cui confrontarsi, ha potuto sperimentare anche un forte senso di frustrazione, dovuto alla difficoltà nell’avere uno spazio proprio in cui rifugiarsi, quando la relazione con l’altro può diventare ingombrante. Un altro elemento che ha destabilizzato l’equilibrio di molte famiglie durante l’emergenza per la pandemia, è stato il dover convivere con la presenza costante dei figli in casa, a causa della chiusura delle scuole e nel doverli affiancare nella gestione scolastica online, sconvolgendo ritmi e abitudini consolidate. Questo sovraccarico ha portato come conseguenza, alla perdita di un proprio spazio di autonomia e libertà per tutti, con conseguente crescita di discussioni e insofferenze. Ultimo aspetto, ma non meno importante, è stato il vissuto di coloro che svolgono delle professioni sanitarie, dove il contatto costante con la paura di contrarre il coronavirus o di diventare a propria volta inconsapevolmente untori, si è aggiunto il dolore, la fatica e il senso di impotenza, provato nel dover affrontare un nemico invisibile, sino a poco tempo prima sconosciuto. Col passare dei giorni, tra le persone si sono sviluppate emozioni simili, alcune positive, come il piacere del tempo ritrovato e scoperta di un senso di condivisione e solidarietà rispetto a un pericolo comune, ma anche tante emozioni negative come: una sensazione forte ansia, attacchi di panico, angoscia, insonnia, irritazione, paura, e tristezza.
Per fronteggiare al meglio queste emozioni negative è possibile è mettere in atto delle piccole strategie:
- E’ preferibile non informarsi continuamente sullo stato di sviluppo della pandemia, perché aumenta l’ansia e il pensiero diventa totalizzante. Occorre dargli la giusta importanza per evitare che si crei un circolo vizioso in cui un allarmismo costante, porta a una maggiore percezione dei rischi e la conseguente ricerca di informazioni per rassicurarsi. Occorre pertanto selezionare un affidabile organo di informazione e consultarlo poche volte al giorno.
- Per evitare di perdersi e destabilizzarsi, occorre crearsi una struttura costante del proprio quotidiano, in modo prestare attenzione, sia alla mente che al corpo. La mente attraverso la presenza di attività interessanti e formative, il corpo attraverso attività ginniche, utili sia a sfogare la propria tensione, sia per acquisire un maggiore controllo e consapevolezza di sè. Riuscire ad avere una buona strutturazione del proprio tempo, previene la possibilità dello sviluppo di insonnia, tipico dello sconvolgimento dei ritmi sonno-veglia.
- L’uomo è un animale sociale, per cui è fondamentale stare in relazione con gli altri per il proprio benessere. In questo momento in cui è difficile farlo e si è creato un distanziamento sociale, è fondamentale mantenere attivo questo bisogno e evitare di estraniarsi dal mondo per quanto lo si riesca a fare, cercando di mantenere attive le relazioni sociali, anche se non ci si può incontrare fisicamente.
- Per scaricare la tensione e gestire l’ansia, è possibile utilizzare delle tecniche di rilassamento che aiutano a gestire il contatto mente-corpo, attraverso una ricerca attenta su internet, è possibile trovare numerosi tutorial che danno delle indicazioni in merito, laddove da soli non si è in grado di rilassarsi.
Queste sono solo alcune delle misure che è possibile adottare in questo difficile momento, ma poiché numerosi studi, indicano che le conseguenze delle pandemie, saranno visibili a lungo, è preferibile, laddove è possibile, iniziare ad intervenire, affinché possano essere superate più facilmente. Avere tanto tempo a disposizione, ci dà l’opportunità di entrare in contatto con noi stessi e con dei nostri aspetti irrisolti, questa situazione, se accolta benevolmente, potrebbe diventare l’opportunità per affrontarli e star meglio. Se da soli, nonostante i numerosi spunti dati, riconosciamo di non riuscire a superare il malessere derivante da questo periodo, è opportuno chiedere aiuto.
Numerosi Psicologi-Psicoterapeuti, in tutta l’Italia, hanno dato la loro disponibilità ad operare anche online e con un primo colloquio psicologico gratuito, per poter affrontare questo momento di emergenza Sanitaria, per chi ne avesse bisogno, può essere utile cogliere questa opportunità. Nella vita capitano dei momenti, in cui è necessario apportare dei cambiamenti, e le nostre ferite, possono diventare delle feritoie che ci portano a scoprire un nuovo e migliore modo di vivere, se noi lo vogliamo.
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