Cosa ci spinge a continuare a raggiungere un obiettivo anche quando tutto sembra ostacolarci?
Cosa ci permette di perseverare con ostinazione?
Oltre alla determinazione e alle skills personali che ci differenziano nel modo in cui perseguiamo un obiettivo, una caratteristica che ci consente di raggiungere un traguardo è sicuramente la MOTIVAZIONE.
Cos’è la motivazione?
Gli approcci più recenti parlano di ORIENTAMENTO MOTIVAZIONALE che deriva dall’autostima, dall’attribuzione causale (qual è la causa di un successo/insuccesso personale), dalle emozioni che proviamo quando viviamo un’esperienza che stimolano la nostra crescita personale.
E più cresciamo, più sperimentiamo, più ci sentiamo competenti e maggiormente aumenta la nostra motivazione nel fare ciò che vogliamo fare.
Queste sono le basi della MOTIVAZIONE INTRINSECA, quella che nasce da dentro, quella che ci gratifica, quando otteniamo il risultato sperato e che ci spinge ad ottenerlo.
La MOTIVAZIONE ESTRINSECA, invece, è connessa al nostro ruolo sociale nei contesti in cui viviamo; è quella motivazione a fare le cose per ottenere premi, riconoscimenti o per evitare punizioni o brutte figure o giudizi negativi.
La motivazione è legata alla soddisfazione del BISOGNO.
-S. FREUD lega la motivazione alla pulsione.
La pulsione è definita come istinto con un’origine, un oggetto ed uno scopo, attraverso il quale avviene la scarica; secondo l’autore, quando l’uomo non può disporre dell’oggetto appropriato per la scarica della pulsione, egli trova un oggetto sostitutivo socialmente accettabile, che ne consente una scarica parziale (processo di sublimazione). E ovviamente crescendo con il variare delle circostanze, gli oggetti possono cambiare. Quindi, semplificando, ciò che spinge ad agire un’azione, ciò che motiva in alcuni casi è il desiderio di soddisfare una pulsione intesa come bisogno inconscio o istinto.
-A. MASLOW parla della piramide dei bisogni:
Egli rappresenta sei fasi dello sviluppo ognuna delle quali è legata a bisogni dell’individuo. I bisogni sono rappresentati all’interno di una piramide, la cui base rappresenta i bisogni più semplici(fisiologici) e il cui vertice quelli più complessi(autorealizzazione). Se non soddisfiamo un bisogno di un livello della piramide (dello sviluppo), continueremo a concentrare le nostre energie per soddisfarlo senza poter accedere ai livelli successivi.
In generale quindi, quando parliamo di motivazione parliamo di tensione che si crea per soddisfare un bisogno e al comportamento agito per ottenerlo. E’ la spinta che ci permette di fare.
Quando avvertiamo che questa spinta viene meno, che in realtà quel bisogno non è poi così forte, quando gli sforzi che dobbiamo adottare per attenuare la tensione vengono percepiti come troppo grandi, in quei momenti dobbiamo fermarci a riflettere. Voglio questa cosa? Perché la voglio? Come posso raggiungerla?
E in quel momento non dobbiamo farci fermare dalle giustificazioni che diamo a noi stessi o agli altri intorno a noi. E’ proprio in quel momento, quando la nostra mente ci porta a cedere, che dobbiamo ritornare alla causa per cui stiamo facendo questa cosa per noi insormontabile, e troveremo di nuovo la MOTIVAZIONE.
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento