Cara Lisanna,
Il nostro psicosoma è un’inscindibile unità.
E’ naturale che i nostri stati emotivi si riflettano nel nostro corpo, così come i nostri stati fisici si ripercuotano sulla nostra psiche in una sorta di continuo circolo.
Da un punto di vista psicosomatico la nostra psiche si riflette puntualmente nel nostro corpo, proprio come se questo fosse uno specchio. Quello che accade nella psiche accade in modo sincronicistico nel corpo.
Ma la consapevolezza di questo inconscio processo contiene un’insidia perché potrebbe portarci a colpevolizzarci dei nostri disturbi e malattie fisiche. Allora sono io che me le creo? Potremmo dirci. E’ così in senso molto lato, infatti non è nella nostra mente cosciente la causa, se mai la causa è nel nostro inconscio.
Perché il nostro inconscio, a nostra insaputa, dovrebbe fare una cosa simile? Evidentemente nella nostra vita le cose non vanno tanto bene e, probabilmente da molto tempo. A causa di conflitti, frustrazioni, paure, traumi, inibizioni, colpe e molto altro, ci siamo imprigionati in situazioni che ci rendono infelici. Questa infelicità, a lungo sopportata senza trovare vie d’uscita, questa infelicità a lungo inascoltata, ma profondamente patita, prima o poi scende nel nostro corpo.
Cara Lisanna, la patologia alle articolazioni di cui soffre, che le provoca stanchezza e dolore cronici, certamente non è un’invenzione. Il fatto che si possa darne una lettura psicosomatica non la declassa certo a malattia immaginaria. Non deve minimizzarla né ignorarla, né farsene una colpa, dovrebbe invece cercare di comprenderla.
Si chieda che cosa questa malattia le impedisce di fare, si chieda quali sono i suoi desideri. Che cosa farebbe se guarisse? Che cosa vorrebbe realizzare? Che forma vorrebbe dare alla sua vita? Si chieda anche quali sono i vantaggi secondari che derivano dalla malattia.
Non dice quasi niente di sé ma voglio sottolineare queste sue parole: “quando provo rabbia, tristezza, solitudine…mi ritrovo ad avere male ad un ginocchio, alla spalla, alle dita. Inevitabilmente, mi ritrovo a concentrarmi sul dolore fisico e ho l’impressione di tralasciare sempre la cura di quello psicologico.”
Provi a fare attenzione ai suoi stati emotivi e provi a cogliere i sintomi fisici come un linguaggio del suo inconscio. Cosa le sta comunicando?
L’infiammazione delle articolazioni parla di una difficoltà a muoversi liberamente nella vita. Che cosa la sta bloccando a tal punto che l’inconscio è costretto ad urlare per farsi sentire.
Ha soltanto ventinove anni, le suggerisco di fare un percorso psicoterapeutico se le è possibile. Se vuole approfondire un po' alcuni concetti della psicosomatica potrebbe visitare il mio sito. Troverà i riferimenti nel mio profilo di Psicologi Italia.
Le invio il mio più sentito incoraggiamento