Come risolvere la difficoltà nel comunicare

Sara

Buonasera,
Scrivo qui per descrivere un mio disagio e per avere un consiglio da voi specialisti. Sono una ragazza di 25 anni e da qualche tempo non riesco a relazionarmi come vorrei o meglio, mentre instauro un dialogo con una persona ho difficoltà nel comunicare un mio pensiero, una mia idea perché mi capita spesso di sbagliare le parole o i verbi durante la formulazione della frase. Sono laureata e sono sempre andata molto bene a scuola anche se la maggior parte delle volte la mia emotività mi giocava brutti scherzi, per questo per apprendere al meglio, per non farmi trovare impreparata e soprattutto per la paura di sbagliare qualcosa, ripetevo fino allo sfinimento lo stesso argomento e non sono mai riuscita ad ostacolare del tutto questo stato ansioso che mi affligge quando mi rapporto con qualcuno, soprattutto se si tratta di una persona di un certo spessore.
Ultimamente purtroppo mi capita spesso di pensare a una parola e dirne un'altra oppure di sbagliare del tutto la parola come se mi si intrecciasse la lingua correggermi inoltre più mi fisso sul problema e più mi impappino, tant'è vero che quando so di avere una riunione oppure ho la necessità di comunicare qualcosa di importante, dato che svolgo un lavoro a stretto contatto con il pubblico, mi preparo prima un testo per avere ben chiaro ciò che devo esplicare o addirittura a volte evito il più possibile di partecipare durante una discussione per paura di dire una fesseria.
Da poco tempo il medesimo disagio si presenta anche quando scrivo, ad esempio se sto scrivendo ad un'amica leggo e rileggo lo stesso testo per paura di sbagliare la sintassi, l'ortografia...
Le uniche occasioni in cui mi sento tranquilla nel comunicare e quindi faccio anche meno errori, sono quando sono con il mio ragazzo, con la mia famiglia e con la mia migliore amica con i quali mi esprimo utilizzando anche alcune forme dialettali senza cercare sempre la "parla giusta".
Vorrei aggiungere che quando ero piccola (4/5 anni) mio fratello più grande, ogni volta che sbagliavo una parola mi prendeva in giro, mi derideva e le offese durava un'intera giornata. Anche mia madre cercava sempre di correggermi.

Spero di essere stata chiara e vorrei capire cosa mi sta succedendo, se si tratta di ansia, dislessia, disartria, vorrei tanto una risposta perché tutto ciò pregiudica la mia vita sociale e relazionale.

Grazie mille

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Sara,

alle sue frasi si evince importante frustrazione e forse anche bisogno e voglia di "emergere" ed essere se stessa anche fuori dal suo "guscio".

Lei ha già provato a riflettere su quali pensieri o emozioni potrebbero emergere se dovesse sbagliare a parlare in pubblico o se dovesse avere idee divergenti rispetto alle opinioni altrui? (In parte ho visto che ha già riflettuto sul suo passato, riportando il comportamento di suo fratello quando eravate piccoli).

Le cause potrebbero essere "tante": paura del giudizio, paura di perdere la persona che ha di fronte e magari a cui vuole bene, mancanza di chiarezza sul discorso da fare (anche se dà che scrive, non mi sembra il suo caso), ecc.

Come definirebbe la sua autostima?

Quando si arriva ad inibire come in questo caso "il proprio pensiero" o determinati comportamenti (come l'esprimersi in pubblico), solitamente avviene a causa di una precisa "funzione/protezione" che ha sede nella propria storia di vita.

 

Le consiglio, per trovare delle risposte a questa sua difficoltà e per arrivare ad una maggiore conoscenza di se stessa di valutare un percorso di psicoterapia individuale dove poter anche lavorare eventualmente sulla sua assertività ed autostima o sul "come" parlare in pubblico. I colloqui sono protetti, inoltre, da segreto professionale.

Cordialmente

Resto a disposizione per informazioni, dubbi, se volesse rispondere in privato alle domande (per poterle dare maggiori informazioni) e per un eventuale percorso online.

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online

 

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online

Buonasera Sara,

Il problema di comunicazione di cui parla mi sembra sia proprio legato ad uno stato di ansia che si attiva dentro di lei. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo che potrà aiutarla a mettere in atto strategie per ridurre questo disagio e contenere il suo carico emotivo. Abbia fiducia in lei e nelle proprie risorse.

Rimango a disposizione per ulteriori informazioni.

 

Gentile Sarà,

dalla sua lettera emerge particolarmente dell'insicurezza, che poi è ciò che dà adito all'emotività.

Certamente non è possibile fare una diagnosi in questa sede, ma quel che ci scrive potrebbe aver a che fare con l'ansia... 

Credo che alcuni aspetti educativi e il modo di fare di suo fratello possano aver influito sul suo attuale disagio, anzi, sembrano ancora esperienze vivide.

A mio avviso, attraverso una psicoterapia potrebbe avere l'opportunità di lavorare per acquisire maggiore stima di sé e per gestire meglio le situazioni che ci racconta e che le generano stress. Inoltre, sarebbe importante trattare i vissuti relazionali esperiti nell'ambito familiare. Per questo le suggerirei di rivolgersi a uno/una psicoterapeuta che sia formato/a anche in Emdr (una tecnica nata per il trattamento del trauma e che oggi viene utilizzata in vari disagi). 

Spero che si rasserenerà al più presto.

In ogni caso, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o informazioni.

Un saluto cordiale,

Dott.ssa Verusca Giuntini

Buongiorno Sara,

Dal quadro descritto mi sento di poter dire che non si tratta di dislessia o disartria, visto che in situazioni nelle quali si trova a suo agio, questo non capita. Sembra che lei soffra di una forma di ansia sociale, che si fa sentire appena lei teme di poter venire giudicata negativamente dagli altri, per cui è come se si accendesse una forte sirena, che l'avvisa del pericolo, ma non le permette di ragionare.

In questi casi può essere utile un percorso psicoterapeutico, per poter analizzare i vari eventi, le sue strategie e trovare un modo per superarle. Nel corso del colloquio, per quanto possa sembrare difficile all'inizio, vedrà che si sentirà ascoltata e non giudicata, per cui mi sento di consigliarglielo vivamente, prima che si inneschi un circolo vizioso, che la porterà ad evitare sempre più situazioni, il che però andrà ad aumentare sempre di più la sua sofferenza e l'ansia provata.

Rimango a sua disposizione,

Dott.ssa Tanja Valentic