Parlare da sola

Erika

Ciao, volevo parlare di un problema che ho da quando sono piccola, avete presente quando da piccola ti immagini di avere dei poteri, di avere molti amici ecc.. e quindi ti immaginavi gli scenari e parlavi da sola come se capitassero davvero? Ecco l'unico problema è che questo mi capita ancora nonostante abbia superato i 18 anni e la cosa mi preoccupa. Non inizio a parlare da sola all'improvviso, diciamo che quando ascolto la musica oltre a ballare mi immagino scenari, persone che conosco, attori che mi piacciono e mi immagino situazioni in cui ho molti amici, un ragazzo, un lavoro che mi piace e sto bene e quindi senza emanare veramente rumore faccio finta di vivere quella vita, pur rendendomi conto che non è vera, solo che alcune volte talmente è noiosa la mia vita che mi sembra l'unico modo per avere stimoli. Ho sempre avuto paura che fosse un problema molto grave e questo mi spaventava. Ammetto che da quando abito fuori casa in quanto universitaria questa cosa capito massimo una volta al mese (a casa capitava una al giorno), però quando mi capita mi rendo conto di non averla ancora superata e mi preoccupa.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Erika,

tutti noi abbiamo una sorta di "narratore interno con cui ci ritroviamo a parlare ogni tanto. Gli scenari che ci immaginiamo, le nostre fantasie, sono assolutamente normali e non sono indice di una psicopatologia, laddove ovviamente non vi sia alcuna difficoltà nel distinguere realtà e fantasia e la situazione non causa un perturbamento nelle attività quotidiane.

È realmente questo aspetto fantastico e di immaginazione ciò che la impensierisce? Oppure ci sono aspetti della sua vita di cui non è soddisfatta e la fantasia la aiuta a fuggire?

Le mando un caro saluto

dott.ssa Alessia Serio

 

Dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

Torino

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Ciao Erika, è fantastico questo tuo modo di dare sfogo alla tua immaginazione, di sognare e ritengo che non sia assolutamente un problema, anzi potresti valorizzare questa tua particolarità per scrivere sceneggiature o romanzi. 

L'importante è che rimani per alcune cose con i piedi per terra ma intuisco di si in quanto mi dici che stai frequentando l'università.

Quando lavorerai e non avrai più tempo di immaginare le tue storie, forse rimpiangerai quei momenti.

Ritengo che tu non abbia nulla da superare

Un abbraccio 

Marchetti Fiammetta 

Ordine Psicologi Liguria n.2882

Disponibile a supporto e consulenze anche on line

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

La Spezia

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Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Sognare ad occhi aperti è normale, anche immaginarsi vite alternative, non si preoccupi. Tutti amiamo sognare ad occhi aperti vite migliori.

Se desidera parlarne, io sono a disposizione anche online

Dott.sa Elena Bonini

Dott.ssa Elena Bonini

Dott.ssa Elena Bonini

Reggio nell'Emilia

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Salve Erika lei è ancora molto giovane e può esserci una parte infantile che conserva vivamente con sè.

Provi a visistare il sito

https://www.maladaptivedaydreamingitalia.com/cos-e-maladaptive-daydreaming/

Faccia il test e poi se vuole mi fa sapere.

Buon proseguimento

 

Ciao Erika, ciò di cui parli è un processo che non può definirsi patologico nei termini in cui lo descrivi : è piuttosto la manifestazione di bisogni tuoi che sono invece, in quanto tali, degni di essere considerati e tenuti presente nel tuo operare delle scelte. Intendo che (al di là di rassicurarti nel non considerarli patologici, gravi) potresti utilmente approfondire con uno specialista come considerare questi bisogni e come fare in modo che passino da questi momenti di immaginazione appagante ad una concreta graduale realizzazione.

Se vuoi sono disponibile per colloqui di supporto, anche on line.

Ti auguro buona cose!

dott.ssa Gemma Facchinetti  

Dott.ssa Gemma Facchinetti

Dott.ssa Gemma Facchinetti

Bergamo

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