Non riuscire a creare amicizie

Irene

Buongiorno, sono una donna di 40 anni. Una cosa che mi crea sempre disagio è non riuscire ad avere amicizie con i miei coetanei durature e abituali. Premetto che mio padre è sempre stato molto rigido su questo fronte, per lui i rapporti di amicizia non erano importanti al primo posto c'era lo studio e tutto il resto era superfluo e portava via tempo a studiare. Per questo motivo ha sempre messo restrizioni molto severe, Alle superiori non uscivo quasi mai la sera e questo non mi ha permesso di stringere amicizie profonde, alla terza volta che dicevo di no a un invito venivo esclusa...Questa cosa purtroppo mi sembra di essermela portata dietro anche da grande quando poi sono andata a vivere per conto mio. Ieri sera mi sono ritrovata ad una festa di una ragazza del gruppo pre parto e mi sono sentita un po un pesce fuor d'acqua...lei ha stretto amicizia anche con altre due ragazze con cui va in palestra e si vede regolarmente. Noi purtroppo ci vediamo ogni tanto colpa anche degli orari di lavoro e del nido delle bimbe diverse. Mi fa sentire sola questa cosa...ho sempre desiderato avere amici con cui vedersi abitualmente e ho paura di non riuscire a trasmettere il senso di amicizia anche alla mia bimba, non voglio si ritrovi sola come me...

2 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buonasera Irene,

da quello che scrive sembra sia in parte consapevole delle ragioni che possono averla portata a una chiusura verso le relazioni amicali e questo rappresenta una grande risorsa per evitare ad esempio che certe modalità educative/relazionali disfunzionali si tramandino da una generazione all'altra. Ritengo dunque che la consapevolezza di ciò che non ha funzionato nell'approccio di suo padre nei suoi confronti possa realmente aiutarla a scegliere con sua figlia una via diversa da quella da lei esperita. Un ulteriore aiuto per comprendere meglio come e perché si sono strutturate determinate modalità relazionali che non la gratificano e soprattutto per disinnescarle, potrebbe trovarlo, all'interno di un percorso di terapia, nella tecnica EMDR che è in grado di neutralizzare la carica emotiva negativa legata a certi eventi passati dolorosi e di impedire che continui a danneggiarci nel nostro presente, potenziando invece gli aspetti positivi.

Augurandole un buon proseguimento, la saluto cordialmente.

Dott.ssa Ilaria Banchini