Viviamo in un epoca di forti accelerazioni tecnologiche e di una società che spesso trascura i bisogni umani più elementari. In questo contesto, può essere difficile per molte persone sviluppare la capacità empatica e gestire le proprie difficoltà emotive, sia perché gli stimoli che ci arrivano dall'esterno sono spesso troppi e troppo rapidi, sia perché le sfide che si presentano possono risultare particolarmente complesse da affrontare.
Tuttavia, attribuire tutta la sofferenza psicologica alla società nevrotica in cui viviamo sarebbe un errore, poiché l'individuo e l'ambiente circostante sono entrambi elementi di un unico sistema e spesso i conflitti tra i propri bisogni e quelli della società possono causare difficoltà emotive. È importante comprendere che la nostra mente e il nostro corpo non esistono in un vuoto sociale, ma sono sempre influenzati dal contesto relazionale, sociale e culturale in cui ci troviamo.
Per raggiungere e mantenere un equilibrio psico-fisico sano, è fondamentale che ogni individuo prenda coscienza della struttura complessiva della propria vita e chieda aiuto quando necessario. Uno dei primi passi può essere quello di trovare qualcuno che sappia ascoltare attentamente e con amore le nostre preoccupazioni, magari un professionista come uno psicologo, capace di fornire un supporto adeguato e personalizzato.
Inoltre, è importante ricordare che la salute e la malattia non sono fenomeni isolati e individuali, ma sono sempre inseriti in un contesto più ampio, fatto di relazioni, culture, opinioni e valori. In particolare, la malattia è un fenomeno sociale che viene strutturato e creato dalle stesse persone all'interno di una determinata società. In altre parole, l'idea che abbiamo della "malattia" e la sua stessa definizione sono strettamente legate ai valori, alle ideologie e alle norme sociali che ci circondano.
Questo significa che, ad esempio, la malattia di Alzheimer non è solo una questione che riguarda l'individuo che ne è affetto, ma anche la sua famiglia, la comunità in cui vive e la società nel suo insieme. È importante promuovere l'idea di "sollievo" per i familiari delle persone affette da questa malattia, al fine di aiutarli a superare le difficoltà emotive che spesso sperimentano in relazione alla condizione del proprio caro.
Infine, va sottolineato che lo psicologo non deve limitarsi alla semplice raccolta dei dati, ma può offrire un aiuto prezioso per far ritrovare il piacere di vivere, rappresentando un punto di riferimento per superare gli ostacoli, anche quelli non necessariamente legati a patologie. In altre parole, lo psicologo può offrire un supporto personalizzato e adeguato per affrontare le difficoltà emotive e recuperare l'equilibrio psico-fisico necessario per vivere al meglio.
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