Buona sera, scrivo per mia figlia di 2 anni, dai 6 mesi ha paura degli estranei, prima nessuno poteva salutarla e guardarla perché piangeva, ora sicuramente meglio, sorride, saluta, ma se qualcuno vuole prenderla in braccio piange, nei luoghi che non conosce vuole stare in braccio, con i bambini gioca senza problemi, invece con gli adulti tipo al suo compleanno e voluta stare in braccio tutto il tempo , non capisco questo timore verso gli altri. Consigli?
Diciamo che e stata chiusa in casa a causa del covid dai 6 mesi hai 10 perché non si poteva uscire e anch'io avevo paura che potessero contagiarla.
Dal pediatra e sempre una tragedia perché non vuole farsi toccare. Al parco invece gironzola senza paure, si avvicina anche da sola agli adulti, ma quando stanno per avvicinarsi lei scappa. E una bambina molto avanti, fa già discorsi e dice tantissime parole, quando invece c'è qualcuno non parla molto.
Grazie in anticipo
Buongiorno Marsia. Per una bimba cresciuta, purtroppo a ragion veduta, con l’idea che il contatto con le altre persone potesse essere dannoso per la salute, non è strano che nei momenti in cui non c’è, ad esempio, la distrazione del gioco, si trovi a reagire scostandosi quando qualcuno cerca il contatto. Tuttavia potrebbero intervenire anche altri fattori, ma in questa sede è prematuro trarre conclusioni in quanto andrebbero approfonditi con un esperto nel caso in cui ne sentisse la necessità di un supporto mirato. Il miglioramento che ha fatto (dal piangere al salutare) è comunque molto positivo e lascia indicare che sua figlia ha le risorse necessarie per relazionarsi in modo costruttivo con le altre persone.
Se dovesse notare che la situazione persiste per diverso tempo ancora, si senta libera di rivolgersi ad un esperto per discutere insieme di quello che nota e che la preoccupa. Dia comunque tempo a sua figlia di esplorare il mondo che la circonda e capire che il contatto con gli altri non è sempre dannoso e che anzi spesso è una risorsa.
Per qualsiasi chiarimento sono disponibile, anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.