Difficoltà relazionali con mia figlia

Manuela

Gentili Dottori, Mi rivolgo a voi in qualità di madre di una bimba di 4 anni per chiedere un consiglio professionale riguardo ad alcune difficoltà che sto vivendo nel mio rapporto con mia figlia. Fin da piccola, mia figlia è sempre stata una bambina piuttosto introversa e ha avuto una relazione molto forte e esclusiva con il padre. Nonostante ciò, da un po' di tempo noto che ha sviluppato comportamenti di rifiuto nei miei confronti. Mi capita frequentemente che, quando cerco di avvicinarmi a lei o di interagire, mi allontani, mi alzi le mani o mi dica che tutte le cose devono essere fatte con il padre. Quando cerco di farle notare che il suo atteggiamento mi ferisce, mi risponde che sono cattiva, manifestando stizza e rifiuto nei miei confronti. Ho cercato di non darle troppo peso, ma purtroppo questo comportamento persiste e mi lascia molto sconfortata. Mi rendo conto che potrebbe trattarsi di una fase, ma allo stesso tempo mi sento impotente nel riuscire a instaurare una relazione più equilibrata e affettuosa con lei. Sarei davvero grata se poteste offrirmi qualche consiglio o indicarmi delle strategie per affrontare questa situazione, che come potete immaginare, per una madre è molto dolorosa. Vi ringrazio fin da ora per la vostra attenzione e disponibilità. Cordiali saluti, Manuela

3 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Manuela

È normale a questa età, in piena fase edipica, rifiutare il genitore dello stesso sesso, nel suo inconscio figura rivale per la conquista dell'adorato padre. Non si deve preoccupare troppo di questo momento che nel giro di breve tempo andrà a scemare naturalmente. Cerchi di starle comunque vicino, senza vederla sul personale, ma dimostrandosi sempre disponibile e presente. Il resto verrà da sé 

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Padova

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Buongiorno Manuela,

sua figlia sta attraversando una fase molto comune, ossia quella dell'attaccamento verso il genitore del genere opposto e la separazione dall'altro. 

Non legga malevolenza o rifiuto nei comportamenti di sua figlia, perchè questi vissuti sono suoi e li proietta su di lei, proprio in una fase transitoria che andrà a scemare con il tempo e che quindi non può essere il volto della relazione che ha con lei, la mamma. 

Tutto quello che vuole fare con il padre, glielo lasci fare. Strutturi con lei una relazione unica, facendo con lei tutto il resto, creando una routine di attività solo vostra, ma che si incastri con le attività che invece svolge con il papà. 

Quando questa fase inizierà a scemare, vedrà che non ci saranno troppe divisioni tra ciò che si fa con mamma e ciò che si fa con papà, se voi genitori in primis riuscirete a creare pian piano una dimensione a tre in cui lei si riabituerà a stare. In questo, cerchi l'aiuto del papà, non lo consideri un rivale altrimenti rafforzerà questa percezione anche in sua figlia. 

Le mando un caro saluto,

dott.ssa Alessia Serio

 

Dott.ssa Alessia Serio

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Torino

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Gentilissima, rispondo con ritardo ma spero di esserle utile comunque. da quello che lei racconta è evidente che all'interno della sua famiglia v'è una anomalia relazionale. Un'alleanza molto forte tra padre e figlia da cui lei è esclusa. E questo non dovrebbe verificarsi. In una famiglia c'è la coppia genitoriale che funziona in accordo e per i medesimi obiettivi educativi e ci sono i figli. Senza chiamare in causa concetti psicoanalitici (complesso edipico e controedipo) non è chiaro il ruolo di suo marito: lei non dice nulla a proposito. E' evidente che la situazione può essere risolta solo attraverso una chiarificazione relazionale tra voi due. Potete prendere in considerazione di farvi aiutare da uno psicoterapeuta di coppia,. In, mancanza di questo lei non può "spingere" sulla bambina perché sarebbe controproducente. In assenza di collaborazione da parte di suo marito lei deve mettersi in attesa, essere comunque accogliente e paziente con la bambina, utilizzare molto il gioco sperando che il suo comportamento dia buoni frutti. Ma dal suo racconto emergono pochi elementi: come mai questa bambina fin da molto piccola ha sviluppato questo attaccamento così forte per il padre? E' la prima domanda da porsi. Generalmente l'attaccamento si sviluppa con le madri. C'è molto da chiarire nel vostro sistema familiare

Dott.ssa Maria Felice Pacitto

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Frosinone

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