Gentile Roberta,
lei dice che sua sorella "vorrebbe un aiuto da uno psicologo", ma che, poi, "non ha avuto il coraggio": ha provato a parlare con lei di questo? Come mai non è riuscita ad andare fino in fondo? Problemi economici? Timori verso uno specialista che non conosce? Paura del giudizio di qualcuno?
Spesso le persone hanno difficoltà a fare il primo passo, a cercare un aiuto per sé, innanzitutto perché si sentono confuse e sopraffatte dai problemi, poi perché non sanno a chi rivolgersi, ancora, perché cercare aiuto costa tempo e fatica, infine per timore di non avere la disponibilità economica sufficiente.
In questi casi può essere d'aiuto un semplice incoraggiamento, un confronto al riguardo e, magari, l'offerta di andare insieme, la prima volta, se sua sorella lo accetta e se lei è disponibile.
Dal momento che sua sorella ha un figlio ancora piccolo, un primo passo potrebbe essere quello di rivolgersi al consultorio di zona, gratuito, dove vengono offerti colloqui individuali o attività di gruppo (Covid permettendo) proprio alle mamme e alle famiglie con bambini, oppure a centri convenzionati che si occupino di sostegno alla genitorialità.
Se, invece, la questione economica non fosse un problema, potrebbe rivolgersi a svariati specialisti o centri privati per effettuare almeno una consultazione, utile a capire l'origine del problema.
Nella sua lettera accenna al fatto che suo nipote ha bisogno "di maggiori attenzioni rispetto al solito": se si riferisce a problemi specifici di salute o altro, che determinano ansie e paure nella mamma, o particolari difficoltà in famiglia, sarebbe importante confrontarsi col pediatra e iniziare comunque un percorso psicologico, per evitare che il malessere di mamma e bambino raggiunga livelli più intensi e difficili da gestire.
Un caro saluto e ci riscriva, se ha altre domande o desidera dare informazioni aggiuntive.