La personalità è un insieme molto complesso di aspetti identitari, fra cui uno di questi è “l’identità sociale”.
Dal punto di vista teorico potremmo distinguere tre principali “insiemi socio- identitari” : i solitari, i gruppali e i collettivi.
Per esemplificare potremmo affermare che nell’insieme dei solitari potrebbero esserci molti intellettuali, artisti, eremiti/monaci ….. nell’insieme dei “gruppali”: le famiglie, i clan , le tribù…. e nell’insieme dei collettivi: i politici, i clericali, gli economisti …..
Già da questa prima semplice definizione appare evidente quanto abbia poco senso pensare, senza conoscere le caratteristiche socio-identitarie di una persona, che, per esempio: non è normale chi non ha relazioni sociali, chi non sa stare da solo ha qualcosa che non va, chi non ha una idea politica chiara è perché…. e si potrebbe continuare all’infinito con “frasi tipo” spesso utilizzate da molte persone, sulla base di quella che si potrebbe definire la psicologia del senso comune, molto spesso su posizioni contrastanti rispetto la psicologia intesa come scienza.
L’identità sociale è una caratteristica relazionale che “chiama a sé” i suoi “complementari” e può far apparire che tutta la realtà sociale sia quella di appartenenza, in tal senso i gruppali vedono un mondo fatto di famiglie, i collettivi un mondo fatto di idee giuste e i solitari potrebbero vedere dei ricercatori ovunque.
L’identità sociale si estrinseca durante l’età della latenza e appare una caratteristica intrinseca al soggetto, piuttosto spontanea.
L’identità di genere invece può essere (o non può essere) concorrente con l’identità sociale, per esempio all’insieme gruppale/familiare può essere sovrapposta la capacità fisico-procreativa del soggetto, in tal senso la femmina e il maschio in senso biologico, hanno molta importanza, ma nei solitari può essere concorrente la capacità generativa di idee, e nei collettivi , l’identità di genere può essere poco importante per la propria vita.
Spesso l’identità di genere e l’identità sociale vengono confusivamente soprapposte e delimitate nel sotto insieme familiare, dell’insieme gruppale, dove la differenza biologica è importante, ma gli attuali 8 miliardi di persone esistenti non fanno tutti parte solo di questo sottoinsieme, quindi sarebbe errato definire sano solo una parte di un insieme, di tre esistenti che spiegano meglio la variabilità e complessità delle caratteristiche di personalità e ne costituiscono una quantità numerica molto più ampia.
15 novembre 2014 by Carla Foletto
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