Tana libero tutti è una storia di casi clinici che rende accessibile anche al lettore comune la conoscenza dei fondamentali di alcune tra le patologie oggi più comuni: depressione, tentativi suicidari, attacchi di panico, ansia libera, disturbi alimentari, problemi in famiglie con un membro cronicamente malato. L’autrice ha scelto di privilegiare i racconti di vita delle persone che ha avuto in terapia in un Centro di Salute Mentale. A fare da controaltare per ogni caso vi è la parte teorica che lo riguarda. La scelta dei casi in un vasto range di patologie risponde alla necessità di raccontare meglio il vasto dispiegarsi dei rapporti interpersonali paziente-terapeuta nonchè i sentimenti propri del terapeuta medesimo stimolati sia dalla sua personale storia che dal paziente stesso. Il titolo è stato fortemente voluto per le implicazioni che il noto gioco del nascondino implica. Questo gioco è una metafora della vita e della malattia: se si è fortunati si trova un posto sicuro ma per sentirsi veramente completi bisogna abbandonarlo e inoltrarsi nel mare del vasto mondo. Il titolo è anche una metafora della terapia: chi fa “tana libero tutti” salva se stesso, oltre che i compagni. La terapia viene quindi concepita come un qualcosa di salvifico.
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