Non riesco più a guidare, cosa posso fare?

salvatore

E la seguente, e vorrei una risposta chiara e sincera. Due anni fa, guidando la mia auto sull'autostrada, facevo Potenza- Salerno come tutti i giorni per andare al lavoro con una velocita di 100 kilometri orari, la mia automobile a preso fuoco in autostrada, dal motore e uscito fumo e fiamme, le fiamme erono entrate pure nella macchina, dall'apertura del aria condizionata. Una paura enorme, non riuscivo a fermarla, i freni non prendevano, il pedale del freno si era sciolto, il cambio era rimasto bloccato con la 5 marcia, e il freno a mano che lo tiravo piu volte a stento frenava, il quadro non si spegneva e il motore si sentiva un rumore forte come se volesse esprodere, lo sbattuta contro le barriere dell'autostrada per una mezzora, quando sono riuscito a fermarla e riuscii a scendere dalla mia auto, e scoppiata, e volata con lo scoppio di 5 metri circa dalla strada. O saputo successivamente dalla ditta che mi aveva venduto citroen saxo.che provvedettero a farmi il tagliando, olio, freni , frizione, servosterzo. che l'auto aveva fatto spaventare i meccanici , con un forte odore di bruciato Ma per loro era normale, era un problema di 'impianto elettrico. Quindi per loro io potevo morire.perche non melo hanno detto. Come posso far passare la paura della macchina? Mi potete aiutare. Vi saluto

7 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Salvatore,

lei chiede una risposta chiara e sincera. Bene. C'è un termine ben preciso per definire ciò che le è capitato e ciò che le sta succedendo ora. Ciò che lei ha vissuto all'epoca del suo incidente è stato certamente un trauma emotivo, che l'ha colpita in una di quelle zone della sua vita - la guida dell'auto, come simbolico rappresentante della sua capacità di muoversi nel mondo - che lei sentiva sicure e che invece, in quella sfortunata circostanza, l'ha portata vicino alla morte e ad una morte improvvisa, inaspettata che l'ha fatta sentire in quel momento quasi impotente. E' il panico, la sensazione di non aver più controllo sulla propria vita. Non può esserci paura più grande, in questo senso.

Ciò che invece sta vivendo adesso viene definito in termini tecnici Disturbo Post Traumatico da Stress, in pratica lei è bloccato emotivamente a quell'evento con tutte le sue significanze e non riesce più a rimettersi alla guida di un veicolo perché quel ricordo non è vivo solo nella sua memoria ma nei suoi effetti.

Mi corregga pure se lo ritiene opportuno, ma la paura che si prova in questi casi è di solito che l'evento in questione possa ripetersi con eventi ancora più nefasti e, se mi passa il termine, meno fortunati.

L'elaborazione di un simile evento richiede il suo tempo, sia che lei decida di far da solo sia che si appoggi ad un professionista. Non a caso si dice del fantino che se si cade da cavallo bisogna subito rimontare in sella o non se ne avrà più il coraggio. Ed è ciò che sta succedendo a lei.

Ma lei chiede anche una risposta sincera. E la sincera verità è che il suo non è un trauma da cui non si può uscire. Certo, ci vorrà il suo tempo, ripeto, ma si può.

Dato che non posso esserle d'aiuto più che via mail, in questo momento, mi permetterei di suggerirle un percorso di riavvicinamento al veicolo, una sorta di riabilitazione psicologica: io ricomincerei dalla bicicletta. A girare per la città, o anche fuori, ovvio, in bicicletta ogni volta che ne avrà l'occasione. Immagino come suggerimento possa apparire anche ridicolo ma mi segua un momento, se non altro per permettermi di spiegarle il mio pensiero, dopo di che ovviamente la scelta sarà solo sua.

Attraverso un mezzo più "controllabile" lei potrebbe ricominciare a sperimentare il controllo sul mezzo - che è la zona di "controllo" che è stata maggiormente toccata dalla sua disavventura - la velocità, l'andatura e la frenata.

Da lì, quando si sentisse pronto, potrebbe ricominciare a guidare per brevi tratti, prendendosi il tempo di affrontare le inevitabili ansie che probabilmente si faranno sentire riguardo alla guida del mezzo... E da lì magari non è detto che non possa, in un ragionevole margine di tempo, recuperare la sua vecchia sicurezza nella guida.

Non posso prometterle che l'evento sparirà dalla sua memoria ma potrebbe diventare una importante lezione per lei, di salvaguardia di sé stesso. Lei si è trovato in una circostanza drammatica ed inaspettata, signor Salvatore, e sarà legittimo da parte sua pensare che, aldilà della fortunosità della cosa, questa tecnicamente abbia la possibilità di esistere - una cosa del genere può accadere, insomma.

Ma lei è ancora qui a parlarne. L'irrimediabile non è avvenuto, per fortuna.

Si faccia coraggio e pian piano si riprenderà ciò che la sua disavventura per ora le ha tolto.

Con i miei migliori auguri di tutto, nonché per le prossime festività che le auguro serene

Da quello che racconta e' normale avere paura di guidare dopo un incidente grave, le consiglio di rivolgersi privatamente presso un collega per iniziare un periodo di sostegno che la potra' aiutare a superare questa difficolta'. Far passare la paura e' una richiesta che non ha una risposta immediata, c'e' bisogno di lavorare sul trauma da lei vissuto e questo richiede tempo, una psicoterapia breve puo' sostenerla ed aiutarla a riprendere la macchina. Spero di esserle stata utile cordiali saluti.

Caro Salvatore, non stupisce che il terrore derivato dalla situazione subita l’abbia condotta a sviluppare quello che, probabilmente, ora si configura o potrà configurarsi come un disturbo da attacchi di panico.

Paure del genere spesso conducono le persone, per attenuare o eliminare l’ansia, ad evitare le situazioni che ricordano quelle in cui si è provato la paura e il terrore di perdere la propri vita.

La cosa che bisognerebbe fare subito è cercare di contrastate il più possibile gli evitamenti delle situazioni che prima si svolgevano normalmente, perché  il pericolo attuale è che la paura dell’auto possa espandersi in altri contesti  e iniziare a limitare il normale svolgersi  della sua vita in maniera via via sempre maggiore.

Purtroppo non ci sono suggerimenti che possano andare bene per una situazione così invalidante e sarebbe opportuno, nel caso percepisca il suo problema  come irrisolvibile e troppo doloroso, rivolgersi ad un professionista per capire come venirne fuori.

 

Cordiali Saluti

Cara Sig.ra immagino la paura che ha potuto provare visto l'accaduto e ritengo ,visto il tempo trascorso, che sia rimasta la paura oltre alla preoccupazione se si dovesse ripetere il fenomeno dell'autocombustione. Verosimilmente la paura si è trasformato in panico con in più l'aggravante della preoccupazione-paura di restare intrappolata dentro l'abitacolo. Ritengo per Lei necessaro iniziare un percorso psicoterapeutico per tentare di affrontare cognitivamente il panico ed in particolare una psicoterapia ad orientamento cognitivo-transazionale o cognitivo-comportamentale. Auguri

Gent.le Salvatore, la sua esperienza è stata traumatica e ha avuto paura di perdere la vita ma probabilmente non ha avuto modo di elaborarla in modo adeguato. l'evitamento di stimoli che possono rievocare l'esperienza traumatica è un aspetto del problema e diventa complicato quando è relativo ad attività quotidiane. Provi a contattare uno psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale, potrebbe aiutarla a superare questo problema

Gentile utente,

quello che lei ha avuto è un grave trauma e come tutti i traumi ha bisogno non solo di tempo, ma soprattutto di essere elaborato dalla mente. La cosa migliore è consultare uno psicoterapeuta. Non dovrebbero infatti essere necessarie molte sedute per ottenere questa elaborazione e permetterle di affrontare la vita quotidiana con più serenità.   Considerata anche la gravità dellìevento, è opportuno  che intraprenda un percorso, seppur breve, di cura perché solo così può realizzarsi un rapporto interpersonale terapeutico  e un  monitoraggio dei sintomi da parte dello psicologo, in modo da adeguare ad essi le strategie terapeutiche più idonee.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Gentile utente,

ha perso il controllo della sua auto in fiamme e ha realmente rischiato di morire. La sua paura e le difficoltà nel mettersi di nuovo alla guida di un'automobile sono comprensibili ma è importante che comprenda che non è possibile esserle veramente di aiuto attraverso il web. In questa sede, possiamo darle degli spunti di riflessione, dei suggerimenti, dei pareri, ma il disagio di cui parla lei deve poter essere accolto e ascoltato nel contesto di una relazione terapeutica "vera", non solo virtuale. 

Posso, pertanto, solo consigliarle di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua zona o dell'Asl di riferimento. Se non sa a chi rivolgersi, può utilizzare questo portale per individuare il professionista più vicino alla sua città.

Un caro saluto

Dott.ssa Valentina Nappo

Dott.ssa Valentina Nappo

Napoli

La Dott.ssa Valentina Nappo offre supporto psicologico anche online