Buongiorno! Sono una ragazza di 24 anni e sto attraversando il periodo più orrendo della mia vita. 3 mesi fa conducevo una vita abbastanza normale:lavoro, studio, fidanzato. Non posso dire che ero felice, qualche insicurezza l avevo però avevo fiducia nel futuro...d'improvviso sono rimasta incinta e da lì è iniziato l'incubo. Dopo 2 mesi di tormenti, ho deciso di abortire con mille dubbi e sofferenze, vedevo la vita di mamma come una cosa che non avrei voluto adesso, troppo grande il passo per me, insicura e nel pieno dei miei progetti. Alla fine ho deciso e ora sto malissimo. Ma non tanto per il gesto fatto: è vero,sono depressa e delusa, ogni tanto mi assale l angoscia di aver fatto la cosa sbagliata, ma razionalmente sono convinta sia stata la scelta giusta. Credo che un figlio vada desiderato e non accettato. STO malissimo perché dal giorno dell intervento non riesco più a gestire la mia mente, le mie paure. Ho letto troppe cose in internet sulle conseguenze dell'aborto ed essendo molto impressionabile ho iniziato a pensare cose orrende, non vedo futuro, ho letto che sarà un segno indelebile, ho letto della depressione, ho letto di anni di sofferenze. Ho paura della mia mente, sono in confusione totale, non vedo via d'uscita a questo buio. Sto immaginando ad un futuro di angoscia, ho paura di finire in manicomio, ho paura di impazzire, ho paura di pensare al suicidio. In questi giorni mi è venuta in mente col terrore quella parola:suicidio. Io ci tengo alla mia vita, voglio guarire, non voglio avere quei pensieri.ma sembra che la mia mente vada da sola e di non avere alcun potere. Mi sento molto razionale come persona,molto sensibile...non so cosa mi stia succedendo. 5 minuti cerco la forza di pensare positivo, 5 minuti penso al peggio, penso di non avere la forza di reagire. Ormai non penso neanche più all aborto da quanto la mia mente sia offuscata dall ansia che mi assale. Ho una vita davanti perché non riesco a reagire? Ho una paura folle, mi prende un'oppressione al petto che mi assale, non ho più fame, mi sveglio la mattina e vedo la giornata e la vita intera come un buco nero senza fondo. Ho il mio ragazzo che è un angelo, dice che devo pensare ad altro, fare finta di niente..ma secondo me è sbagliato. Ho paura di tutto, della vita, di me stessa, della mia mente, del destino. Non riesco a smuovere la mia mente dal buio che la assale. Come devo fare? La mia intenzione è di parlarne più che posso, cercare aiuto. Da sola non mi sento in grado anche se la mia famiglia e il mio ragazzo dicono che potrei farcela. Che mi devo impegnare e proseguire con le cose che facevo prima, studiare, prendermi cura di me, hobby,sport. È normale una reazione così all aborto? Perché non riesco a gestire la mia mente? So che sono in una fase di lutto, ma mi sembra una reazione esagerata. Inoltre metà della mia mente è lucida e al momento mi sembra di sopravvivere solo con quella. Ho paura di fare una brutta fine. Io ci tengo alla mia vita, alla mia salute mentale e fisica. Vedo il bello della vita ma non riesco ad arrivarci.mi sento rovinata. Spero mi risponderete, aiutandomi a capire cosa mi prende, a dare un nome e un ordine ai miei pensieri impazziti. Grazie!
Carissima,
Ti consiglio di chiedere subito un colloquio con uno/a psicologo/a. La tua reazione a questo evento è molto forte, da quanto ci scrivi. Hai quindi bisogno di elaborare, di affrontare il problema in uno scambio di ascolto, che ti consenta di collocare la vicenda all'interno di quelle cosapevolezze che ti hanno consentito di fare le tue scelte. perché sono consapevolezze soprattutto rispetto alla maternità. Quindi ben ponderate e responsabili. L'errore che spesso si commette, però, è proprio quello di andare a cercare in rete quelle risposte e soluzioni che, invece, vanno cercate interiormente. Soprattutto rispetto a questo argomento, che, come ben saprai, si presta a molte interpretazioni e punti di vista. Nonché indebite ingerenze, espresse magari con pretesa, quanto invece irreale, scientificità. E a volte espresso con toni che non esito a definire "terroristici". Quindi tutto quello che hai potuto leggere in internet ti ha danneggiato, evidentemente anche perché adesso sappiamo che su questo tema esisteva già una tua "fragilità". Come tutti dicono, internet va preso con molta cautela. Soprattutto quando si tratta di temi delicatissimi, che devono essere affrontati unicamente secondo il proprio sentire e non secondo l'altrui scrivere. A questo errore c'è comunque il rimedio: il dialogo, la comunicazione con chi tu reputerai professionalmente adatto a questo compito. Che è quello di accoglier il tuo disagio, e, con te, saperlo gestire verso una sua elaborazione.
Molte cordialità,
Cara Monica,
nel leggere la sua lettera, non posso fare a meno di pensare che lei stia cercando in tutti i modi di punirsi, non si è perdonata per aver deciso di abortire.
La scelta che ha dovuto fare è stata difficile e coraggiosa, si è trovata davanti a due sole possibilità, o lei o il bambino.
Il lutto ed il senso di colpa in questo momento sono terribili da sopportare e non servono i tentativi di consolazione delle persone accanto a lei che le vogliono bene, ma che non possono comprendere i suoi sentimenti.
Penso che lei possa sicuramente superare questo momento, ma si cerchi un sostegno psicologico adeguato, non aspetti altro tempo, ha diritto di tornare a vivere la sua vita, con la speranza e la gioia della sua giovane età.
Le auguro ogni bene.
Buongiorno Giulia,
mi spiace se rispondo solo adesso, e spero che nel frattempo tu abbia trovato qualcuno a cui rivolgerti. Volevo dirti innanzitutto che la tua reazione non è esagerata o strana, l'aborto è un lutto molto forte, per vari motivi, tra cui quello che spesso è negato, cosicchè una persona non ha modo di vivere ed elaborare questo lutto. Per questo bisogna prendersi un tempo, guardare il propio dolore (come stai facendo tu) senza negarlo, fare i conti con la propria maternità persa e con quel bambino specifico, che avrebbe potuto esserci e non c'è. Fare questo da sola è difficile, per questo spero che tu abbia trovato qualcuno con cui attraversare il guado del lutto. La ferita si richiuderà, non ci sarà sempre questo dolore così forte, ma solo il ricordo, la " cicatrice". Io ho conosciuto molte persone che hanno abortito, hanno sofferto come te e ora stanno meglio, perchè collaboro come psicologa con la Vigna di Rachele. Non so se nei tuoi giri su internet hai visto il sito, altrimenti ti invito a dare un'occhiata, vignadirachele.org, o progettorachele.org, dove ci sono anche molte testimonianze di donne che hanno attraversato quello che ora stai attraversando tu e ne sono uscite, più forti e più consapevoli di prima. Coraggio quindi, sul sito ci sono anche i recapiti se vorrai contattarci. Per ora ti saluto caldamente e ti faccio i miei migliori auguri.
Lecco
La Dott.ssa Valeria D'Antonio offre supporto psicologico anche online