Scelte giuste o sbagliate ?

Laura

Ciao, io oramai sono circa tre anni cioè da quando mi sono trasferita che penso di aver fatto una scelta che non rispecchia il mio volere, mi sono trasferita in un’altra città circa a 60 km dal mio paese d’origine ho cambiato tutto: paese, lavoro i miei lì ho lontani uno nel mio vecchio paese l’altro a 3 ore do distanza. Insomma pensavo di andare in meglio cioè di stare bene, ricrearmi una vita insieme al mio compagno ma mi ritrovo a pensare alla mia vita di prima al mio passato e non mi sento più felice come prima... credo di aver sbagliato a traferirmi piuttosto credo di aver preso la scelta di traferirmi per scappare e riprendermi da un periodo un po’ critico con mio papà e per il fatto di non aver avuto sostegno dopo che sono stata bloccata a letto due mesi a causa di alcune ernie che non mi hanno permesso di continuare a svolgere il mio lavoro nell’azienda di famiglia. Ora il mio rapporto con mio papà e totalmente cambiato, lui dice aggrappato a me dopo che i miei L’anno scorso si sono separati e ha sofferto molto ... io le sono stata vicino più di quanto lui ha fatto con me quando ho avuto bisogno. Ora dopo un anno di ricerca lavorativa partendo da zero e dopo porte chiuse in faccia perché quasi trentenne ho trovato un lavoro a tempo indeterminato ma che purtroppo non mi soddisfa a pieno e non mi rispecchia molto, quindi mi sento che dovrei rivoluzionare tutto un altra volta, e sono preoccupata perché vorrei avere la certezza di fare la scelta giusta. Una cosa di cui vado molto fiera è il coraggio che ho avuto a ricominciare e sopratutto perché ora aspetto una bambina e questo mi rende molto felice ...

3 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Laura,

Come prima cosa vedo una donna molto determinata e che non si blocca ma anzi riflette e ragiona per valutare le varie opzioni di vita. 

Le consiglierei di soffermarsi su questa lontananza percepita e reale (come km) per osservare e chiedersi: cosa mi fa star male? Cosa mi aveva spinta a partire? Cosa penso se mi soffermo su papà? Per cosa ho confusione? Cosa non mi piace di questo lavoro? Cosa so fare io? 

Dopo essersi data anche solo una risposta provi a vedere come raggiungere questo obiettivo, quali ostacoli ci sono, quali paure si devono superare e come si potrebbe fare, ecc 

Se le difficoltà persistono potrebbe anche pensare ad un breve percorso di psicoterapia per essere supportata, aiuta e accompagnata a ritrovare alcune risposte, a osservare se stessa, le emozioni ed i pensieri da una nuova prospettiva ed in modo neutro e senza giudizio. 

Dal racconto si osservano molte risorse in lei forse devono solo essere riscoperte e si deve cercare di crederci di più perché alcune volte, la vita, ci porta a un attimo di oscillazione e oblio ma se ne può uscire pian piano.

Cordialmente 

Resto disponibile per informazioni, richieste, eventuale consulenza online e se volesse rispondere in privato alle domande poste.

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta 

Ricevo: Torino, Collegno e online 

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online

Cara Laura,

I cambiamenti sono spesso difficili e hanno effetti a posteriori talvolta inaspettati.

Sembra che la scelta del trasferimento si sia strutturata su basi poco chiare o poco soggettivate, Lei stessa la definisce una fuga. 

Penso che per chiarirsi le idee, per poter comprendere quale sia la sua posizione in tutto questo e in ciò che ha lasciato possa esserle utile un percorso terapeutico.

La saluto cordialmente 

Dott.ssa Fornari Daniela

Iseo (BS)

 

Ho la sensazione che lei stia camminando guardando indietro, o meglio che abbia lasciato il porto per il mare aperto ma sia tentata di ritornarvi perché qualcuno dal molo la chiama.

In lei il passato sembra pesare molto più del suo presente o del suo futuro, nonostante il presente abbia in grembo novità molto importanti che le cambieranno la vita (gravidanza). Perché non gira lo sguardo e il pensiero verso l’orizzonte del suo futuro in modo che il porto lasciato divenga sempre più piccolo.

Là sono grandi abbastanza per pensare a sè stessi.

Ciò che lei ha di incompiuto non l’ha lasciato nel porto ma si trova innanzi a sé, nella direzione della meta, nel futuro del/la figlia che crescerà, nel suo e vostro orizzonte. Affronti il mare con la voglia di arrivare da qualche parte, non sarà tutto facile, attraverserà anche qualche tempeste, ma non sprechi tempo per le nostalgie di chi a lasciato nel porto.